martedì 17 maggio 2011

NN, Salvini visto da Milano

Matteo Salvini non è un tipo nostalgico. Anzi, come tutta la Lega, guarda sempre avanti, al futuro, all’Italia libera dalla schiavitù di Roma capitale. Sono obiettivi impegnativi, e non a caso Salvini, qualche tempo fa, propose di continuare a lavorare il 2 giugno, giorno della festa dell’Unità. Non si può stare con le mani in mano, non si accettano tempi morti. Come lo scorso 17 marzo. I leghisti hanno approfittato della pausa con l’inno di Mameli per andare a prendere un caffè e tornare più carichi per i lavori successivi. Nulla di male, secondo Salvini e soci. In effetti se il caffè lo si sorseggia quando parla qualcuno, quello si offende.
Sempre in movimento, dicevamo. Eppure ogni tanto anche Salvini si ferma per guardarsi indietro.Questa città aveva un aspetto diverso. Certo, quand’era piccolo lui si andava già riempiendo di pugliesi. Ma i napoletani erano sotto la soglia di guardia. Partenopei e parte milanesi, comunque non tra le presenze preferite dal buon Matteo. Due anni fa, il video che lo riprendeva mentre intonava un coro contro di loro fece il giro del web. Qualcuno non gradì. Quante storie: stavano facendo le prove per il coro dell’inno padano, ecco tutto! Era giusto un allenamento.
L’atmosfera nelle strade, quando Matteo era piccolo, sembrava del tutto diversa. C’erano un po’ di mosche, ma non c’erano moschee. Giocavi tranquillamente ai migliori giochi padani. Si picchiava il vicino di casa originario di Nocera Inferiore, e nessuno diceva niente, perché era nell’ordine delle cose: che fosse inferiore lo diceva perfino il nome del suo paese. Mica come oggi che è pieno di negri.
Non c’è nulla che Salvini ami di più della pace. Il suo ideale è quello della tranquillità in compagnia di pochi amici. Non a caso, qualche tempo fa propose di fare dei vagoni della metro – un mezzo che gli piace moltissimo - riservati solo ai milanesi. Anche stavolta guardava al futuro. “Tra dieci anni i milanesi saranno minoranza e finiremo per riservare loro dei posti sul metrò come si faceva per i mutilati e gli invalidi di guerra”, prevedeva Salvini: “Intanto chiediamo all'Atm la possibilità di riservare una o due carrozze alle donne, italiane e no, viste le centinaia di denunce di aggressioni, palpeggiamenti, insulti, apprezzamenti pesanti che le donne subiscono ogni giorno" Anche stavolta, i soliti prevenuti – tra cui, incredibile, molte donne - non capirono. Il fatto è che una delle passioni di Matteo è separare, distinguere. Il nero dal bianco. Il Milan dall’Inter. Lambrate da Milano. Milano da Roma. La Lombardia dall’Italia. Il Nord dal Sud.
Ma Salvini non si arrende. Un altro posto che gli piace moltissimo è Palazzo Marino. Per avere una visuale migliore sulla piazza ha provato a trasferirsi nell’ufficio del vicesindaco. Per ora non c’è riuscito. Ma con un po' di pazienza...



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