lunedì 16 maggio 2011

NN, Milano vista da: Daoud Bouzid Caccamo

Giorgio Caccamo intervista il suo illustre omonimo.

«No è niente strano. Me Milano è troppo nord». Non può essere solo una questione geografica, per Daoud Bouzid Caccamo. «Odoro i milanesi e sono troppo puliti». Dopo pochi mesi da clandestino nel 1991, il barbone tunisino è tornato a Milano perché tanto di posti di merda ne aveva già visti tanti. Ha cambiato molte grate della metropolitana: «In centro non erano panchine libere. Ho stato anche in un marciapiede in corso Matteotti, un posto della Madonnina». Nonostante i pregi della posizione, mendicare in centro non è sempre comodo, soprattutto è pieno di cani più ricchi di lui. Invece in periferia, in zona Bande Nere, dove abita oggi, è tutto diverso: «Mi trovo bene cuì, è un quartiere vicino stadio dove sono i miei amici bagarini, pero non me piace via delle Forze Armate». Più vivibile un quartiere periferico del centro? «Cuì si può caminare e rubare bici. In setimana mi ritalio sempre un pò di tempo per andare fino a Gambara e De Angeli». I pregi sono anche altri: «Quando mi sbronzo a San Siro, sento i concerti aggratis e avvolte capisco che anno segnato un gol prima che i carabinieri mi rincorrono».
La città offre tante opportunità e iniziative culturali: «A me basta guardare Io Spio sula metro, tanto no so leggere e le figure sono interessante. Ogni setimana cerco di vedere un paio di bunga bunga». Ed è bello poter stupire gli ospiti stranieri: «Ho portato colleghi libici all’Idroscalo e sono rimasti affascinati dalla vista del aereoporto. Stupenda la pista tra le case, ci vado spesso per dormire in un bel cartone».
La verità è che Daoud non sopporta la città, altro che qualche critica: «Non volio bene a Milano e non vedo lati positivi, è piu facile trovare problemi. Mi piacerebbe che ci sono piu spazi verdi, li le panchine sono comode». Spiega Daoud: «Forse la odio piu di chi ha stato sfigato che è nato cuì. È il posto che ho dovuto emigrare, non ce l’ho permesso di soggiorno». Comunque anche per Bouzid contano molto la tradizione e la storia della città: «Il sabato vado a viale Zara e frequento i luoghi storici, come Bollate, Opera e Sesto Marelli».
Daoud Bouzid Caccamo non sa se rimarrà per sempre a Milano: «Dipende se mi arrestano e dove mi portano. E poi forse sono tropo abituato a stare a sud di Tunisi».




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