lunedì 31 gennaio 2011

2012: gli ultimi desideri

Francesco Guidolin ai tempi del 14esimo esonero subito a Palermo
In vista del 2012, in molti stanno già pensando a cosa vorrebbero fare prima che il mondo finisca. Per esempio, Zamparini ha detto: "Prima di morire devo licenziare di nuovo Guidolin". Altri hanno ambizioni più discrete, come José Mourinho: "Il mio obiettivo per la prossima stagione è aprire il Mar Rosso". Solidale con gli avversari Moratti: "Mi auguro che Ibrahimovic muoia". Ecco di seguito il desiderio che altri personaggi celebri vorrebbero realizzare prima dell'Apocalisse:

Adriano Galliani. Partecipare a un bunga bunga.
Francesco Rutelli. Partecipare.
Giulio Tremonti. Tagliare i fondi a se stesso.
Sandro Bondi. Costruire una Delorean che viaggia nel tempo, tornare nel 1264, scoparsi la madre di Dante Alighieri per impedire che lo concepisca, tornare nel 2011 e spacciare per sua La Divina Commedia.
Rafael Benitez. Diventare un allenatore di calcio.
Zdenek Zeman. Fumare le sigarette come Bobby Brambo.
Antonio Di Pietro. Azzeccare un congiuntivo.
Roger Federer. Fare un Grande Slam in discoteca a Ibiza.
Silvio Berlusconi. Andare in spiaggia con Obama.
Maurizio Gasparri. Leggere la sua legge.
Massimo D'Alema. Dire qualcosa di sinistra (cit. Bobby Brambo)
Al Pacino. Recitare con Frank Riccardi.
Gigi Del Neri. Che sua moglie accetti i miei schemi, almeno lei.
Claudio Ranieri. Sostituire Totti con Ilary Blasi.
Stefano Glenzer. Fare la comunione.
Frank Riccardi. Arzare 'n Oscar.
Elia Milani. Ritornare sui lidi di Tripoli.
Paolo Pegoraro. Lavorare al Corriere della Sera

FOTO: Giornalismo da buttare

Il soggetto della foto ha preferito non mostrare il suo volto per timore della macchina del fango. Noi rispettiamo la sua volontà e ne riportiamo solo le iniziali: Giorgio C, o G. Caccamo (Foto Jefferson Images & Bad Press).

IL ROMPICOGLIONE, 31 gennaio 2011

Milano, nuovo provvedimento per diminuire il livello del Pm10. Chiesta l'espulsione di Oliva.

venerdì 28 gennaio 2011

LA PAGELLA: Sandro Bondi

BONDI POETA    voto: 10
In questi giorni, Sandro Bondi è al centro di polemiche, mozioni di sfiducia, crolli di Pompei e proteste del movimento CentoAutori. Ma noi vogliamo parlare del Bondi migliore. Del Bondi artista. Del Bondi poeta. Mentre gli avidi politicanti litigano e strepitano, mentre Tremonti taglia un centinaio di milioni qui e un centinaio di milioni di là e soprattutto mentre Silvio beve la Coca Light con Ruby davanti a Mary Poppins, lui si fa rapire dalla musa Erato. La produzione poetica del Bondi è di incredibile ricchezza, contrassegnata da argomenti e stili diversi, raggruppati dai critici in "periodi". Le prime tracce del Bondi poetico si ritrovano già nel suo passato da militante comunista. Ecco i primi versi noti al mondo dell'illustre Ministro della Cultura.

Ad una misteriosa commessa della Camera
Dolente fulgore
Mite regina
Misteriosa malia
Polvere di stelle

Si nota già nel Bondi quell'inflessione romantico-esistenzialista che renderà celebri i suoi componimenti. Si vedano le somiglianze con opere più recenti.

A Michela Brambilla
Ignara bellezza
Rubata sensualità
Fiore recinato
Peccato d'amore

A Stefania Prestigiacomo
Luna indifferente
Materna sensualità
Velo trasparente
Severo abbandono

Ad Anna Finocchiaro
Nero sublime
Lento abbandono
Violento rosso
Fugace ironia
Bianco madreperla
Intrepido mistero

Si nota subito il mirabile uso degli aggettivi, che vanno a comporre metafore di rara finezza ed eleganza. Ma non si pensi che Bondi sia un arrapato che sta a guardare solo le donne del Parlamento. Il suo interesse sentimentale è bipartisan anche per quanto riguarda il genere sessuale, come dimostrano altre sue poesie.

A Walter Veltroni
Tenero padre
Madre dei miei sogni
Anima Ulcerata
Figlio mio ritrovato

A Giuliano Ferrara
Antro d'amore
Rombo di luce
Parole del sottosuolo
Fiume di lava
Ancora di salvezza.

La cifra stilistica del Bondi è la mancanza di verbi. Pare che si esprima davvero così anche nella vita privata. Se per esempio la moglie gli chiede di andare a fare la spesa lui risponde: "Subito pronto". Bondi non ha paura di mettere nei versi la sua vita privata come dimostra il componimento dedicato alla moglie.

A Gabriella
Dolcissimo Padre
Amore unico
Corazza dello spirito
Roccia di lava
Anima fuggitiva

Non teme giudizi sulla sua controversa relazione con la moglie, che chiama provocatoriamente "Padre".
Fa storia a sé, nella poetica bondiana, l'opera dedicata a Don Lorenzo Milani, che nella sua produzione si inserisce come lo faceva Paradise Lost in quella di Milton.

A don Lorenzo Milani
Ti vedo
Correre allegro in bicicletta
In soccorso dei poveri
Ti vedo
Solo, a Barbiana
Piangere nella casa di Cristo
Ti vedo
Circondato dai tuoi ragazzi
Amati di più di Dio stesso
Ti vedo
Sofferente
Ritornato tra le braccia di tua madre
Don Lorenzo, quanto ti amo.

Non mancano le dediche agli amici di una vita, in cui Bondi mostra una notevole padronanza degli enjambement.
A Fabrizio Cicchitto 
Viviamo insieme
questa irripetibile esperienza
con passione politica
autentica
con animo casto
e con la sorpresa
dell’amicizia.
Ci mancheremo
quando verrà il tempo nuovo
e ci rispecchieremo finalmente
l’un nell’altro.
E ci mancherà
anche quello che non
abbiamo vissuto assieme
fra i banchi della scuola
nell'adolescenza inquieta
e nell'età in cui non si ama.
La mia fede
è la tenerezza dei tuoi sguardi.
La tua fede
è nelle parole che cerco.

C'è poi il Trittico della Sacra Famiglia, che rappresenta la summa di tutta l'opera bondiana.
A Veronica Lario in Berlusconi
Bellezza del soccorso
 sensuale ironia
vigore dell’amore
intrepida solitudine

A Rosa Bossi in Berlusconi
             Mani dello spirito
              Anima trasfusa.
             Abbraccio d’amore
Madre di Dio

 A Silvio
      Vita assaporata
     Vita preceduta
      Vita inseguita
      Vita amata
      Vita vitale
     Vita ritrovata
    Vita splendente
     Vita disvelata
Vita nova
Impossibile commentare la grandezza di queste parole. Con questa pubblicazione contribuiamo all'ottusa censura degli intellettuali comunisti che hanno tentato di celare i scomodi versi di Bondi. E per chi dice che abbiamo un Ministro della Cultura inadeguato, questi versi siano un monito e una risposta netta: Pompei crollerà pure, ma la potenza dei versi di Bondi è eterna.

FOTO: Favasuli del Belvedere


(Favasuli del Belvedere, col Milanino e il Pieronuccio. Mortadello Sanzio, 1547-49, olio su legno, pala d'altare della Chiesa Santa Madonna Mia di Locate Varesino).

giovedì 27 gennaio 2011

Recensione: Il discorso del re

Un qqququasi rrre balbbbbbalbbbuziente inciampa, cocococoomplice la mmmommmoglie, in un sssuddito che lo aiuta a ssususuuperare il ppppopoopooco regale problema e ne diventa, sssuusuususuperando l’iniziale riririitrosia, intimo amico. Pppaare una favola, ma è rreealmente accaduto. Mmmmamagari senza l’enfasi della scena fifinale, cui il regista Tom Hooooooooper si lascia andare, dopo essere riiririuscito per quasi dudududuue ore a mantenere un cccecercercerto equiquiquiuilibrio tra solennità e semplicità. Un film bbbello e gogogoodibile, a tratti dididiivertente. Da vvvvvedere. Un fffffilm da 12 nomination agli Oscar? Bbbbbbah. Fofofoorse l’anno non pppppproprio felice del cccccccinema americano ha aiutato l’exppexplexp, il ssuccesso britannico. Più di qqqquququququuesto, è merito degli attotttotottori: Helena Bonham Carter e Geoffrey Rush ppppperfetti comprimari, più che “nnnnnon protagonisti”, di un Colin Firth che, dododdddddopo essersi aggiudicato il Gogogogogo johnny go golden Globe, è il più sesssseerio candidato alla vvvvvittoria dell’Acccccccacacacaacacacacaccademy Award. Un film bbbbbbbbbbbello, che però non convince del ttutututututto. E vvvvvvviene da cccchiedersi perché il ruolo centrale della rrrrrraararararrarararraadio come nununuovo mezzo di comunicazione con cui ddddover fare i conti nnononononononononon sia stato approfondito. Pppppopoteva essere un interessante sviluppo per creare un papapapaarallelo con l’attualità (tettteleteletelevitelevisione e internet), ma la sceneggiatura ha preferito non affffffffffffffrontarlo. Scena clou: Lionel Logue, ssssssssempre ssssssssssfrontato, sssssssssssi nassssssssssconde con il re nel proprio sssssssssssalotto, intititititititititmorito dall’improvviso arrivo della mmmmmmmmoglie, ignara del regale ppapapapapaaziente.

(tttt tratto ddddalla rrrec recensione dddi alvvv alvise losi sssu iciiciicicicine)http://www.icine.it/?p=2147

IL ROMPICOGLIONE, 27 gennaio 2011

E' dal 2006 che un film italiano non è nominato agli Oscar. Lo sdegno del ministro della Cultura: "L'Itaglia è complottata. Io ho piaciuto il film di Cagnetta con Robby Bambo. Mi ci sono pure mangiato un panino".

Scandalo agli Oscar, escluso Frank Riccardi

Sapevamo da tempo che gli Oscar non sono sempre credibili. Ma oggi i "prestigiosi" riconoscimenti cinematografici elargiti dall'Academy Awards hanno toccato il fondo. Frank Riccardi, il magnifico intrerprete di Mo' me arzo è stato escluso dalle nomination. Come può pretendere di essere ancora credibile un premio che prende un tale abbaglio? Le cariatidi dell'Academy sono rimaste ancorate ai vecchi stilemi di un cinema passato e passatista, dimenticandosi di stare al passo con l'arte che avanaza. E l'arte di Riccardi non solo avanza, ma pure se arza. Promuoviamo una raccolta firme sul nostro blog per sconfessare questa offesa che indigna non solo l'Italia ma anche il mondo del cinema intero. Sottoscrivete tutti la petizione per dare un segno concreto del vostro sostegno a Riccardi, che ha già annunciato uno sciopero della fame.

Per sottoscrivere l'appello: mandate una mail con oggetto RICCARDI OSCAR all'indirizzo mail: lamperti.lorenzo@gmail.com

mercoledì 26 gennaio 2011

IL ROMPICOGLIONE, 26 gennaio 2011

Domenico Scilipoti.

MARKETTA: Altroviaggio, il blog che mancava

ALTROVIAGGIO     voto: 10
Non capita spesso di poter dire: "Quel giorno io c'ero". Questa è una di quelle volte. Il mondo del giornalismo, e non solo, è scosso dall'arrivo di altroviaggio, il blog diretto dall'ottimo Alvise Losi, giornalista navigato e già naufragato una decina di volte. Losi, detto Ad per la sua attitudine a truffe e raggiri, ha creato quello che si può certamente considerare il suo capolavoro. Si definisce "giornalista praticante, laureato in lettere classiche, nato e cresciuto a Milano, dove ritorno sempre. Amo viaggiare. Viaggiare, non essere turista". Leggendo queste nobili parole escono i valori che stanno alla base di altroviaggio e che lo rendono un mezzo di informazione di alto contenuto etico e morale. La struttura del blog è impeccabile, l'home page toglie il fiato per la sua perfezione grafica: le magnifiche foto si incastrano alla perfezione con i mirabili testi del Losi, dotato di una penna insieme sferzante e lirica, capace di frustate come di carezze poetiche. Il primo post sui cinesi è davvero lodevole, illuminante nella sua quasi imbarazzante acutezza. Gli attacchi e le chiuse sono da sempre i suoi pezzi forti: l'originalità è di casa, negli articoli del Losi. Il guizzo è il pane dell'Ad. Lascia sbalorditi anche l'ineccepibile gestione dei link e degli strumenti accessori, puntuali e informativamente ricchi. Era probabilmente dai tempi dell'edizione 2008 di Guida al campionato-anticipi condotta da Paolo Bargiggia che non si vedeva un prodotto giornalistico così ben fatto. Per dirla alla Losi: altroviaggio, mai più senza.  

martedì 25 gennaio 2011

ESCLUSIVA: le dichiarazioni di Alessandro Oliva

Abbiamo raccolto in esclusiva le dichiarazioni del passante Alessandro Oliva, che ha voluto commentare la sua nomina a photoeditor per il prossimo numero di MM.
"Sono sinceramente scioccato della decisione dei capi di nominare un incompetente come me. Pensi che non ho nemmeno mai usato una macchina fotografica. Ci ho provato la scorsa settimana, ma ho fatto una foto al contrario con il flash e sono dovuto restare bendato per qualche giorno. Cosa, tra l'altro, che mi ha risparmiato la mattutina visione del Caccamo, evento che si ripete quotidianamente ma che non ha smesso di angosciarmi. Ritengo che la scelta di nominarmi sia chiaramente autolesionista, anche perché non aiuterà il lavoro del capodesk Silvia Favasuli, con la quale ho avuto in passato una relazione burrascosa, chiusasi per un'inezia: una mia bestemmia durante la messa di Natale.  Bestemmie che certamente non mancheranno al desk, vista la presenza di Glenzer, che in una mia recente intervista al Cosenza Times ho definito 'un gobbo di merda'. Non mancheranno tensioni.
Posso comunque anticipare che sto già vagliando le possibili foto per la copertina. Al momento, la favorita è quella che ritrae Caccamo colto da un violento attacco di dissenteria nei bagni del Motta Grill di Soragna, noto locale di scambisti, dove peraltro ho conosciuto la mia attuale fidanzata".

FOTO: P, il mostro di Lambrate

(Foto Studio O'Fabuloso)

lunedì 24 gennaio 2011

Comunicato ufficiale del Presidente

Mi trovo costretto a scrivere un comunicato in risposta alle voci sempre più insistenti che si sono sparse nelle ultime ore. E' in atto una vergognosa campagna diffamatoria nei miei confronti da parte dei mezzi di comunicazione controllati dalla sinistra. Ribadisco nuovamente che non ho nessuna stagista nel mio organigramma. Ho dato mandato al mio faccendiere personale, Paolo Fiore, di consegnare in busta chiusa a Eleonora Brianzoli 15 centesimi e due Kinder Bueno unicamente per aiutare una persona in difficoltà. Non ho, mai, e ripeto mai, pagato la dott.ssa Brianzoli per altri Fini. Intimo a Jefferson di dimettersi dalla sua carica di Minchione della Camera, altrimenti mi vedrò costretto a raccontare a tutti la storia del suo tinello di Locate Varesino.
In malafede,
Pres. Lorenzo Lamperti

FOTO: Totò Pruneddu

(Foto Rizzato&Rizzato)

Ambasciate di Jefferson: i nuovi cablo

Britney Lafungia, Ambasciata di Jefferson a San Siro
Grazie alle informazioni inviateci dall’ambasciata di Lambrate, abbiamo scoperto che l’amministratore delegato e il presidente stanno progettando una nuova ondata di zizzania. Si suggerisce di creare una nuova coppia di governo che cerchi di contrastare il potere degli zizzaniatori: un’ottima compagna di lavoro (e non solo) potrebbe essere la Favasuli. Fonti certe ci dicono che la suddetta abbia cambiato ottica nei confronti del capo Jefferson. Ingelosirla fingendo un felice viaggio a Vienna con la fidanzata è stata un’ottima mossa. L’alternativa suggerita in precedenza (assumere Bobby Brambo come ad) è francamente da ritenersi ottusa.

Francis Bufala, Ambasciata di Jefferson a Caserta
Il paese è in subbuglio. Circolano voci mistificatorie sul conto di Jefferson. Si dice che sia "un finto stakanovista". e si respira un'aria pesante, nonostante non ci si trovi nell'emeroteca della Tobagi. La situazione dei rifiuti è sempre la stessa, ma qui danno tutti la colpa a noi. Sui giornali campeggiano foto di Jefferson che scarica il suo cumulo di ricariche cellulari settimanali fuori dal finestrino. 

John 'Nduja, Ambasciata di Jefferson a Cosenza
Le trasmissioni televisive autoctone si scatenano da settimane sul piedino che Jefferson ha fatto a Baratta durante una lezione di economia. I tabloid sono impazziti, anche perchè con questi gossip la presidente Lidia fa passare in secondo piano la controversa relazione tra Paolo Fiore e Silvia Ragusa. Vista la carriera come fotografo appena cominciata da Jefferson, consigliamo di scattare foto e rivenderle ai media del luogo. Si può monetizzare.

Mariah Coscia, Ambasciata di Jefferson a Latina
Le cariche istituzionali stanno subendo un forte rimpasto. Maggiacomo sta facendo eleggere una serie di giovani laureate che si dice faccia anche recitare nei suoi film. Le nostre fonti ci fanno sapere che durante le sedute in Parlamento il presidente Maggiacomo riesce a fatica a stare sveglio, sfiancato per le folli notti nella sua villa a Ladispoli. Pare che organizzi regolarmente festini e che ami, di fronte agli altri astanti, cospargere  di porhcetta ragazze completamente nude. I pm di Ladispoli lo avrebbero comunque incastrato per favoreggiamento alla prostituzione degli abbacchi.

IL ROMPICOGLIONE, 24 gennaio 2011

Iniziativa benefica promossa dal Pdl. Silvio Berlusconi ha deciso di piantere un albero per ogni avvocato presente sul suo libro paga. Grazie a questa manovra, la foresta di Sherwood sopravviverà ai tagli di Cameron.
(qui sotto le foto della precedente iniziativa di Berlusconi: un albero per ogni giornalista sul libro paga)

FOTO: Il divoratore di bambini

(Foto Studio O'Fabuloso)

sabato 22 gennaio 2011

ESCLUSIVA: Comunicato stampa di Paolo Fiore

(In risposta alle dichiarazioni di Silvia Ragusa, Paolo Fiore ci ha trasmesso questo comunicato stampa che pubblichiamo in esclusiva).
"Sono stanco di questo attacco mediatico senza precedenti. Ecco la verità. Silvia Ragusa vanta una lunga carriere nelle bettole siciliane con il nome d’arte di Silvy Salvacuori. Fino a quando, nell’agosto del 2005 decide di abbandonare il night club dove lavora, “Il cannolo farcito”. I genitori, convinti che la figlia fosse avviata a una luminosa carriera da lap dancer, la ripudiano. In un accesso di rabbia il padre le getta addosso un cestello di ricotta bollente. Segnata da quest’esperienza, inizia a crearsi una vita parallela: i genitori la vogliono escort, ma lei vuole fare la giornalista. Così, all’insaputa della famiglia, si iscrive alla tobagi. Io sono solo la sua copertura. Lo strumento per far credere ai genitori che l’agognata carriera da escort di silvy salvacuori non sia del tutto naufragata. E questo è quanto.
Ogni rivelazione futura sul mio conto è falsa, frutto di manovre della mafia ragusana, nella quale Silvy vanta notevoli agganci in virtù del suo passato losco e burrascoso".        
Paolo Fiore

venerdì 21 gennaio 2011

Le pagelle dell'occhio del Presidente

(In assenza del Presidente, l'ottimo Ad ha provveduto a stilare alcune pagelle della partita di calcetto di giovedì 20 gennaio).

Milani durante la partita di ieri
MILANI 4,5 – I crampi dopo 5 minuti sono da match aziendale scapoli contro ammogliati. Gioca una partita anonima, dimenticandosi anche di protestare. In porta per parare il rigore di Rossi, sviene ancor prima che parta il tiro. In spogliatoio chiede le ciabatte all’ad, mentre si maneggia le pudenda. Brivido e raccapriccio.

ROSSI 7+ – A fine partita ha totalizzato 3 pali, 3 gol e 300 bestemmie. La sua mobilità fa a spallate con Pieroni. O fabuloso non si è ancora ripreso dalle vacanze. Prima di battere il rigore millanta “Mo je faccio er cucchiaio”, ma ne esce un tiro a mezz’altezza. Si sta ancora chiedendo dove sia passato il siluro di Losi, la sua unghia è un indizio.

L'elegante intervento di Pieroni su Rossi
PIERONI 6+ – Ci crede sempre di più, centra un palo pazzesco su tiro in corsa e anche il corpo di Rossi dopo una scivolata in area pulita quanto i lacci che usa per tenersi gli occhiali. A ogni suo errore lamenta l’ottusità dei compagni nel non capire i suoi assist folgoranti. Rilancia Lessi che si spostava verso sinistra con un lancio a destra, intimandogli “Di là cazzo!”.

RIZZATO 7,5 – Grazie al doppio impegno settimanale, migliora la condizione. Infila 3 bordate da centrocampo, senza che nessuno provi ad opporsi. Pieroni gli battezza fuori un tiro centralissimo, salvo poi dichiarare “Noòoòoò!!!”. Imposta il gioco della sua squadra con lanci di 50 metri su un campo di 40. Ogni tanto il passaggio basso può aiutare.

IL ROMPICOGLIONE, 21 gennaio 2011

Festini di Arcore, Berlusconi ha pronta la strategia difensiva. Nella prossima puntata di Kalispera, rivelazioni sulla sua vita intima: "Sono vergine".

giovedì 20 gennaio 2011

ESCLUSIVA: Le rivelazioni choc di Silvia Ragusa

(In esclusiva riportiamo le clamorose dichiarazioni di Silvia Ragusa sul suo rapporto con Paolo Fiore).

"Adesso basta! Dopo le ultime cattive esternazioni di Paolo Fiore vorrei chiarire quanto segue.
E' tutta una montatura. Ho solo rafforzato una storia inventata dai coniugi Fiore-Baratta. Dopo essermi trasferita a casa loro sotto lauto compenso, mi hanno chiesto di reggere un gioco perverso: rafforzare la mascolinità di Fiore. Ero appena arrivata a Milano e avevo bisogno di soldi per pagare il master. Così mi sono calata nella parte di una doppia vita sentimentale. So di aver sbagliato, ma dopo aver intascato la ricompensa pattuita, col passare del tempo ho capito che potevo davvero aiutare una coppia giovane che si era confidata su una questione molto delicata.
La realtà sta già sotto gli occhi di tutti: Chiedete a Baratta perchè vuole disfarsi del suo fidanzato? E soprattutto chiedete a Fiore dove andrà al termine della lezione odierna?
Ho solo voluto nascondere un rapporto difficile... ma adesso non posso più tacere".

FOTO: Una comoda lezione


(Foto Jefferson Images)

IL ROMPICOGLIONE di Paolo Fiore, 20 gennaio 2011

Infortunio Milito: per l'argentino solo un indurimento. Aveva letto i giornali prima di entrare in campo.

mercoledì 19 gennaio 2011

LA PAGELLA: Emilio Fede

EMILIO FEDE        voto 4
Ci vorrebbe un amico. Lo cantava anni fa Antonello Venditti, lo pensa in questi giorni Silvio Berlusconi. E invece il povero premier, già tartassato dai pm bolscevichi, deve fare i conti con le delusioni dategli da quel buffo bipede che prende il nome di Emilio Fede, più conosciuto come "il miglior amico del Silvio". Povero Silvio: i magistrati e i servizi deviati complottano contro di lui, i giornali lo bersagliano di falsità, le simpatiche ragazze di via Olgettina lo ricattano, Putin non gli telefona più e ora ci si mette anche Emilio. Immaginiamo lo sconforto di Silvio, che dalle intercettazioni che in questi giorni campeggiano i quotidiani è venuto a sapere che le ragazze di via Olgettina ne criticavano la forma fisica e pensavano addirittura a rubargli l'argenteria qualora avesse stretto i cordoni del portafogli. A Silvio è venuto il dubbio che nessuna di loro lo amava davvero. Ma Silvio ha dovuto scoprire che anche il buon Emilio, sponsor insieme al moderato Lele Mora delle Berlusca's Angels, guarda con bramosia ai suoi sghei.
Eh sì, perché il fedele Emilio si sarebbe fatto la cresta sui soldi che Silvio aveva elargito così altruisticamente a Lele Mora. Un milione e 200mila euro la paghetta di Silvio a Lele; Emilione se ne sarebbe tenuto un terzo. D'altra parte, Emilio non è nuovo ai "colpi gobbi". Nel 2004 aveva vinto una cospicua somma per aver scommesso sulla Grecia campione agli Europei di calcio. Ma, come riporta Gianni Barbacetto su Il Fatto Quotidiano di oggi, già negli anni Ottanta il pacato Emilio era appassionato al giuoco, tanto da essere un maestro del poker. Insieme a Flavio Briatore organizzava serate per spennare i ricconi sprovveduti. Emilio attirava i ricchi annoiati, che finivano per lasciare sul tavolo un bel po' di soldi. Tra le vittime ci sono Pupo (60 milioni delle vecchie lire) e l'ex presidente della Confindustria Giandomenico Serra (perdita record di 1 miliardo di lire). I novelli Paul Newman e Robert Redford furono anche processati: Flavio è condannato, Emilio assolto per insuffficienza di prove. Da inconsapevole specchietto per le allodole a inconsapevole (?) specchietto per le veline. A Emilio perdoniamo tutto, ma di aver fatto soffrire Silvio no. Emilio, ma chi gli resta senza di te?

FOTO: Con le mani nel sacco

(Foto Bad Press)

IL ROMPICOGLIONE, 19 gennaio 2011

Chiude Stasera che sera, Barbara D'Urso fa autocritica: "Lo avevo detto agli autori di organizzare un dibattito tra Francesco Nuti e Nadia Macrì".

FOTO: Ragusa-Baratta 5-1

(Foto Jefferson Images)

martedì 18 gennaio 2011

Il confine: le interviste ai protagonisti

Sono passati alcuni giorni dall'annuncio dei vincitori degli Oscar del confine, ma i premi cinematografici più ambiti della Tobagi fanno ancora discutere. Abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni dei protagonisti.

Edoardo Malvenuti, vincitore per il miglior film con Apritemi quella porta
Come ha accolto la vittoria dell'Oscar?
La vittoria dell'Oscar è stato il coronamento di un sogno. Sono contento del fatto che nel mio film non ci siano state delle bestemmie. Strano, perchè di solito in casa mia non mancano mai. Le bestemmie per me sono come le virgole.
Come ha costruito questo film, che è riuscito a conturbare sia il pubblico sia la critica?
Il mio è un capolavoro casuale. Non pensavo nemmeno fosse il mio film. L'ho girato a occhi chiusi, e questo spiega il mio successo. 
In molti altri registi si sono lamentati della sua assenza in occasione della proiezione dei film. Come mai non si trovava in sala?
Guardi, di film di merda ne ho visti tanti nella mia vita e non volevo di certo vederne altri. Soprattutto, ero dispiaciuto perchè il mio idolo Maggiacomo ha cambiato genere.
Gianluca Maggiacomo, regista di Luminarie perverse
Maestro, come mai questa virata drammatica all'interno della sua produzione pornografica?
Ma guardi, io sono un regista di nicchia, per non dire di minchia. Ho provato a emanciparmi dal mio pubblico ideale, che solitamente si ritrova tutto insieme tra Arcore e via Olgettina. Purtroppo sono uscito dal mio brand e il mio pubblico non mi ha capito. Ma, aggiungo, giustamente.
Ma qual era il messaggio del film?
Il messaggio va ricercato nell'intercultura. Volevo dire che negli incroci multiculturali ci sono ampi confini anche per la nostra professione, quella dei registi a luci rosse ovviamente. 
A cosa sta lavorando adesso?
Sto lavorando a un film con dei costumi, anche se non troppi ovviamente. Il cast è di primissimo ordine con un attore (quasi) premio Oscar e un attrice che la/o sa lunga/o. Mi ha mosso una disperata ricerca del mio differenziale.
Qual è il suo rapporto con le attrici dei suoi film?
Ci tengo a tenere distaccato il lavoro dalla vita privata. Di solito testo le attrici nel mio camerino prima di scritturarle. Con la mia nuova star maschile ho avuto sin dal primo momento un ottimo rapporto. Insomma, posso dirlo: è Bobby Brambo. Lui è l'unico che riesce a soddisfare le mie attrici. Frank Riccardi con me invece non potrebbe mai lavorare: nun jie se arza.

Alvise Losi, regista di Bowling a Pegoraro
Qualcuno l'ha criticata per essere troppo colluso al Palazzo. Come commenta queste dicerie?
Chi l'ha detto è in malafede. D'altra parte, se fosse così avrei vinto. Invece ha vinto Malvenuti, questo anche perché le sue manovre di corruzione ai giurati sono cominciate da subito. Comunque per me non è un problema non aver vinto: chi vince è sfigato nelle vendite, e per me contano solo i soldi.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Spero di riuscire a fare altri film di cassetta. Dopo aver sfruttato la scomparsa di Pegoraro per giocare sulle emozioni del pubblico, ci riproverò con Bobby Brambo, che da un momento all'altro se ne andrà a causa di quella sigaretta fumata per il film di Canetta. Poi sto pensando a un prequel legato alla fine di Pegoraro, potrebbe chiamarsi Ignobili resti.

Tommaso Canetta, regista di Per una boccata di fumo
Come ha preso la sconfitta del suo attore Bobby Brambo?
Si tratta di una scandalosa manovra di sabotaggio voluta dai soliti intellettuali cattocomunisti che criticano un film solo perché ha molte spese di produzione. D'altra parte, il pubblico vuole vedere volti noti, e io gli ho dato Bobby Brambo, la star per eccellenza. Premiare Frank Riccardi è un segno della decadenza della cultura italiana. 
Pochi giorni fa, è uscita una notizia drammatica. Durante un controllo di routine, a Bobby Brambo è stato diagnosticato un tumore. E' una notizia vera? E se sì, si sente responsabile? I soliti maligni dicono che lei lo abbia costretto per settimane a fumare sei pacchetti al giorno per immedesimarsi nella parte.
Non è assolutamente vero. Bobby ha fatto tutto da solo, è lui che ha seguito l'Actor's Studio, mica io. In secondo luogo, esistono degli studi molto precisi che sconfessano il legame tra la nicotina e il cancro ai polmoni.

Bobby Brambo, interprete di Per una boccata di fumo
Come mai un grande attore come lei, protagonista di molti film d'autore, ha deciso di recitare in un blockbuster come quello di Canetta?
E' nato tutto per caso. Mi trovavo in Mulholland Drive in pausa pranzo con Natalie (Portman, n.d.r.) e Scarlett (Johansson, nd.r.) quando all'improvvisto si è palesato Tommaso. Mi ha conquistato su due piedi, anche perchè il mio sogno è sempre stato poter superare Clint Eastwood. E, modestamente, credo di avercela fatta.
Può dirci qualcosa del suo rapporto con il Maestro Maggiacomo, con cui ha iniziato a lavorare a un film in costume?
Il Maestro è un grande regista, nonostante sia il Verderami dei poveri. Le sue indicazioni sono poche ma molto precise. E io eseguo con molto piacere.

Frank Riccardi, premio Oscar per miglior attore con Mo' me arzo
 Dica la verità, si aspettava oppure no la vittoria dell'Oscar come miglior attore?
Ho accolto la vittoria con indifferenza, me l'aspettavo. E sa perché? Perché sono il miglior attore vivente. 
Cosa risponde a chi dice che la sua vittoria è dovuta a manovre di palazzo?
Non c'è stata nessuna manovra di palazzo, lo giuro sui miei figli. Comunque, anche se ci fossero state, le manovre erano a fin di bene, in nome del cinema vero. E non di quella robetta commerciale con Bobby Brambo. Chiariamo, io non ho niente contro di lui. L'ho anche aiutato per un'inquadratura de Il mortuario, che infatti è la più bella del film. 
Qual è il messaggio di Mo' me arzo?
Il mio intento era di dare una visione ampia dei problemi dell'uomo contemporaneo nel momento in cui si connette con un delirio psicotropo in cui trova altre fonti, porca m..., nell'interconnessione pseudo-religiosa tra divino, fatuo e grasso. Ho provato a costruire un personaggio insignificante, talmente scombussolato dalla ritrosia ermeneutica circostante da mimetizzarsi nell'ambiente. Si mimetizza così bene che non lo si vede neanche. 
Quali sono i suoi riferimenti cinemtografici?
Mi lusinga l'accostamento a Welles, ma il mio Mo' me arzo ha molte affinità anche con il Mastorna di Fellini. La mia stella polare è comunque Maggiacomo. Mi addolora la sua reticenza verso di me.

Alessandro Oliva, passante
Volevo segnalare agli utenti che sconsiglio la pizza con pancetta e funghi trifolati prima della lezione di economia. Può provocare sonnolenza e diarrea. Se l'effetto persiste consultare un medico. Mi rendo conto di aver gettato una bomba nello stagno, ma non posso dire altro.

IL ROMPICOGLIONE, 18 gennaio 2011

Festini hard a casa Berlusconi. La difesa avrebbe prove schiaccianti dell'innocenza del premier: "Ad Arcore c'era anche Maria De Filippi. Erano registrazioni di Uomini e donne".

lunedì 17 gennaio 2011

LA PAGELLA: Il Salento

   SALENTO                                          voto 9

Il Salento, o penisola salentina, è noto soprattutto per essere la terra che ha dato i natali al  Gran Faccendiere Paolo Fiore, che nei prossimi giorni sarà investito dell'onorificenza del titolo di Cavaliere della Zizzannia. Il Salento è una subregione dell'Italia che si estende sulla parte meridionale della Puglia, tra il Mar Ionio a ovest e il Mar Adriatico a est. Gli abitanti della regione, che comprende tutta l'area di Lecce e buona parte di quella di Brindisi, si distinguono per caratteristiche culturali e glottologiche rispetto al resto della regione. Amanti della lettura, i salentini sono gente pacifica e acculturata. 
Il clima del Salento è più umido rispetto a quello della Puglia, a causa della forte esposizione sul mare. I salentini, e i leccesi in particolare, amano ricordare la fiorente tradizione culturale e artistica dell'area. Dileggiano i baresi, sostenendo che il loro risultato culturalmente più avanzato sono i film di Lino Banfi. Tra i capolavori dell'arte salentina si ricordano la statua di Sant'Oronzo a Lecce, il Castello Aragonese di Otranto e la Cappella degli Aragonesi di Corigliano. In campo letterario, nell'olimpo dei grandi scrittori salentini c'è certamente posto per Luigi Tarricone, Irene Maria Malecore e Arcangelo Rociola, esule barese. Il Salento è stato recentemente scosso dal movimento politico degli khmer rossi, fondato dallo stesso Rociola. Gli khmer rossi stanno attuando una politica ispirata a Pol Pot. Hanno mandato lettere minatorie a tutti coloro che non hanno acquistato in libreria il celebre volume di Rociola intitolato: "Da Madame De Stael a Rocco Siffredi. Diverse applicazioni del romanticismo nel mondo contemporaneo. Il valore afrodisiaco delle Freedom Fries" .
Il Salento ha un profondo legame con i progressi tecnologici del XXI secolo. Persino la Apple ha voluto omaggiare questa terra di grandi poeti e faccendieri. Sapete come hanno chiamato il paese nel cuore della Silicon Valley che ospita la sede della Mela? Cupertino. Chiaro riferimento a Copertino, importante centro in provincia di Lecce e luogo dove Fiore andava a fighe prima di conoscere l'attuale compagna.
Insomma, il Salento è piena di fatti e personaggi storici. E' sempre stato al centro degli eventi mondiali. La data più importante della storia del Salento è certamente domenica 16 gennaio 2011: Lecce-Milan 1-1.

IL ROMPICOGLIONE, 17 gennaio 2011

"Caso Ruby, gli atti alla Camera". Berlusconi indignato: "Veramente lo facevamo sul tavolo".

FOTO: Ritardo e castigo

Gabriele Pieroni in castigo durante l'ultima lezione di economia.
 (Foto Jefferson Images)

venerdì 14 gennaio 2011

Le pagelle di venerdì 14 gennaio

CENERENTOLA    4
La scarpetta sulla scalinata non inganna più nessuno. Soprattutto gli arguti funzionari del governo della Kamchatka, penisola dell'estremo oriente russo. I solerti burocrati si sono accorti che dietro a una scena della rappresentazione Le avventure di Cenerentola a capodanno, in scena al teatro di Stato di Petropavlosk-Kamchatkij, capitale della regione, si nasconde un'ingiustificata azione sovversiva contro il governo. Il governatore sta facendo forti pressioni per far chiudere la rappresentazione. La colpa di Cenerentola? Un orologio tirato indietro. In una  scena, il principe tira indietro le lancette di un orologio per far restare Cenerentola al ballo. Un'aperta e chiarissima critica alla politica del principe Vladimir. Nella zona, infatti, si sono recentemente scatenate le polemiche per la decisione del Cremlino di ridurre le ore di fuso orario sul territorio russo. La scena era presente anche nel testo originario di Cenerentola, ma ciò non toglie l'evidente atto di terrorismo culturale.

Uno dei compagni di partito di Sarah Palin

SARAH PALIN       1
La sempre moderata Sarah ha toccato il tasto sbagliato. La collaboratrice di Fox, nonchè leader del movimento pacifista chiamato Tea Party, ha dichiarato di essere perseguitata dai colleghi giornalisti. "Per me è in atto un blood libel da parte dei giornalisti", ha detto Mamma Orsa. Peccato che l'espressione blood libel indichi sin dal Medioevo gli attacchi infamanti contro gli ebrei, accusati di uccidere bambini cattolici per celebrare le festività con il sangue. Ad aggravare il tutto, c'è da notare che la Giffords, la democratica ferita dalla sparatoria di Tucson, è ebrea. Diciamo che il timing dell'alleata della Nord Corea non è stato eccezionale. Lo sdegno è stato istantaneo, da parte della comunità ebrea ma anche di alcuni suoi compagni di partito, tra i quali l'orso Yoghi.

CAMERON DIAZ   7
"Il mio uomo deve essere un supereroe". Queste le modiche richieste della bella Cameron Diaz. Richieste a cui la maggior parte degli uomini può provvedere con facilità. Pare che Berlusconi si sia già offerto di rispondere alle esigenze dell'attrica americana. Dopo la leccata alle orecchie di Mask e al flirt con il calabrone verde (film di prossima uscita di Michel Gondry in cui la biondona ha una parte), Super Silvio sembra l'approdo ideale.

BON JOVI               8
Quasi 45enne, bolso, senza idee e spunti, stanco e con la raucedine. Così era descritto cinque anni fa Giovanni Bongiovanni, in arte Jon Bon Jovi, il pop rocker simbolo degli anni '80. Giovane, bello, scoppiettante e brioso. Soprattutto ricco sfondato. Così è il buon Jon nel 2010.  Altro che Lady Gaga. Nello scorso anno, è stato il cantante originario di Sciacca e la sua band a incassare di più dal tour di concerti. 201,1 milioni di dollari. Sembra che gran parte della cifra sarà utilizzata per scopi benefici, a testimonianza della grande senso umanitario di Bon Jovi. Il denaro sarà versato all'Circolo Benefico Chirurghi Plastici Jon Bon Jovi.

LUCA TONI           3
Magnifico impatto per il pennellone di Modena sulla stagione della Juventus. Arrivato venerdì alla corte di Del Neri, già durante la conferenza stampa ha accusato una forte emicrania dovuta al flash dell'unico fotografo presente. Durante la notte di sabato, Toni ha sofferto di insonnia e cagotto. Domenica sera,  nel corso del suo magnifico esordio con il Napoli ha mostrato i sintomi della terribile malattia denominata sindrome del portarogna. Lunedì il medico della Juventus gli ha riscontrato un affaticamento a 1328 muscoli degli arti inferiori. Ma i tifosi juventini non disperino. Per risolvere i suoi problemi fisici, Marotta ha annunciato l'ingaggio del Dr. House.

JOSE' MOURINHO   10 e lode 
Josè da Setubal è stato riconosciuto da qualche nuovo adepto. Pallone d'oro degli allenatori e Oscar del Calcio 2010 da ritirare il 24 gennaio a Milano. Il mondo si sta accorgendo della venuta del secondo Messia. Lui ha già nominato gli interisti a suo popolo eletto. Intanto, va delineandosi l'agenda degli impegni di Mourinho in occasione del suo ritorno a Milano. Ore 9: moltiplicazione delle coppe e dei tituli nella sede dell'Inter. Ore 11: rinascita di Sneijder. Ore 13: trasformazione di Muntari in un ariano tedesco. Ore 15: taglio del nastro della prima chiesa del movimento dei Mourinhisti. Ore 17: distruzione di via Turati  Ore 19: l'ultima cena di Materazzi  Ore 21: annuncio dell'Apocalisse in Corso Galileo Ferraris. Ore 23: ascesa al cielo. 

giovedì 13 gennaio 2011

FOTO: E' Luca l'uomo di nuca?

Chi è il misterioso uomo seduto di fianco a Silvia Favasuli? Sarà per caso Luca?

Foto: Jefferson Images

Oscar del confine: trionfo di Malvenuti. Frank Riccardi miglior attore.

La porta gli è stata aperta. Edoardo Malvenuti trionfa con il suo Apritemi quella porta agli Oscar del confine. Una vittoria quasi mai in discussione, anche se nelle ultime ore una cordata aveva provato a far rimontare Bowling a Pegoraro, la profetica opera di Alvise Losi. Ma alla fine è giusto così. Malvenuti aveva convinto sin da subito i giurati, ricompensati con una sostanziosa valigetta ripiena di monete risalenti ai tempi dei Gonzaga. L'horror psicologico di Malvenuti ha fatto breccia nel cuore del pubblico, commosso dal grido disperato del futuro iscritto all'Ordine dei disoccupati. Sul terzo gradino del podio sale Silvia Favasuli con il suo Codice da Locate. Con questo eccellente risultato, la Favasuli smentisce il ritornello che l'aveva accompagnata sino a qui: "Bella e senza cervello". Questa è la giusta rivincita di Silvia verso le brutte persone.
Bobby Brambo alla notte degli Oscar
Ma le discussioni sugli Oscar si sono concentrate soprattutto sul titolo di migliore attore. Dopo una lotta all'ultimo respiro, la spunta Frank Riccardi. Clamorosa delusione per Bobby Brambo, ormai sicuro di portare a casa l'ambito premio. "E' il trionfo del cinema di qualità su quello mainstream e più commerciale" ha commentato a caldo Riccardi, circondato dai funzionari di palazzo che lo hanno aiutato a vincere. L'autore-attore di Mo' me arzo ha visto riconosciuti la sua recitazione tutta tesa alla sottrazione. Di gesti, movimenti, immagini. Il successo di Riccardi è emblematico per un cinema che sta cambiando. Qualche anno fa, Brambo avrebbe vinto senza troppi problemi, con un'interpretazione stanislaskijana degna del miglior Gigi Reder. Per il film di Canetta, Bobby si è immedesimato nel personaggio fumando sei pacchetti di sigarette al giorno per due mesi e mezzo. Lui che non aveva mai fumato in vita sua. Ma alla fine niente da fare, e il tumore ai polmoni che gli è stato diagnosticato se l'è preso per niente. 
Da annotare, infine, il fallimento totale della linea di Jefferson. Per vincere con Jeffersontown, il suo appassionante viaggio nel mondo della comunità cinese di Milano, aveva tentato di corrompere i giurati. Ma quello che aveva da offrire non era evidentemente abbastanza. Spendendo una media di 118 euro e 75 centesimi al giorno per il cellulare, si dice che Jefferson avrebbe offerto ai votanti due copie a testa di MM.

mercoledì 12 gennaio 2011

Flash dalla Tobagi: brevi del 12 gennaio 2011

Chi è Luca?
La prima notizia del giorno riguarda certamente l'irruzione di un nuovo pretendente alle attenzioni di Silvia Favasuli. Per adesso Luca non ha ancora un volto. Ma esiste, questo è certo. E la Favasuli lo ha fatto sapere direttamente al suo pretendente più accreditato fino a ieri sera: Jefferson. Rivolgendosi al suo spasimante, Silvia lo ha infatti chiamato così: "Luca". Mentre si rincorrono le voci di corridoio su chi possa essere davvero l'uomo che occupa i pensieri della sex symbol della Tobagi, si scatena il panico tra i fan della dolce Silvietta.

Oscar del confine: manovre di palazzo e prestazioni in natura
Ultime ore per votare il miglior film e il miglior attore del video sul confine. Si sono registrate azioni clamorose di depistaggio, agiotaggio e corruzione. Per il miglior film sempre in testa Apritemi quella porta di Edoardo Malvenuti, ma a sorpresa si è inserito nella lotta per il primo posto Alvise Losi con il suo Bowling a Pegoraro. Voti sospetti anche per Il mortuario di Roberto Brambilla, a 0 fino a poche ore fa e adesso a 3 preferenze. Sembra fallita la manovra della Favasuli, che aveva offerto prestazioni in natura a chi avesse votato il suo video. Silvia è ferma a 6. Per il miglior attore si sta assistendo a uno spietato testa a testa tra Bobby Brambo e Frank Riccardi. Dallo staff di Bobby Brambo, favoritissimo alla vigilia, trapela nervosismo per l'inaspettata rimonta dell'autore di Mo' me arzo. Non mancano le polemiche sul voto. Sospetti su Jefferson, che ha annunciato di accettare qualsiasi forma di ricompensa (in denaro o in natura) per pilotare il suo voto. 

Maggiacomo e Il bastone del doge
Torna dietro alla macchina da presa il maestro Gianluca Maggiacomo. E lo fa in grande stile, con un film che segna il ritorno alla sua migliore produzione pornografica. Il mago di Latina ha così commentato: "Sarà una storia in costume, ambientata nel passato. Dopo Luminarie perverse mi sembrava giusto ritornare alle mie consuete tematiche. Sono molto soddisfatto degli attori. Silvia Ragusa mi ha dato molto nella parte della nipote di Francesco II di Borbone. Ed è stato straordinario lavorare con Bobby Brambo. E' stato uno splendido doge, anzi uno splendido bastone".

Bobby Brambo e la distribuzione dei quotidiani
Quando la mattina siete ancora a rigirarvi sotto le coperte, o state ascoltando il giornale radio per soffocare le crisi di astinenza, sappiate che c'è qualcuno che già è in azione per voi. E' Bobby Brambo. Come riportato dal canale telematico News Jefferson24, è proprio il buon Roberto a sistemare i quotidiani in emeroteca per voi, che ancora avete le caccole agli occhi. Secondo le fonti jeffersoniane, Bobby si reca nei locali del master ogni mattina verso le 7,15. Aspetta pazientemente l'arrivo del pacco dei quotidiani e diligentemente li smista nell'emeroteca del primo anno. Un avvertimento per Giuliana: si prega di girare le mail di insulti quando non si trova Repubblica da Cinzia Bordon a Bobby. 
Fiore-Ragusa: love affair o bufala?
Durante la mattinata sono emerse delle voci che riportano una relazione extraconiugale di Paolo Fiore con Silvia Ragusa. Lidia Baratta ha così commentato: "Ecco perchè Paolo mi prepara sempre la camomilla".  Fonti accreditate dicono però che si tratti di una manovra diversiva di Jefferson, che ha mire sulla donna del Faccendiere. Per sicurezza, Lidia questa sera non berrà la camomilla.
Rinvenuto il corpo di Paolo Pegoraro
Nel primo pomeriggio è stato scoperto il cadavere di Paolo Pegoraro. I resti del giovane sono stati trovati nella botola dell'aula didattica. E' stato Stefano Rizzato a notare uno strano odore proveniente dalla fessura al centro della stanza. Il cadavere era pressochè irriconoscibile. Primo: per il lungo tempo, più di tre mesi, trascorsi lì sotto. Secondo: perché nessuno si ricordava che faccia avesse Pegoraro. Il riconoscimento è avvenuto solo grazie al plettro della sua inseparabile chitarra. Lo ho scoperto Eleonora Brianzoli nei boxer.
Calcetto: esordio di Malvenuti e Pruneddu
Atteso esordio di due nuovi giocatori nell'odierna partita di calcetto. Pietro Pruneddu torna in campo dopo un breve periodo di inattività: 6 anni e mezzo. Il figlio illegittimo di Totò Di Natale potrebbe risentire della precaria condizione fisica. Per aiutarsi, ha chiesto il prestito della flebo di Maggiacomo. Più drastico Malvenuti, inattivo dal 1991, che ha redatto il testamento durante la lezione di Pizzutto.
Ultim'ora: Favasuli entra a lezione con Santelli
Ultimo aggiornamento sul Favasuli Gate. Silvia ha passato l'ora di pausa con Filippo Santelli. Iniziata la lezione di economia, per primo è entrato Santelli. A distanza di pochi secondi, per provare a non dare nell'occhio è entrata lei. Guarda caso, c'era un posto libero ad attenderla di fianco al bel Filippo. Non si sa se lei gli abbia detto di Luca.

martedì 11 gennaio 2011

Il profilo di Paolo Pegoraro

Paolo Pegoraro è stato in anticipo su tutti. Prima degli altri ha abbandonato il sogno di diventare giornalista. Prima degli altri aveva pure scritto il suo profilo per il sito del master. Qui di seguito pubblichiamo in esclusiva la bozza preparata da Pegoraro nei primi giorni di ottobre.

PAOLO PEGORARO
Nasco nel 1967 a Motta Visconti, ridente località in provincia di Pavia. Mi sento però un milanese, i pavesi mi sono sempre stati sulle palle. Sin da piccolo non mostro alcuna capacità in particolare. Però adoro scaccolarmi, passo con le dita nel naso almeno un paio d’ore al giorno. Dopo le medie, i miei mi obbligano a iscrivermi al liceo classico, nonostante il mio psichiatra gliel’avesse sconsigliato. Mi prendo il mio tempo, ma alla fine riesco a sfangarla e approdo con molte aspettative alla Cepu. Studio comunicazione e mi laureo quasi a pieni voti con una tesi sulla storia del primo canale della televisione kazaka. A causa di un amore finito male, mi reco per qualche anno all’estero per dimenticare. Dopo un lungo girovagare, mi ritrovo a Misano Adriatico. Per provare a rimorchiare imparo a suonare la chitarra. Ma non me la danno lo stesso. Grazie al maestro Oscar Ghiglia divento un grande concertista, apprezzato specialmente nei locali a luci rosse. Provo a dare una sterzata a una vita infelice facendo il test per entrare alla Tobagi. Mi piacerebbe diventare un giornalista del Corriere della Sera. Spero anche di fare uno stage alla Cnn. Voglio il massimo da subito. Il mio obiettivo immediato è riuscire a integrarmi con i compagni e a mettere in luce tutte le mie capacità entro le prime settimane del master. Se ciò non dovesse avvenire, andrò a lavorare in banca.

lunedì 10 gennaio 2011

I veri motivi della mail di Pruneddu alla Favasuli

"ciao!
vi faccio una proposta in pieno esame: andiamo allo spazio forma più tardi? fatemi sapere se a qualcuno interessa che ci accodiamo, io vado in ogni caso :')"
(Proposta di Silvia Favasuli in data 3 dicembre 2010 durante l'esame di English for Journalism)

"sto grandissimo cazzo!
che palle quella merda di mostra!
vacci da sola!"
(Risposta di Elia Milani, pochi minuti dopo)

Chi non ricorda questo elegante intervento di Jefferson sulla gentile proposta della donna più contesa della Tobagi? Nella giornata di domenica 9 gennaio è scoppiato un nuovo caso che riguarda uno scambio di posta elettronica che riguarda la Favasuli. 
Qui sotto riportiamo la versione integrale della risposta di Pietro Pruneddu alla disperata richiesta di aiuto di Silvia, preoccupata per non aver visto La giusta distanza di Carlo Mazzacurati, per non aver finito il servizio tv per Squizzato, per non aver mai letto un libro di Amartya Sen, per non essere pronta per l'esame della Bilancia, per non essere ancora un brand. Ecco qui come si è espresso il buon Pietro:

"Silvietta,
le tue email mi mettono sempre agitazione. Adesso ti racconto una storia che forse ti farà sentire più sollevata.
Il giorno 22 dicembre sono andato in vacanza. Da quel giorno il mio unico pensiero è stato rivolto al cazzeggio/riposo. Di conseguenza: non ho mandato nulla per l'esame di sociologia, non ho mandato nulla a Squizzato, non ho girato nulla con la telecamera, non ho iniziato nessun blog. Domani 10 gennaio, ricomincia la scuola, forse farò qualcosa per mettermi in pari. Spero di essere stato terapeutico.
bacioni"

Ma cosa si nasconde dietro a queste parole apparentemente dolci e carezzevoli, in realtà intrise di rabbia e dissapore? Ve lo spieghiamo. Iniziamo a contestualizzare l'evento: era il pomeriggio di domenica 9 gennaio, ultimo giorno delle vacanze per le festività natalizie. Dopo quasi 20 giorni di cibo, alcol e sveglia a mezzogiorno, il ritorno a Sesto Marelli era alle porte. Pietro Pruneddu, sbracato su una sedia di paglia intrecciata, cercava di godersi le ultime ore di libertà. Nella piccola stanza che l'aspirante giornalista sardo ha affittato a Milano c'era un'aria tesa. Pruneddu aveva appena finito di mangiare l'ultima fetta di pandoro  condita con le lenticchie, quando sprofondò in un abisso di depressione. Tornare a Sesto Marelli era per lui un'idea insopportabile. Specialmente non voleva rivedere quelle 28 persone che sopportava a stento, e dover fingere che tutti gli fossero simpatici. Era nauseato dalla vista di Caccamo, il suo coinquilino che gli aveva recentemente rubato il ruolo di capodesk. Era deluso dal pareggio della sua squadra del cuore, il Milan, contro l'Udinese. Era incazzato per il fatto che Di Natale si sarebbe preso il merito dei due gol segnati da lui. Senza contare che aveva un certo dolore allo stomaco per aver assaggiato una fetta di torta alle albicocche di Caccamo. Da lì era arrivato a pensare al vuoto dell'essere, all'inutilità dell'esistenza. Improvvisamente, ricevette la mail della Favasuli. Sul momento, impugnò un coltello da cucina e si recòalla stazione dei treni di Cadorna, direzione Locate Varesino. In un lampo di lucidità, decise di rincasare e usare l'arma più pericolosa di cui era in possesso, la penna. E confezionò una mail che entrò dritta nella leggenda.

sabato 8 gennaio 2011

Leonardo e l'importanza degli affetti

LEONARDO             VOTO: 8
Il buon Leo comincia come meglio non avrebbe potuto la sua avventura sulla panchina dell’Inter. Tre schiaffi al Napoli e un’ondata di entusiasmo. D’altra parte, la vittoria è chiaramente merito suo. La mano del grande allenatore si è vista subito. Innanzitutto, è nettamente migliorato rispetto alla prima a San Siro dello scorso anno quando perse il derby 4-0, seduto sulla panchina della terza squadra di Milano (come diceva Peppino Prisco la prima è l’Inter e la seconda l’Inter primavera).
Sguardo attonito costantemente rivolto verso Tassotti, giocatori espulsi che lo mandano in quel paese, panchinari in ciabatte al momento di entrare in campo, espressione intimorita verso l’allenatore avversario. Leonardo nei confronti di Mourinho sembrava Tremonti quando subisce un’intervista da Santoro: “No dai, Santoro, per favore. No, dai” ecc. ecc.
La prima nerazzurra è invece tutta baci e abbracci (ogni riferimento al locale di Bobone Vieri è non voluto), pacche sulle spalle, sorrisi e pugni alzati. Squadra corta, tenace, grintosa. Sembra quella dell’anno scorso. Tra quel derby Milan-Inter 0-4 e questo Inter-Napoli 3-1, all’Inter è passato anche Rafa Benitez. Dopo Roberto Mancini e Josè Mourinho, prima di Leonardo. Tutti uomini affascinanti. Verrebbe da dire: cerca l’intruso.
E in effetti con Leonardo sembra essere tornato l’entusiasmo a tutti i tifosi interisti e al presidente Moratti. Tutto questo sempre per i grandi meriti tattici di Leonardo, nel frattempo diventato amico del cuore di Josè da Setubal. Le grandi leggi del Leonardo allenatore dell’Inter sono tre:
Mourinho saluta Leo prima di rifilargli 4 pere nel
derby di andata dello scorso anno.
1. dimenticatevi tutto quello che vi ha detto Benitez
2. giocate esattamente come facevate l’anno scorso
3. venite in panchina a baciarmi dopo ogni gol
4. per qualsiasi dubbio, chiedete a Cambiasso
P.S. (io ho fatto la you&me con Josè).
Eh, si', quando uno e' romantico c'e' poco da fare.

mercoledì 5 gennaio 2011

Le pagelle del confine: parte II

Il nuovo Clint Eastwood e' Bobby Brambo
Tommaso Canetta: il Sergio Leone di Lambrate
****
***** (all’interpretazione di Bobby Brambo)
La produzione faraonica del Ministero della Salute permette al Sergio Leone di Lambrate di esprimere tutta la sua verve creativa. Il sostanzioso cachet ha fatto accettare persino una star di prima grandezza come Bobby Brambo di apparire nel progetto. Il dettaglio del mozzicone ormai consumato tra le labbra di Bobby è da antologia del cinema.

Roberto Brambilla: il Kieslowski di Sesto
***
Brambilla riprende il confine per eccellenza: il cimitero, luogo del passaggio dalla vita alla morte. La carrellata è di una lentezza degna del più pesante cinema polacco, l’inquadratura della statua della Madonna è magnifica. Sembra che in quel momento passasse di lì Kieslowski redivivo e si sia offerto di aiutare Brambilla. È un minuto ma sembrano 25.

Giuliana De Vivo: la Sofia Coppola di Caserta
**/
Le intenzioni erano buone. Di solito si dice così quando il prodotto finale non è all’altezza della situazione. Non fa eccezione il video di Giuliana De Vivo, affermatasi in Campania per la sua poetica del marciapiede dissestato. A Milano perde i suoi riferimenti visivi e non riesce a esprimere in pieno la sua ottima idea di confine tra pubblico e privato. Si riscatta come attrice nel video di Lessi.

Il taxista che si e' offerto di aiutare Lessi
esibendo sul suo mezzo una calza,
o una mutanda, o Dio sa cos'altro.
Davide Lessi: lo Scorsese alcolista
***/
Inizia con un particolare della De Vivo, passa a un cartello di divieto di entrata ai cani. A parte il brillante montaggio intellettuale, Lessi costruisce un ottimo minuto, impreziosito da una serie di zoomate assolutamente gratuite. “Ma d’altra parte, abbiamo una telecamera in mano, facciamo finta di sapere come usarla”, ha pensato lo Scorsese alcolista. Il passaggio al taxi finale è geniale, ma ancora non si è capito cosa fosse quello straccio nero legato all’auto: una calza, una mutanda? All’odore l’ardua sentenza.


Una piccola parte dei ritagli
esaminati dalla Ragusa
Silvia Ragusa: la Francesco Rosi sicula
***
La Ragusa svela con audacia gli abusi d’ufficio di Finmeccanica, mettendoli in relazione con gli spazi espositivi. Fila tutto liscio come l’oglio, anche nell’uso delle centinaia di migliaia di ritagli di giornali che la Ragusa aveva tenuto da parte per il progetto. Si dice che Fiore abbia dovuto fare una disinfestazione da stampa qualche ora dopo le riprese.

Filippo Santelli: il Terrence Malick di Treviso
***/
Santelli torna al cinema dopo il suo celebre La sottile linea di merda e lo fa illustrando l’ambiente di via Padova. Qui sì che si vede il tocco documentarista, altro che i porno agiografici di Maggiacomo. Buona l’estetica, nessuna sbavatura visiva. Per non farsi mancare niente, Santelli dopo le riprese ha contestato il modo in cui due pedoni stavano attraversando sulle strisce.

Francesca Gobbo: l’Agnès Varda friulana
**
Con il video di Francesca Gobbo, Sesto Marelli diventa ufficialmente il comune più filmato dal cinema italiano nel 2010. La Gobbo indugia giustamente per una cinquantina di secondi sul cartello di Sesto San Giovanni. Una pesante accusa che denuncia la verniciatura del cartello, fatta con sostanze corrosive.

Artista anonimo: il Malvenuti non dichiarato
Tra i video presentati, si è palesato a un certo punto uno strano video del quale non si conosce l’autore. Qualcuno attribuisce l’anonimo a un Malvenuti giovanile, altri lo accreditano a Paolo Pegoraro. Altri ancora sostengono fosse il minuto di Arvidsson. Insomma, un vero rompicapo. Una sola cosa è certa: nessuno ne rivendicherà mai la paternità.

Silvia Favasuli: la Zeffirelli di Locate Varesino
***/
La Favasuli torna sui luoghi dove aveva ambientato i suoi precedenti lavori: Beata Provvidenza e Mannaggia al Clero, ovvero Santa Maria delle Grazie. Il parallelo tra il rumore del traffico e il silenzio del chiostro della Chiesa è acuto. Il confine tra agitazione e pace. Peccato che in una cappella laterale stessero proiettando ad alto volume un film di Maggiacomo.

La locandina del seguito
del video di Eliano Rossi featuring
Gianluca Maggiacomo: Rose e tette.
Eliano Rossi: il Kubrick brasiliano
****/
Ovvero, l’arte del riciclo. Rossi si reca di prima mattina a casa Fiore e ruba la rosa regalata da Pruneddu alla Favasuli per usarla a suoi scopi. L’esito è uno stupendo minuto dove la rosa rossa è simbolo di diversi confini. Quello dell’acqua che esce dal bicchiere, quello tra un amore che inizia e un amore che finisce, quello tra vita e morte. Unico neo: a Rossi toccherà ricomprare una rosa alla Favasuli. Visti i tempi, ha già chiesto un prestito.

Alvise Losi: il Van Sant di via Feltre
***/
Losi inaugura il filone delle opere girate nelle strutture del master con un video premonitore. Losi mette in scena il suo maggiore incubo: Paolo Pegoraro. Camera a mano alla Van Sant, è Pegoraro quello che da dietro la macchina si aggira per i corridoi della Tobagi, spia le redazioni di MM e Sestina, sente parlare Venanzio in latino. Il meccanismo è svelato nel finale facebookiano. Speriamo di non fare la fine degli studenti di Elephant.

Alessandro Oliva: lo Steno romagnolo
**
Libero, Manifesto, Il Giornale, Liberazione. Oliva sceglie tutti i quotidiani più moderati per realizzare il suo video sul confine. Fiducia e sfiducia, come diversi quotidiani leggono la stessa notizia. Interessante la panoramica sui piedi dello stesso Oliva, che disattende tutte le leggi della rappresentazione filmica. Si stima che Oliva in un minuto sia riuscito a rompere inconsapevolmente 148 regole di base per la ripresa cinematografica.

La fonte di ispirazione da cui
Pruneddu trae gli spunti per i
suoi capolavori.
Pietro Pruneddu: il cugino Taviani
***/
Pruneddu si ispira a un fatto della sua infanzia per realizzare il suo minuto sul confine. Si racconta che all’età di quattro anni sia stato rinchiuso in cantina per tre giorni consecutivi per aver detto di essere il figlio illegittimo di Pusceddu. Trasla l’esperienza nel Polo universitario di Piazza Montanelli. Barricati al secondo piano. Poetica la ripresa del water, lo stesso nel quale Pieroni trascorre le lezioni di Daniela Ovadia a leggere Panorama.

Giorgio Caccamo: il Romano Prodi del cinema
**/
Il testimonial della giornata mondiale del semaforo rende onore al suo ruolo e riprende incessantemente le lucine rosse e verdi dove si passa il badge all’entrata della Tobagi. Scimmiotta Malvenuti quando mostra una mano che apre una porta. Mezzo voto in meno per il casting.

Francesco Riccardi: l’Orson Welles de Roma
?
Forbes l’ha incluso nei 10 capolavori incompiuti della storia del cinema. Il Don Chisciotte di Welles e il Confine di Francesco Riccardi. Progetti magniloquenti e magnificenti che per la smisurata ambizione e per la consegna in ritardo di una lavatrice non vedranno mai la luce. Divorato dalla morbosità con cui aveva studiato il soggetto, Riccardi ha dichiarato il suo ritiro dalla veste di regista. D’ora in poi, farà il runner sui set dei porno di Maggiacomo.

Lorenzo Lamperti