Di solito non scrivo in prima persona, ma stavolta faccio un'eccezione. Il primo ricordo che ho di Ronaldo è un servizio in televisione quando giocava nel Psv Eindhoven. Serpentine, dribbling e gol pazzeschi. Sembrava fantascienza. Ai tempi il mio idolo era Ruben Sosa, dinamite nel sinistro. Mi dicevo: "Ma sì, sarà il solito sudamericano pompato dai giornalisti. Avranno raccolto solo le immagini migliori, per il resto sarà un giocatore normale. E poi in Olanda è facile fare gol".
Secondo flash. Compostela-Barcellona su Tmc. Ronaldo in maglia blaugrana barcolla, gli tirano la maglia ma lui va avanti sempre con il pallone tra i piedi, salta mezza squadra e segna. No, Ronaldo non era un giocatore come gli altri.
Terzo flash. Copa America del 1997. Ronaldo è già stato preso dall'Inter. Moratti ha speso i 48 miliardi di clausola rescissoria, è l'acquisto del secolo. Nessuno aveva mai speso una cifra simile prima di allora. Il Fenomeno vince la Copa America con il suo Brasile. La finale è con la Bolivia, a un'altura pazzesca. Ronaldo segna un gol fantastico, il gol del 2-1.
Quarto flash. 27 luglio 1997. Inter-Manchester United, amichevole precampionato. Finirà 1-1 con gol di Ganz. Prima della partita, Ronaldo viene circondato dall'affetto di decine di bambini in maglia nerazzurra. E' un'emozione fantastica, il giocatore più forte del mondo è a San Siro. Faccia pulita, piedi fatati, velocità supersonica. Si può sognare. Anche senza vincere. Essere interisti in questi anni significa avere il privilegio di vedere Ronaldo con indosso la maglia nerazzurra.
Quinto flash. Bologna-Inter 2-4, seconda giornata di campionato. Il primo gol di Ronaldo in Italia: dribbling secco su Paganin e sinistro sul primo palo.
Sesto flash. Inter-Lazio 1-1, quinta giornata di campionato. Ronaldo riceve palla a metà campo, si gira, salta tre avversari e si presenta in area, miracolo di Marchegiani. Due minuti dopo: Ronaldo prende palla nella trequarti dell'Inter, si gira. San Siro è già in piedi. Appena riceve palla.
Settimo flash. Inter-Schalke 04 1-0. Dal terzo anello vedo Ronaldo in mezzo a tre avversari sulla linea di fondo. Non capisco bene cosa abbia fatto, ma capisco che è qualcosa di paranormale.
Ottavo flash. Milan-Inter 0-3. Lancio lungo di Moriero, Ronaldo al volo di esterno destro supera Rossi in pallonetto. Apre le braccia e sorride verso la telecamera.
Nono flash. Spartak Mosca-Inter 1-2. Ronaldo riceve palla sulla rimessa laterale di Sartor, salta due uomini, dai e vai con Zamorano, dribbling su tre difensori russi, mette a sedere Filomonov e mette in rete. Magie nel fango.
Decimo flash. Juventus-Inter 1-0. Ronaldo disperato dopo il rigore assegnato alla Juve. Sembra volersi lasciare andare per terra, Fresi lo tiene su.
Undicesimo flash. Inter-Lazio 3-0, finale di Coppa Uefa. Ronnie fa due tunnel a Nesta nella stessa azione. Qualche anno dopo il miglior difensore italiano degli ultimi anni confessa: "Qualche volta su quella partita ho ancora gli incubi". Il Parco dei Principi è nerazzurro.
Dodicesimo flash. Lazio-Inter 2-1, finale Coppa Italia. Il ginocchio di Ronaldo fa crac per la seconda volta consecutiva. Il Fenomeno urla dal dolore. Tutti gli interisti lo sentono con lui.
Tredicesimo flash. Brescia-Inter 1-3. Ronaldo torna in campo dopo un anno e mezzo (a parte 9 minuti con il Lecce nel novembre 2001). Al 17' fa gol su assist di Vieri e torna a sorridere. E' un tuffo al cuore. Dopo tutto quello che ha sofferto, e noi con lui, il futuro sembra di nuovo luminoso.
Quattordicesimo flash. Inter-Brescia 2-1. Ronaldo fa una smorfia di dolore dopo aver segnato il raddoppio. Si ferma per un attimo e poi riprende a correre sotto la curva. Si toglie la maglia, è il gol che potrebbe voler dire scudetto.
Ultimo flash. Lazio-Inter 4-2, 5 maggio 2002. L'ultima immagine di Ronaldo con la maglia dell'Inter. Piange, sconsolato, in panchina. L'Inter ha perso lo scudetto. Ronaldo ha perso l'Inter. Noi abbiamo perso Ronaldo.
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