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mercoledì 18 maggio 2011

MO' TE VOTO, Elezioni comunali

Le spiegazioni incomprensibili di Frank Riccardi


Caro Frank, buongiorno, da quanto tempo. A cosa è dovuto il suo lungo periodo di silenzio?
Il mio silenzio è dovuto alla sua ignoranza, lei ignora. Io non sono stato in silenzio, ma è lei che non ha sentito la mia voce, tutto preso da altri oggetti e da gonnelle contudenti. Insomma, lei inseguiva altre cose invece della mia luce.
C'è chi dice che lei abbia avuto timore di altre rappresaglie dopo l'agguato che ha subito recentemente.
Io non ho paura. Quelle non sono state che scaramucce dimenticabili, poi non è successo più nulla a parte che ho camminato su Bobby Brambo. Poi una volta ho incrociato Letizia Moratti in centro e lei ha provato a schiaffeggiarmi ma io mi sono voltato, in quanto il volto serve a quello. (in redazione qualcuno contesta il verbo di Frank, ndr). E guardi, ci sono i reazionari che non sopportano il mio tono di voce.
Lo scorso fine settimana si è votato in parecchie città per le comunali. Qual è l'interpretazione di Frank al risultato elettorale?
Io ero avevo addirittura un candidato personale che ho ovviamente votato. Con la mia sapienza ho provato a spingere il maestro Maggiacomo nell'arena milanese. Anche se è pericoloso spingerlo, perché lui invece tentava di buttarsi addosso a qualche candidata prendendola da dietro. La politica di alzare i toni non ha funzionato e anche il tono di voce delle candidate aggredite da Maggiacomo andava in alto, non si parlava più della città. Maggiacomo ha dovuto mestamente tornarsene al Su Pistillone con le pive nel sacco, posto che era poi il nostro quartier generale. Sì, essendo in Sardegna era un po' fuori mano, diciamo che non eravamo proprio radicati sul territorio.
Quali sono secondo lei i motivi della débacle della Moratti?
Sulla moratti ha pesato molto l'effetto Schalke 04, innanzitutto. Ma il vero problema dei tempi moderni è Pisapìa o Pisàpia. La vecchia guardia del Pci segue Pisàpia, come mi ha confermato personalmente un vecchio giornalista che ha fondato la Rai a Milano. Lui tifa per Pisàpia. A questo punto prevedo una scissione in seno alla sinistra e il vero ballottaggio sarà dunque tra Pisapìa e Pisàpia. Il terzo polo e i grillini confondono già le acque: "Voteremo per Pi-sa-pia".
Come commenta il voto di Latina, città che l'ha vista diventare quello che è?
Io sono un artista di incommensurabile valore e pure incommestibile per via della mia pelle tosta. Il voto di Latina proprio per questo lo guardo dall'alto al basso e con leggero schifio. Così come guardo con disprezzo quegli artisti che vogliono essere commensurabili, vogliono un valore misurabile delle loro opera per esempio con un volgare premio come lo Strega. Io bado alla sostanza come richiede la mia origina vagamente contadina. Io non indosso dei pennacchi.
Lei è stato nominato caporedattore della Sestina per le elezioni. Vista la sua totale incompetenza, come ha fatto a ottenere questo ruolo così importante?
Io non ho dato culi, il mio ruolo è riconosciuto per costituzionalismo regio. Il mio successo è dovuto al mio credo, che prevede ordine, disciplina ma anche allegria e una certa effervescenza vulcanica. Essendo uno stalinista borbonico vorrei ricordare la funzione del Vesuvio, che provvede a un'allegria disciplinata per coordinare armate tobagiste e anche tabagiste.
L'ultima volta che ci siamo visti lei aveva appena svolto l'esame di Pizzuto che è poi finito in tragedia...
Ma quale tragedia! Sarebbe stata offensiva una resa immediata alla macroeconomia e invece no, il discorso va approfondito per piegare e rimodellare artisticamente e culturalmente queste oscure tematiche. Ho voluto rimandare l'appuntamento per decodificare e battere teoreticamente l'ambito macroeconomico.
... ma visto che oggi ha svolto l'esame di Ferrera, non ha paura che finisca nello stesso modo?
Assolutamente, anche perché io sono avanti a tutte queste disamine politiche: lo stalinismo borbonico va oltre al pentapartito, pluralismo, bipartitismo. Una volta arrivati al Vesuvio casca tutto dentro e siamo a posto. Tra l'altro voglio sottolineare la mia decennale amicizia con Sartori, che risale ai tempi degli anni Settanta. Lo conobbi al Su Pistillone e lì elaboroò il suo pensiero davanti alla risorsa alcolica del locale di Pruneddu. A quei tempi c'era chi preferiva superalcolici, chi la vodka, chi i soft drink e poi c'era Malvenuti. Io e Sartori abbiamo convenuto che era buona la vodka. Il ruolo di maggior negoziazione era già occupato dal Negroni, monopolizzato da Rubers. (parlando della Silvietta). Guarda come sta attenta quando pronuncio la parola negroni... A lei piace il rum, però avresti dovuto vedere come andava coi negroni. A quei tempi doveva ancora conoscere il maestro Maggiacomo e non era ancora la starlette di oggi.
In queste settimane sono successe cose importanti come l'uccisione di Osama Bin Laden...
Eh il vecchio Bin. E qui mi viene un moto di malinconia. Vorrei qui svelarle una cosa, questi americani che parlano tanto di intelligence, mi sembra che dovrebbero parlare di stupidity. Primo perché non si sono piegati allo stalinismo borbonico e secondo perché non l'hanno mai trovato. E dire che  bastava monitorare il Su Pistillone. Lui era tranquillissimo, un ragazzo affabile anche lui interessato al pluralismo polarizzato dei negroni. Tra l'altro lancio un appello agli americani: ridatemi i porno che ho prestato a Osama.
E cosa ne pensa invece dell'arresto di Dominique Strauss-Kahn?
Strauss-Kahn... già il nome induce alla bestemmia. Strauss-Kahn si intona perfettamente con espressioni tipiche venete. Tra l'altro lui a settembre è passato da Milano e dopo aver sedotto un paio di bidelle, anche due in una vista la loro statura media, ci provò con Silvia. Lei però gli rispose con l'unica cosa che lo spaventa davvero: il dialetto varesino.