giovedì 7 aprile 2011

IL PROFILO, Gabriele Pieroni

L’ineluttabilità della procreazione lo fa nascere in una capanna di paglia, tra sfiati di asini e buoi, dalla madre Giuseppina e dal padre Mario, nella magnifica terra delle Langhe, dove la sua venuta al mondo, il terzo giorno del Capricorno, dà lo spunto per chiamare Alba la cittadina che lo vede crescere. L'Alba di una nuova era. Siamo nell’anno più Orwelliano del ‘900, ed è per questo che la madre, dopo averlo visto, disse: «Ho fatto un quarantotto!». Così decise di buttarsi nel giornalismo, per riportare le Grandi Narrazioni alla ribalta nella telepolitica, nella eliologia e nella fantacamera, ispirato dal feral discorso di Berlinguer in Piazza della Frutta: «Nòòòòòòòò, sono finite le ciliegie!!!».


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