venerdì 8 aprile 2011

TOBAGI VISTA DA Ivano Pasqualino

Come di consueto, sempre di giovedì, un modo per capire, per capirsi e forse anche per capirci. Percorsi umani ed esistenziali. Testimonianze di vita e di giornalismo. Quando una lezione, vista l'ora, è appena finita e una nuova lezione è appena cominciata. Una lezione in più per capire, vivere, sognare.
L'intervista a Ivano Pasqualino è stata realizzata in data giovedì 31 marzo, ultimo giorno della sua permanenza alla Tobagi. Prima del derby. E prima di Inter-Schalke 04.

Caro Pasqualino, buongiorno. Per la prima volta diamo spazio a un tobagista del secondo anno. E' contento che abbiamo scelto proprio lei?
Non osavo sperarlo, ma ci ho sempre creduto.
Bene, allora cominciamo. Come sempre le chiedo: come è sbarcato alla Tobagi? 
Sono arrivato qui con un carretto siciliano, lo stesso utilizzato dai miei genitori in occasione del loro viaggo di nozze. Un viaggio particolarmente romantico che includeva una partita dell'Inter nella loro luna di miele. Ebbene si, sono un figlio dell'Inter. Pare che io sia stato concepito dopo un gol di Rummenigge. 
Caro Pasqualino, lei è alla tobagi da molto più tempo di noi. cosa ha provato quando a novembre si è trovato nei corridoi del master un caccamo?
Ho capito subito che era un siciliano: barba e capelli lunghi come me. Solo una piccola grande differenza, lui tifa per una squadra stata in B, io per quella campione del mondo, ma questi sono dettagli...ricordo in particolare l'incontro con Brambilla: finora quel cognome lo avevo sentito solo negli sketch di cabaret nei miei otto anni di animazione, quando nei villaggi inserivamo il personaggio polentone...detto questo, voglio bene a Roberto, grande esperto anche lui come Caccamo e Gianluca di calcio cadetto. 
Parlando di calcio cadetto, come spiega scientificamente che un abitante di Sesto San Giovanni possa tifare Torino? da cosa deriva questa disgrazia?
Senz'altro dal colore di barba e capelli tendente al granata. Dato il ciuffo pendente, ce lo aveva segnato in fronte che sarebbe stato del Toro.
Ma parliamo di lei. In questi lunghi mesi alla Tobagi avrà certamente sviluppato del risentimento nei confronti di qualche collega. Come sa noi difendiamo il ruiolo sociale della zizzania. Lei chi odia in particolare del suo anno o del nostro?
Ammazza, proprio le domande che amo, giornalismo scomodo, altro che Cocuzza e Sposini...del mio anno odio il mio conquilino palermitano Vincenzo Bonanno: avere un rosanero in casa ha provocato la mia cancellazione dallo Stato di famiglia a Catania. Del vostro vi odio tutti, perché conoscete talmente bene il calcio che vi avrei voluto al mio biennio (dove i calciofili scarseggiano), e invece oggi è il mio ultimo giorno alla Trinidad e Tobagi. 
Come ti senti alla fine della tua avventura alla Tobagi?
Triste, ma veramente...un luogo che ha segnato la mia crescita come giornalista e come interista: con questi colleghi ho assistito al triplete dell'Inter al mio primo anno a Milano. E' evidente che l'Inter aspettasse me per tornare a vincere la Champions dopo 45 anni.
A proposito, qualcuno sostiene che lei faccia parte di una pericolosa loggia massonica dal nome "operazione gufo". Ci può confermare questa voce?
Operazione Gufo? Questa è prostitusione intelectual al massimo ho sempre presentato il mio pronostico imparziale augurandomi sempre che vinca il migliore il fatto che i migliori siano i nerazzurri è un puro caso. 
Si dice che a causa del suo incauto pronostico sul derby il dottor Oliva abbia ridotto la circonferenza del suo coglione destro del 30%. Si sente in colpa?
Ho provveduto personalmente a screditare queste voci. Ho pagato una task force di tasca mia per misurare la circonferenza dello scroto sinistro dell'ottimo Oliva. Risulta essere identico per peso, forma e misura a quello destro. Ergo, finge di essere scaramantico perchè anche lui conosce già l'esito del derby. Vittoria nerazzurra. Anzi, voglio contribuire alla castrazione dell'Oliva: fonti interne parlano di un potenziale triplete in arrivo, rivelazioni che ci tengo rimangano patrimonio esclusivo di A pieno titulo: è la mia dote prima di andare via.
Un suo collega di master, Luca Bertelli, sta per recarsi a Milan Channel. Che rapporto ha con lui?
Stima reciproca. Ha più volte riconosciuto il merito del triplete dell'Inter, e io ho fatto lo stesso. Inoltre abbiamo un idolo in comune: Roberto Baggio. E' un uomo potenzialmente ricattabile: la Pasqualino's (agenzia fotografica con le mani in pasta dovunque) conserva una sua foto con una coperta dell'Inter addosso. aggiungo che indiscrezioni lo vogliono a Milan Channel quale talpa del gruppo Operazione Gufo: ha promesso uno spogliarello in caso di secondo triplete, striptease che spero avvenga (non sotto i miei occhi preferibilmente). 
Pasqualino, ma lei perché è interista?
La mia fede interista è nata insieme a quella di Nickolas Tropea. Mi raccomando con la k che lui ci tiene. A Nickolas rimprovero solo di aver indossato in anticipo la maglia il 5 maggio e di aver incautamente chiesto: "In quale piazza andiamo a festeggiare?" 
Com'è stato il suo primo impatto con San Siro?
Arrivavo a San Siro con le coperte cucite dalla nonna angela che cuciva maglioni che venivano testati sulla cima dell'Etna. La mia famiglia andava in pellegrinaggio, e se la coperta passava la prova della neve allora era agibile per San Siro. Ed era maggio. 
Come giudica le donne della Tobagi?
Io mi escludo da queste conversazioni, visto che sono fidanzatissimo. Diciamo però che ho percepito un po' di malumori in redazione. Se proprio dovessi scegliere comunque direi Bobby Brambo. D'altra parte donna brambuta sempre piaciuta. Al secondo posto Ronzoni. Dico solo che conoscerlo mi ha fatto capire la grandezza dell'Unità d'Italia. 
Senta Pasqualino, come chiediamo a tutti, lei ha trovato il suo brand? Si sente abbastanza intermediale?
Mi sento Inter e basta. Questo è il mio brand
Si sente ottimista per il futuro della sua professione?
Se sono riuscito a vedere il triplete dell'Inter, dopo che a scuola da piccolo per anni non ho vinto una beneamata mazza, allora tutto può succedere: credo seriamente nei sogni, il mio motto è sempre stato "impossible is nothing", come la locandina appesa nella mia scrivania della Walter Tobagi. 
Pasqualino, noi concludiamo i nostri incontri chiedendo ai nostri ospiti di farsi una domanda e rispondersi con un'altra domanda. Pasqualino, lei cosa si chiede e cosa si chiede rispondendosi?
Esulterà pasqualino al triplice fischio che sancirà la vittoria nel derby? Esulterà dopo aver vinto lo scudetto? Triplete di domande. Esulterà di più nel vedere Bertelli nudo al Duomo?

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