venerdì 29 aprile 2011

FA' CAGARE, Giacca e camicia

Tobagi style&fashion

Prendete penna e block notes. Fatto? (e la colla vinilica, che torna sempre utile) Oggi vi conviene prendere appunti, perché abbiamo un paio di esempi di cattivo gusto universale. Grandi protagoniste, la giacca e la camicia. Due indumenti così classici che stanno sempre bene. Beh, non proprio sempre...

Sappiamo che l'uovo di pasqua è un po' come il maiale, non si butta via niente. Quindi c'è chi ha pensato di riciclarne anche la carta per farne una camicetta. Il che può andar bene se devi saltar fuori, appunto, da un uovo di pasqua per il premier. O se devi travestirti da Sarah Palin per un Halloween kitsch. Altrimenti la carta lasciamola sull'uovo, che da chiuso non fa nemmeno ingrassare.

La giacca. Gessata. Già se la possono permettere in pochi senza rischiare di far la figura di boss della mala in un film di serie B. Ammettiamo che Pruneddu è tra questi pochi (lui è veramente un boss della mala, e a farglielo notare si rischia di rimetterci la carotide). Ma il maglioncino a rombi del nonno Nanni sarebbe stato meglio lasciarlo nell'armadio. L'accostamento righe/qualsiasialtromotivo geometrico è vietato per legge.

A proposito di giacche, riceviamo e volentieri pubblichiamo le moratorie del Faccendiere.
1. La camicia fuori dai pantaloni con la giacca
2. La polo infilata nei pantaloni
Come ogni moratoria che si rispetti, sono previste delle sanzioni per chi la violi. In prima istanza, il trasgressore sarà condannato a vedere insieme a Glenzer la registrazione della finale di Champions del 2003, persa dalla Juve ai rigori contro il Milan. In caso di perseveranza nell'errore, dopo la partita sarà invitato a cena dal Passante. Menu: pasta e fagioli.



GOD SAVE PASSANTE (2nd Part): LIVE FROM LONDON, Il matrimonio tra William e Kate

Live From London (2nd Part)
Dopo questo doveroso preambolo, vi racconto il Royal Wedding. Stiamo parlando della potente monarchia inglese, quella che ha dominato il mondo per anni. Mica come quella spagnola, dove i reali non fanno altro che mangiare paella con le mani e permettono ai ricchioni di sposarsi (il Caccamo sarà cittadino spagnolo nel giro di pochi giorni).
Scendo dalla mia suite al Savoy alle 8.30. Stavolta non sono nel mio consueto appartamento di Chelsea perchè la casa era sporca e piuttosto che pulirla ho preferito venderla. A colazione incontro il sultano del Brunei, che sta intingendo un lingotto d'oro nel caffè. Mi fa: "A stronzo, pure tu qui al matrimonio?". Mi ricordo del wedding e prendo due taxi (uno per me, uno per il mio ombrello) direzione Westiminster. Mi faccio largo tra la folla che da ore si affolla sulle transenne. C'è gente che si è accampata da due, tre giorni. Incrocio il Caccamo, che tanto a dormire per strada c'è abituato: è qui per seguire l'evento per il "Tunisi Tribune". Lo uso per farmi largo: il suo odore è alquanto penetrante e ricorda da vicino certi bagni pubblici di Ankara. Squilla il mio cellulare: è William.
"A bello de casa, dimmi che ce sei pure te"
"E che facevo, stavo a casa a grattarme er cazzo?"
"E bravo. Ti ho fatto riservare un posto in chiesa accanto a David".
Incontro Beckham davanti alla chiesa. Sta palleggiando con un rotolo da 4000 sterline. Entriamo. William è già dentro e aspetta Kate, che arriva con sole 3 ore di ritardo. La cerimonia non è che la seguo molto: ce ne stiamo con Beckham a fare a gara di scoregge in fondo alla navata. Mi desto solo nel momento in cui lo sposo può baciare la sposa per urlare: "parti Ivano", citando un capolavoro di Verdone. Al ricevimento mi ubriaco di Slivoviz con Harry, che per l'occasione si è vestito da Pinochet. Il cibo è delizioso, a parte la scelta di servire il Mc Chicken tra la frutta e il dolce. Strano, perchè è noto che gli inglesi sono fini gourmet.
Willam e Kate lasciano la festa alle 22. Lascio loro la mia suite al Savoy per la prima notte di nozze. La loro camera è stata scambiata da Harry per il bagno e da due ore si rifiuta di uscire. 



GOD SAVE PASSANTE (1st part) LIVE FROM LONDON: Il matrimonio di William e Kate

Live da Londra, la cronaca del matrimonio reale tra William e Kate firmata dal dottor Oliva.

Oggi passavo da Londra e mi sono ricordato che c'era il Royal Wedding. Ho deciso così di raccontare a voi, componenti del popolino rozzo e ignorante (tipo Caccamo) l'evento mediatico del decennio, se non del secolo e quasi quasi del millennio. Qualcuno tra i più maliziosi tra voi (tipo Caccamo) si starà chiedendo perchè non sono stato invitato. Il Passante, per sua stessa natura, non viene mai invitato: passa di lì e visto che c'è si ferma e commenta. E poi tempo fa William con me è stato chiaro: vieni a Buckingham quando vuoi, casa mia è casa tua. Willy ed io siamo amici da anni. Un sodalizio nato anni fa anche grazie al Pruneddu. All'epoca avevo organizzato una serata di beneficenza al Su Pistillone, per raccogliere fondi in favore delle vittime delle domande di Enrico Varriale. Una serata-evento con chili di cibo, litri di vernaccia, ballerine di samba e bunga-bunga (è stato il Caccamo a importarlo in Italia, anche se lui lo faceva con gli uomini). Decisi di invitare alla serata anche William, che poverino aveva bisogno di staccare un po'. La Famiglia Reale non stava vivendo un bel momento: il secondogenito Harry era stato beccato mentre con Balotelli si dilettava alle 7 del mattino a lanciare dei Rolex da 40mila euro ai minatori che andavano al lavoro.
Così William venne e diventammo grandi amici. Alla serata c'era pure Kate, che all'epoca lavorava nel mio staff: faceva il porta-abiti nel mio studio di Milano. I due si innamorano e decidono di mettersi insieme subito. La Regina mi chiama un mese dopo per rammaricarsi della scelta del nipote: "A Passà, ma chi è sta zoccoletta?". La rassicuro; d'altronde la Betty ha sempre avuto grande fiducia in me fin da quando le feci assumere Rubers come insegnante di italiano.


IL PROFILO, Filippo Santelli

Classe da vendere. Cresce in Veneto, si raffina a Parigi, da qualche anno Milano è onorata di ospitarlo. Comincia a piacersi. Una laurea in Filosofia e tanta fiducia nel Va’ pensiero. Padano, nobile, spettacolare. Ha delle ossessioni. La politica, trevigiana e regionale. Le città, anche quelle rese invivibili dal relativismo etico e dai professori neokeynesiani. La birra media e il suo futuro. E poi lo sport. Gioca a calcetto come se fosse basket: playstation.
Non sopporta marchi e etichette. Il suo tentativo di dominarli: studiare, conoscere i bilanci e spiegarli ai soci. Insomma, fare l’amministratore delegato.

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mercoledì 27 aprile 2011

IL PROFILO, Stefano Rizzato

Nato nell’agosto ’85 (e voi no), arrivo in Lombardia (e voi no) dopo due anni passati a Roma (dove voi non siete mai stati). Nel bagaglio (che voi non avete): tanti libri, le scarpe da travestito, pochi capelli e un accento circonflesso.
Erasmus nel meraviglioso Friuli (che non sapete nemmeno dov'è), una tesi di poesia peruviana (che voi non sapete nemmeno cos'è), poi una lunga militanza in un sito di ciclismo (e voi no). Aggiungere i più disparati lavori (voi non avete mai lavorato), qualche corso di arabo (che voi non sapete parlare) e una certa vocazione da nerd (e voi no) e il gioco è fatto.
Virtuoso dei viaggi lowcost (e voi no) e delle triangolazioni improbabili (si, nel senso dei triangoli: io posso e voi no), ho lasciato un pezzo di cuore tra Roma, Siviglia e il Marocco (io ho un cuore e voi no). Il pallino degli esteri, degli sport – tutti – e della tecnologia (e voi no). E tanta voglia di cercare, interpretare, comunicare. E voi no.


martedì 26 aprile 2011

NN: i pezzi del secondo gruppo

In attesa dei pezzi del primo gruppo di NN, ecco gli argomenti sui quali lavoreranno i redattori del secondo gruppo. Venerdì ci sarà la riunione di redazione alla presenza dei gestori di A Pieno Titulo.

Fabrizia Aralla, Quella notte in cui sulla 67 sono saliti tre etiopi. Paura e delirio sull’Atm

Roberto Brambilla, Tonache la domenica, in webcam il sabato, pescivendoli dal lunedì al venerdì. Ma lo sai a che ora mi sono alzato stamattina? La densa settimana dei vescovi brianzoli

Giorgio Caccamo, Milano vista da Daoud Bouzid Caccamo: “E’ il posto in cui ho scelto di emigrare. Lo odio più di chi ci è (per sua sfiga) nato”

Cristina Carnelli, Alvaros&Alvaros. Trent’ anni alla ricerca di qualcosa da fare

Flavia Casella, La crisi dell’abbigliamento cistercense. La novità dei passeggini telecomandati

Giuliana deVivo, Giuliano e Letizia, questi si dovrebbero candidare

Paolo Fiore, Tagli ai sacchetti della spesa: “E poi ti lamenti che ti cadono le mozzarelle”

Alvise Losi, Abruzzo-Lombardia solo andata. I fruttivendoli aquilani scelgono Milano

Gianluca Maggiacomo, editoriale: Più fondi alle due pere per una città senosostenibile

Elia Milani, Addio italiano. Il Caccamo parla arabo (e pure io. Cercate qualcuno che sappia lingue mediorientali?)

Gabriele Pieroni, Sfida all’ultima mortadella nei locali di casa mia

Silvia Ragusa, I 10 migliori percorsi per macchine superinquinanti senza bollo a Milano

Eliano Rossi, Rimesse degli autobus, bagno del McDonald di viale Scarampo e fermata della 90 di Piazza Ghirlandaio di fronte al macellaio. Ecco i luoghi del Passante a Milano

Filippo Santelli, “Macchinette del caffè che non funzionano, orienteering e soldi (da pagare). Il successo del welfare tobagista”

Il Presidente

IL PROFILO, Fabrizia Aralla

Nata 25 anni fa nel tacco di una Jimmy Choo, dal meraviglioso Salento ho fatto i bagagli per approdare nella meravigliosa Milano a studiare il meraviglioso Friuli. Vengo dalla terra del vento e di Gigi De Canio. Nel cuore porto il mio ventricolo, la mia storia con Fiore e l’atmosfera magica del Via del Mare. La mia squadra. E la mia passione: Striscia la notizia. Ho lavorato per tre anni in una tv privata di Lecce. Andare in onda è un’emozione unica. Stare sul campo, guardare da vicino l'area di rigore. Essere l’anello di congiunzione tra l'uomo e il Gabibbo. Il tifo per il Lecce è prima di tutto un modo di essere. Un pensiero fisso con cui ci si sveglia ogni giorno. Non lo stesso della Brianzoli, quindi. Insomma, con un po’ di humor alla De Curtis: giornalisti “si nasce. E io...”.


lunedì 25 aprile 2011

Silvietta in Wonderland: il MiSex visto dalle tobagiste

La disinformazione regna sovrana. Così, fidandomi ingenuamente delle indicazioni del Maestro (“il Misex è al Forum di Assago”) mi sono ritrovata in mezzo al concerto di Justin Bieber. Tra cappelli di paillettes e quattordicenni con tacchi 12, mi ci è voluto un po’ per capire di essere dal lato sbagliato della tangenziale (“povero Silvio” cit.). Ci ho messo comunque meno della Favasuli che con una scusa patetica (“ho sbagliato l’uscita dell’autostrada”) ha tentato di sottrarsi ai suoi doveri di cronaca.
Nonostante l’inizio non sia stato dei migliori siamo state ampiamente ripagate all’arrivo al MiSex: la redazione di A Pieno Titulo era attesa con ansia. Ma le fanciulle non hanno potuto reprimere la delusione nel veder arrivare noi al posto degli ospiti d’onore e ci hanno pregato di poter lasciare un messaggio per i loro prediletti
ascolta la dedica





















ascolta la dedica


…e adesso chi la sente Giuly Alive?
Poco dopo abbiamo capito perché il Maestro avesse tentato di depistarci, senza però fare i conti con l’implacabile obiettivo della Silvia che l’ha paparazzato mentre reclutava la protagonista del suo prossimo film.
Si prospetta una settimana di difficili scuse per il Maestro. Per consolarlo, gli regaliamo questa intervista con Steve Morelli: buone notizie per la vecchiaia.















Qui si apre il lungo capitolo dei corteggiatori della Silvietta. Dai gladiatori,
clandestini di sicuro. Mica so’ tutti come Frank che ha stordito di chiacchere un carabiniere per farsi rilasciare il passaporto
al camionista, che ha fatto irruzione nel bel mezzo di una riflessione professionale, ai ragazzini: qui, benché sprovvisti di una prova sonora, non possiamo esimerci dal riportare integralmente la discussione per spiegarvi le facce soddisfatte dei giovanotti:
G: “Ma perché fai le foto?”
S: “Sono una gior…”
E: “Stiamo insieme, siamo venute a fare le foto e poi ce le guardiamo a casa”
G: “wow! Ne fai una anche con noi?!”



Ma la testimonianza più sconcertante doveva ancora arrivare. Queste le parole di un produttore di film a luci rosse:
ascolta l'intervista
Per sfuggire ai suoi molti pretendenti, Silvia ha tentato di riciclarsi come fotoreporter d’assalto e ha immortalato i miei incontri con qualche vecchia conoscenza. I risultati risentono dell’emozione dello scoop, ma riconosciamo la buona volontà.












Silvia, evidentemente stremata dall’esperienza, nell’unico scatto che abbiamo potuto rubarle
le sue ultime parole

IL TEMPO DI UN ASTERISCO, 25 aprile

In occasione del 25 aprile, quest'anno anche Pasquetta oltre che festa della Liberazione, il nostro poeta Livio Ottavio Turlà ha voluto omaggiare A Pieno Titulo con una poesia scritta ad hoc. Celebriamo questa ricorrenza con i versi del grande Turlà.

25 aprile
Celebrare la Liberazione
Dalle formiche nei picnic

Livio Ottavio Turlà

Leggi le altre poesie di Livio Ottavio Turlà

Leggi cosa scrive Caccamo sul 25 aprile

A PIENA FIFA, 33esima giornata serie A

Tratto dalla rubrica "A Piena Fifa", pubblicata sul blog Viva la Fifa di Alessandro Oliva. Pubblichiamo in differita la puntata di lunedì 18 aprile.Leggi la nuova puntata di A Piena Fifa

Roma – Palermo        2-3
Di Benedetto dopo aver visto i libri contabili della Roma
Esordio dirompente della Roma hollywoodiana, che le becca in casa dal Palermo, la cui ultima vittoria in trasferta risaliva ai tempi del 13esimo licenziamento di Guidolin. Tutto grazie a Serse Cosmi, sedutosi sulla panchina rosanero tra il 14’ e il 27’ della ripresa prima di essere rimpiazzato nuovamente da Delio Rossi. Per la Roma il quarto posto si allontana ma i tifosi sognano grazie a Di Benedetto, che dimostra già di capire tutto di calcio italiano: “Tranquilli, ce la giocheremo ai playoff”.

Milan – Sampdoria    3-0
Partita difficilissima per il Milan, che passa in vantaggio con una punizione di Seedorf calciata da Piazzale Lotto alle 19,15 e insaccatasi nella porta dell’incolpevole Curci alle 21,12. La Sampdoria non molla fino alla fine. Del riscaldamento. Qualcuno punta il dito contro Garrone, colpevole di aver ceduto Cassano e Pazzini. Ma la curva blucerchiata lo difende: “Se retrocediamo lo seppelliamo sotto un blocco di pesto”.

Parma – Inter 2-0
Anolini in brodo
Il Pavma torna alla vittoria dopo una vigilia infuocata, in cui i tifosi avevano intimato i giocatori di tirare fuori gli attributi minacciandoli con pentole bollenti di anolini in brodo. La squadra risponde in campo dando due torte fritte all’Inter, scesa in campo con una rappresentativa della Caritas. Ma Leonardo difende la condizione fisica dei suoi: “Non è vero che siamo sulle gambe. Noi strisciamo”.

Catania – Lazio         1-4
Il Catania torna a perdere e qualcuno critica Simeone, il grande ex della partita, che non ci sta: “Non è vero che tifavo per la Lazio. Quella sciarpa biancoceleste era dell’Argentina. E quei pugni chiusi sul gol di Zarate erano uno spasmo muscolare”. La Lazio, da secoli assente dalle competizioni europee, sente già profumo di Champions: “Vincere in trasferta, per giunta all’estero, è un buon segnale per il futuro”.

Cesena – Bari            1-0
Il derby della via Emilia si è aperto con una manifestazione di sostegno nei confronti di Ficcadenti, amatissimo dalla curva Mare. L’allenatore del Cesena è stato accolto, al suo ingresso in campo, da una colata di squacquerone. Il Bari è ormai retrocesso, ma Matarrese non smobilita: “Stiamo già programmando l’ostico campionato di prima divisione che giocheremo tra due anni”.

Chievo – Bologna      2-0
Il sempre sobrio Malesani
Vittoria importante del Chievo. Ora che la salvezza è praticamente certa, la squadra di Pioli potrà passare dai pareggi utili a quelli dilettevoli. Qualche maligno ha detto che il Bologna è già in vacanza, ma i rossoblù sono apparsi combattivi. Certo, il fatto che Di Vaio giocasse in infradito e Britos si fosse presentato in campo con in mano una limonata poteva destare qualche sospetto. Malesani smentisce: “Noi non siamo in vacanza. E lei mi porta questo benedetto Mojito?”.

Fiorentina – Juventus 0-0
Bellissima partita al Franchi di Firenze tra due squadre che hanno ancora molto da chiedere a questo campionato. Per esempio che finisca il più presto possibile. Bello il progetto promosso dalla società viola tra tutti i campionati dilettantistici della Toscana: “Devolvi un gol per Alberto Gilardino”. Ma Del Neri non molla: “Ma quale quarto posto, io punto ancora allo scudetto. A maggio 2017 vedremo chi riderà”.

Genoa – Brescia        3-0
Il Genoa gioca alla morte e condanna il Brescia al penultimo posto. Strano, visti gli idilliaci rapporti di reciproca stima e affetto che intercorrono tra Preziosi e Iachini, che si sono salutati amichevolmente sparandosi con una fionda.

Lecce – Cagliari        3-3
Il Lecce resterà in serie A.

Napoli – Udinese       1-2
Il Napoli crolla e il sogno scudetto si allontana. La città la prende bene: solo 43 suicidi e 275 episodi di autoflagellazione. Mazzarri commenta con il consueto aplomb: “Quel figlio di mignotta dell’arbitro ci ha dato solo un rigore, quel vecchio di merda di Lucarelli non segna manco a morire. Saranno contenti tutti quegli stronzi a cui diamo fastidio”. Molto criticato Guidolin per la sua esultanza smodata. Al fischio finale si sarebbe avvicinato ad Armero dicendogli sottovoce all’orecchio: “Sono contento per i ragazzi”.

Lorenzo Lamperti

Leggi in anteprima la nuova puntata di A Piena Fifa

Leggi le vecchie puntate di A Piena Fifa

IL PROFILO, Cristina Carnelli

I libri e l’arte mi hanno salvata e mi hanno aperto la mente. Trovo che il mio pregio più grande sia essere eclettica: infatti amo i libri e l’arte. Per questo dopo la triennale in Storia dell’arte alla Statale di Milano, ho deciso di specializzarmi in editoria, con una tesi sulla storia e l’attività della casa editrice “Achille e la tartaruga” di Zenone di Elea. Ora eccomi alla scuola di Giornalismo Walter Tobagi, dove continuo a dimostrare il mio eclettismo occupandomi di arte ed editoria. A parte studiare arte ed editoria e mangiare (metaforicamente) libri di arte e librologia, mi sono occupata di poco, ma per scelta. Perché volontà e determinazione ci sono, e a breve dipingerò con senso artistico ed editoriale il quadro della mia vita.

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CACCAMO&PRIVATO, Il 25 aprile

Prendi tre, paghi uno. Per chi, come la redazione di A Pieno Titulo, si batte per l’espressione del talento, possibile solo con l’impegno e il duro lavoro, questo 25 aprile 2011 è il migliore giorno per il talento. Sì, d’accordo, è festa, ma finalmente si sono resi conto che troppi giorni di vacanza tarpano le ali a quelli molto estrosi. E alcuni sono veramente estrosi. Quest’anno pasquetta e giorno della Liberazione coincidono. Meglio, i perditempo hanno un giorno in meno. Così imparano a riposarsi in piena primavera: bisogna essere produttivi (in tutti i sensi) col bel tempo. E lo dico io che ho perso con il sabato di Pasqua pure la festa di San Giorgio. Anzi, San Giourgio. Comunque le feste accorpate non sono due, ma sono tre. Pensateci, l’altra è proprio una festa da talento puro. No, non l’onomastico di Marco. Conoscete qualcuno che si chiami Marco e ha talento? San Marco c’entra, ma solo perché è il patrono della Serenissima. Ecco, festeggiamo il grande talento dei veneti. Se volete la secessione della Vostra (maiuscolo, per favore) repubblica, noi capiremo: è solo naturale espressione di un talento, di una qualità, di un carattere etnico. Non saremo noi a frenarvi. Andate, liberate il talento, non solo il Vostro popolo.



venerdì 22 aprile 2011

IL TEMPO DI UN ASTERISCO, Mezzogiorno

Quarta puntata della pubblicazione della raccolta di poesie "Il tempo di un asterisco" di Livio Ottavio Turlà. A corredo dei versi è presente un'analisi critica di Frank Riccardi, il redattore della fortunata rubrica Mo' te spiego.

Mezzogiorno
Meridione
Sud
Caldo
Pranzo

L'analisi critica di Frank Riccardi
Ho riconosciuto Turlà dalla versazione rotta spezzata e verticale. E' celebre la sua versificazione di matrice ungarettiana piena di concetti apodittici ma non per questo non convergenti. E infatti è interessante come dai 4
versi si risale alla meta concettuale ed emotiva che è racchiusa nel titolo, mezzogiorno. Va beh, comunque, abbiamo qui un paesaggio mentale e fisico del mezzogiorno che richiama i grandi della poesia vernacolare come
Buttitta e il buon vecchio Alfonso Gatto che in effetti si sdraia per bene come indica lo stesso cognome. Lo sdraiarsi di Alfonso Gatto è indicativo dello sbragamento emotivo di Turlà che non sa resistere al sole del mezzogiorno e non può non associargli uin'animosità piena. Si dice che egli stesso fosse uomo dal carattere solare ma che badava soprattutto all'incasso e quindi come si è svolta la vita si svolge la sua poesia, che prontamente arriva al pranzo.

Leggi le altre puntate de Il tempo di un asterisco

IL PROFILO, Gianluca Maggiacomo

Dopo la laurea in Cinematografia spicciola all’Università di Tor Chiavata, ho avuto il mio primo contatto con la pornografia in un night di periferia. Era in provincia di Latina. Il mio primo “film” sapeva di tette, schizzi e cazzi. Ho visto che era “cosa buona”. Sono andato avanti, e ho dato un’occhiata anche di dietro. Al secondo “film” ci avevo già preso gusto. Al terzo ho deciso di passare dietro alla macchina da presa e girare le cose sul serio. Poi è arrivata Milano. Il Mi Sex. E tanti focus. Una nuova vita. Tutta da montare. L’obiettivo? Semplice: ciulare (non solo denaro e autoradio) con gli attrezzi del mestiere. Chissà, magari un giorno, a Playboy, potranno essermi utili.



mercoledì 20 aprile 2011

IPSE MALEDIXIT, Riforme di governo

Il governo lancia una nuova proposta di riforma. Tra le seguenti scegli quella vera.

A. In occasione delle parole di Berlusconi, un deputato del Pdl ha proposto di riformare il regime finanziario delle società sportive italiane, in particolare di Calcio, in particolare del Milan. Sarà la legge 2011/01 (la prima fatta nell'arco dell'anno solare) CR7.

B. In occasione delle parole di Napolitano, un deputato del Pdl ha proposto di riformare l'articolo uno della Costituzione per ribadire la centralità delle Camere, sostenendo che "il Capo dello Stato mortifica il Parlamento".

C. In occasione della Santissima Pasqua, un deputato del Pdl ha proposto di riformare la festività con una legge nominata "Pasqua breve" che prevedrebbe di accorciare la festività. Si chiamerà Pasquetta.

Alvise Losi

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IL PROFILO, Davide Lessi

Legolo e (da sempre) leghista, nasce 25 anni fa a Togliattigrad. Fa l'infiltrato, poi qualche cosa si rompe - il muro - e per comodità, inizia a non disprezzare il capitale. Ne spende una fortuna facendosi eleggere, con brogli, rappresentante del Komsomol a Semipalatinsk. Corrotto politico in Bielorussia, si laurea in Burocrazia a Minsk e si specializza a Babruysk. Con due tesi, manco a dirlo, sulla  IV Pianificazione Testuale. Pur avendo lo stipendio della Kgb a portata, rinvia ostinato la fase finale del suo piano entrando nella, ma proprio dentro, la Scuola Walter Tobagi. Perché, in fin dei conti, con la disinformazione si è sempre divertito: nel 2006, fonda con altri quattro senza tetto, il giornale Testuale (che dal maggio 2010 testualmente dirige), pubblica con il Vladivostok News roboanti cronache di burocrazia giovanile e amatoriale, collabora per 6 mesi al progetto Pravda.la, il quotidiano di opposizione politica sovietregionale. Ama il nord-est e Trota, la sua cagna di due anni. Negra. Mica si può avere tutto. E sì, nel 2043, restituirà la tessera, anzi le tessere, del partito.

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martedì 19 aprile 2011

MO' TE SPIEGO, La scienza della casa dove dovrebbe tornare Lessi

Le spiegazioni incomprensibili di Frank Riccardi

Caro Frank, partiamo dall'agguato che ha subito lo scorso venerdì. Che cosa ci può dire in merito?
Sono i soliti conservatori mascherati da progressisti. C'è sempre stato un malinteso riguardo al ruolo delle classi sociali. Ma io ho un animo aristocratico quindi sorvolo le loro beghe e scaramucce che mi appaiono superficiali. Ciò li fa rosicare. Pensano di scatenare la violenza insita in questo meccanismo banalmente postmarxista contro di me. Ma io sa che le dico? Ascolto Charlotte Gainsbourg e me ne sbatto altamente. E poi Lessi, ma che vuoi ridere? Il povero Lessi è lesso di nome e e di fatto. Lui si agita tanto ma quando prendo un caffé con Piergi e Ada mi faccio – ci facciamo - due risate di fronte ai suoi refusi storici. Noi, d'altra parte, stampiamo la versione corretta delle cose.
Ma cosa ne pensa di questa tensione verso il testuale?
E' un ritardo clamoroso perché le menti  illuminate, ma pure quelle che non sono illuminate  al meglio, diciamo a 40 Watt, già loro viaggiano tra il meta, il para e l'iper. Testuale. E' probabile, d’altronde, che le menti illuminatissime arrivino direttamente all'anale. Caccamo non ha nessuna illuminazione, non ha manco la luce per guardarsi allo specchio, in Africa nun ce arriva la luce. Comunque, dicevamo, la genialità del Beck è stata quella di vincere non nel suo disco ma in quello di un altro. Ha oltrepassato il sé, è andato direttamente all'alias, anzi all'alter e ha fatto diventare alias l'alter. Uno dovrebbe tirare fuori le collezioni delle  sue riviste di Del Buono degli anni '70, da AlterAlter e AlterLinus in poi, per dimostrare che aveva ragione. Quando le compri sono un investimento (I), poi diventano un risparmio (S), ed ecco che una curva IS è già pronta in formula metaletteraria e psicanalitica. E ce n'è di curva di fare! Lessi e quelli come lui vogliono trasformare in scaramucce quelle che sono battaglie epocali. Torni a casa Lessi che è meglio.
A proposito di illuminazioni, ma davvero Habemus Papam puzza di illuminismo francese?
Habemus minchiones. Dico solo questo.
Ma veniamo al tema caldo della giornata, l'economia. Che cosa rappresenta per lei?
L'economia non è nemmeno struttura, come diceva il mio vecchio amico Karl. E' una cancrena storica che accompagna l'uomo fin da quando si è fatto una casa, come dice l'etimologia  della parola economia: "scienza della casa". Lei è forse un uomo di cultura, anche se beh, non so che conoscenza abbia, della storia in effetti. Non ne avrà di sicuro. Comunque, i grandi uomini hanno sempre vissuto in albergo o scroccavano. Voltaire, per esempio, nel castello di Ferney, scroccava e si trombava la marchesa. C'erano clienti di alberghi fissi, per decenni, come Verdi a Milano, quindi ai giovani che vogliono farsi la casa dico: al limite una comune. Perché i migliori stanno in albergo belli, tranquilli e rilassati, con la servitù. E' importante la servitù perché noi persone alte dobbiamo avere gente più in basso. Nella casa ci stanno gli inferiori e quindi, come suggerisce questo piccolo isolano (si riferisce a Pruneddu), pure Lessi. Quanto a me, sono inattaccabile, inoppugnabile e inespugnabile.
Ma qualcuno dice che lei parli male di economia perché non ne capisce un minchia.
Questa è una lettura assolutamente falsa e tendenziosa. Io mi rifiuto di entrare nel meccanismo infernale di questa deviazione inutile, infruttuosa e delittuosa nella storia umana che è l'economia.
C'è gente incerta tra il concerto dei The National a Ferrara e quello degli Arcade Fire a Milano il prossimo 5 luglio. Lei che dice?
Io vado in direzione di Ferrara poiché ho una lunga frequentazione con gli estensi.
Alla fine dell'incontro, un fan (Bobby Brambo) chiede un autografo al maestro con una penna scarica e Riccardi reagisce.
Ma che fa? Si prende giuoco di me? Ma io sono superiore, in questa penna scarica io leggo la metafora di un mondo più alto in cui le parole non sono che ombra. 

Lorenzo Lamperti

IL PROFILO, Giuliana deVivo


Sono nata in quella che i Borboni c’avevano una reggia e oggi tutti conoscono come Cantanapoli. Il primo articolo riguardava le mozzarelle di bufala di Aversa che tanto piacciono a Saviano. Otto anni dopo, le mozzarelle sono scadute. Nel frattempo l’università ha avuto l’imprudenza di darmi una laurea, poi è venuto un anno di studio e lavoro nei Quartieri Spagnoli (dove mi hanno dato in affidamento ai servizi sociali, perché non riuscivo a essere felice come i suoi abitanti). E infine Milangeles. Con l’obiettivo di passare anche lì con il rosso al semaforo. Perché strade e incroci sono al centro di tutto, ma i diversi mezzi di trasporto permettono nuovi modi per violare la legge.




lunedì 18 aprile 2011

CACCAMO&PRIVATO, L'uovo di Pasqua

È cominciata la settimana che ci conduce alla santa Pasqua. Dopo il periodo di Quaresima, che ha limitato l’espressione del talento (bé, di alcuni talenti particolari…), si avvicina la festa del risveglio per eccellenza. Dunque perché non approfittarne per dare un nuovo slancio anche al talento? Pensateci, è la natura stessa a tirare fuori tutto il suo meglio in questo periodo. E non solo perché siamo in primavera, la stagione del talento. Pensate alla colomba, animale che ha il grande talento di portare nel becco un ramoscello d’olivo. Mica è facile, provateci voi. Voglio vedervi a diventare voi simbolo di pace. E poi non riesco a immaginarvi coperti di glassa e mandorle. Oltre alla fauna, c’è anche la flora: l’olivo appunto e la palma. Che se becco quelli che rovinano questi poveri alberi per portare i ramoscelli in chiesa… Eh bravi, approfittare così del talento della natura. Ma la natura è soprattutto vita e risveglio, e quale simbolo migliore dell’uovo? No, non l’uovo di Colombo, troppo facile. L’uovo di Pasqua. Quello sì che è talento: riuscire a fregare la gente e farla ingrassare convincendola che è solo un simbolo. Non è nato prima l’uovo, né la gallina: prima nascono i polli.



CHE FACCENDA CHE FA, Il premio Avedisco

I fatti della settimana commentati dal Faccendiere

Dopo il premio Avedisco, la giuria ha organizzato una cena con i vincitori. voci pubblicate ne 'Il sabato della zizzania' parlavano di una Silvia Favasuli brilla dopo il primo bicchiere di Prosecco. Noi siamo in grado di mostrarvi in esclusiva il filmato della serata.

http://www.youtube.com/watch?v=5yqoXZ621Is

"da notare pieroni: deluso per non essere stato invitato, prima fa una scenata a lessi. Poi, dopo aver subito le rimostranze della favasuli, scarica su di lei la frustrazione per non essere stato tra i premiati"

Paolo Fiore

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Il bando per il premio giornalistico Alessandro Oliva

A PIENA FIFA, 31esima e 32esima giornata Serie A

Tratto dalla rubrica "A Piena Fifa", pubblicata sul blog Viva la Fifa di Alessandro Oliva. Pubblichiamo in differita le prime due puntate.

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31. giornata
Brescia-Bologna 3-1
Risultato inaspettato nel primo anticipo di sabato. Il Brescia coglie 3 punti fondamentali per la corsa alla salvezza battendo un Bologna che ha giocato con il coltello tra i denti. Nel senso che i bolognesi hanno finito di pranzare in campo. Per l’occasione è stata imbastita una tavola a lume di candela sulla trequarti. Pare che alla fine sia nato qualcosa tra Della Rocca e Britos.

Milan-Inter 3-0
Il derby scudetto va al Milan. Strano, perché Leonardo aveva preparato benissimo la partita studiando scrupolosamente tutti i punti deboli dell’avversario. Del Milan. Prima della partita bel gesto di Gattuso, che è andato a stringere la mano di Leonardo. Poi se l’è staccata e l’ha portata a casa. Arbitraggio perfetto, anche se ha destato qualche sospetto il fatto che Rizzoli dopo ogni gol del Milan andava a festeggiare sotto la curva sud esibendo una maglietta di Ziege.

Napoli-Lazio 4-3
Partita priva di emozioni, se si eccettuano i 7 gol, i 18 pali, i 57 tiri in porta, le 3 espulsioni, le 16 ammonizioni, le 4 risse, i 3 gol fantasma e l’invasione aliena al diciottesimo della ripresa. Mazzarri ha accolto la vittoria con la consueta nonchalance: “Ora ammazzatemi pure, brutti bastardi”. Nervoso Lotito, che ha in serata ha tenuto un simposio dal titolo: “Da Orazio a Tagliavento. I complotti arbitrali ai danni della Lazio nel carteggio De Coubertin – Chinaglia”.

Catania-Palermo 4-0
Il Palermo perde il derby sul filo di lana. Pare che il Catania stesse già vincendo 2-0 alla fine del riscaldamento. Zamparini ha stranamente reagito male, richiamando sulla panchina rosanero Delio Rossi. In realtà, pare che le cose siano andate così: Zamparini ha prima esonerato Cosmi, poi ha provato a contattare Delio Rossi che per non farsi trovare aveva finto di essere impegnato nella no fly zone in Libia. Zamparini ha allora reingaggiato Cosmi, prima di esonerarlo nuovamente per l’idea di prendere Gigi Cagni. Zamparini non è rimasto soddisfatto di come Cagni gli ha risposto al telefono e allora ha ripreso Cosmi. Salvo esonerarlo di nuovo, riprovare con Cagni e appurare che Guidolin non era raggiungibile. Alla fine Zamparini ha mangiato la foglia e ha richiamato Delio Rossi. Ma ora il presidente ha capito che la squadra ha soprattutto bisogno di calma: “Delio Rossi è a rischio”.


Cesena-Fiorentina 2-2
Il sogno salvezza del Cesena si fonda su Bogdani. Forse il futuro dei romagnoli non è dei più rosei.  Tra i viola brutta prestazione di Mutu: prima di entrare in campo ha picchiato solo 3 compagni e 7 tifosi del Cesena.


Chievo-Sampdoria 0-0
Continua la striscia di risultati positivi della Sampdoria, guidata dall’esperto Cavasin, soprannominato “Relegated Boy”. Partita vera e combattuta fino al novantesimo, lo spettacolo è stato penalizzato dal fatto che le due squadre si erano accordate di introdurre una regola del rugby: passaggi solo all’indietro. Il momento più esaltante del match è avvenuto al ventisettesimo del primo tempo, quando la fatina dei denti ha portato i soldini a Poli, ancora sconvolto per la perdita di un dente da latte.

Genoa-Cagliari 0-1
Continua a rinsaldarsi il feeling tra Preziosi e Ballardini. Il Presidente del Genoa ha regalato parole al miele per il suo tecnico: “Ma quello chi cazzo è?”. Cellino è deluso, il Cagliari sta andando troppo bene: “Ma Donadoni non dorma sugli allori, ho un accordo con Arrigoni che prevede l’obbligo di esonerarlo almeno 18 volte entro il 2014. E ne mancano ancora tre”. L’autore del gol partita, Acquafresca, esulta nonostante sia un ex, ma al Genoa ha lasciato una parte di cuore: “Spero che questa squadra di merda retroceda”.


Lecce-Udinese 2-0
Il Lecce resterà in serie A.

Parma-Bari 1-2
Il derby della via Emilia si conclude in modo inaspettato. Quando il Bari aveva vinto l’ultima partita di serie A eravamo tutti più giovani, c’erano ancora le mezze stagioni e Fascetti era un allenatore alle prime armi. I tifosi del Parma hanno dato il via a una piccola contestazione, condotta nel loro solito modo, ovvero lanciando prosciutti contro il pullman della squadra. I giocatori hanno risposto gettando dai finestrini cappelletti bollenti.

Roma-Juventus 0-2
Nel posticipo domenicale una sfida tra nobili decadute. Erano in campo Caterina Bonaparte, la principessa Sissi, Maria Teresa d’Austria, la marchesa De Boudoir e la contessa Zebrosky. Alla fine però ha segnato Flavia Vento, abilmente camuffata da ala destra serba. Montella smentisce che la squadra sia stata distratta dalle sirene americane: “Qui nessuno sta pensando a Hollywood. A me, per esempio, piacerebbe recitare in un film di Woody Allen. E lui gira a New York”.

32. giornata
Inter-Chievo 2-0
I nerazzurri interrompono il magico momento di forma della propria retroguardia. Dopo aver preso tre pere nel derby e cinque fischi dallo Schalke 04 non subiscono gol contro il Chievo. Julio Cesar, che non ha potuto raccogliere palloni in fondo alla propria porta, si lamenta: “Quei piegamenti mi fanno bene alla schiena”. Bellissimi i due gol dell’Inter, preparati con cura in allenamento mentre Leonardo studia scrupolosamente pregi e difetti degli avversari. Del Milan.

Udinese-Roma 1-2
Nell’anticipo del sabato sera scende in campo Totti e resta fuori Borriello, impegnato in una serata all’Hollywood in compagnia di Ilary Blasi. La Roma non ruba nulla, a parte i tre punti. Furibonde le proteste di Guidolin per il rigore negato all’Udinese. “Secondo me il signor arbitro poteva fischiarcelo, ma sono contento per i ragazzi”.

Juventus-Genoa 3-2
La Juventus continua il suo impetuoso girone di ritorno che l’ha portata dal sesto al settimo posto. Dopo la terza vittoria consecutiva, Del Neri non si pone limiti: “Altro che quarto posto, noi guardiamo più in alto. Il Milan ha solo 17 punti in più e ci sono ancora 18 punti in palio. A maggio vedremo chi riderà”. Subito dopo è stato condotto in un camioncino bianco e arancione da due inservienti del Paolo Pini. Da segnalare la bella iniziativa della società, che ha donato 8 euro ai 74 spettatori paganti.

Bari-Catania 1-1
“La madre di tutte le partite”, come l’aveva ribattezzata in settimana Bortolo Mutti, non delude le attese. Nel senso che si conferma una partita di merda.

Bologna-Napoli 0-2

Il Napoli continua a fari spenti la sua corsa per lo scudetto. Al Dall’Ara sono arrivati solo 148mila tifosi, 87mila dirigenti, 389mila parenti, 20mila questuanti e i 3 schiavi sodomiti di Mazzarri. De Laurentiis continua a denunciare: “Diamo fastidio”. Malesani risponde: “Se venivate un po’ di meno magari non lo davate”.


Cagliari-Brescia 1-1
Il derby della via Emilia si chiude con un risultato inaspettato: un pareggio. È stato un match pieno di colpi di scena, talmente avvincente che a metà ripresa il pubblico ha richiesto a gran voce di poter assistere sul mega schermo a Domenica Cinque.

Lazio-Parma  2-0
Il Parma gioca con un po’ di paura, memore della contestazione subita lo scorso giovedì, quando dalla tribunetta di Collecchio degli esagitati hanno iniziato a lanciare dei culatelli all’indirizzo dei giocatori. La Lazio non si impietosisce e torna alla vittoria. Lotito smussa le dichiarazioni di una settimana fa: “Il campionato è già scritto, per fortuna i romanisti non sanno leggere”.

Palermo-Cesena 2-2
Pareggio rocambolesco che segna il canto del cigno per Serse Cosmi, licenziato da Zamparini dopo aver sostituito Delio Rossi al 24esimo del primo tempo dopo un errato disimpegno difensivo di Acquah. Sobria l’esultanza dei giocatori del Cesena dopo il pareggio a tempo scaduto: Giaccherini ha sgozzato un vitello, Ficcadenti ha sgozzato Von Bergen.

Sampdoria-Lecce 1-2
Il Lecce resterà in Serie A. La Sampdoria no.

Fiorentina-Milan 1-2

Clamoroso complotto arbitrale a favore del Milan. Nuovamente espulso Ibrahimovic, che rischia ora tre giornate di squalifica. Napoli e Inter preparano il ricorso per scongiurare quello che sarebbe il passo finale dei rossoneri verso lo scudetto. Berlusconi, soddisfatto della prestazione del Milan, ha deciso di invitare Pato a uno dei suoi bunga bunga. La figlia Barbara verserà la Coca Cola nei bicchieri di carta.

Lorenzo Lamperti

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IL PROFILO, Cinzia Franceschini

Nata a Treviso, con qualche settimana di ritardo, il 30 agosto 1988. Due obiettivi per la vita: abitare con almeno venti diversi Arcangelo Rociola e diventare Arcangelo Rociola. Il massimo sarebbe unirmi con Arcangelo Rociola. Con un mazzo di cime di rapa al collo. E i piedi mai troppo per terra. Al massimo, sulla faccia di Arcangelo Rociola.



domenica 17 aprile 2011

IL SABATO DELLA ZIZZANIA, Cioccolatai e dentifrici sputati

-        Milani è obeso. L’allarme dell’ascensore ha iniziato a suonare per “carico eccessivo” al suo ingresso. Gli studiosi ipotizzano che i suoi ricci siano di un materiale simile al piombo, oppure aveva in borsa le fotocopie delle slide di Pizzuto. Comunque, non ci sono dubbi che rimanga bellissimo.
-         Rossi: “Porca puttana, domani è il compleanno della mia ragazza”
De Vivo: “E vai a comprarle il regalo allora!”
Rossi: “Prima mi finisco di leggere la Gazzetta     
-        Figura da cioccolatai per Brambilla e Malvenuti. Dopo 2 ore di metro e autobus per andare a fare un’intervista, si rendono conto che il registratore non si accendeva. Si infilano nel podio del “Giornalista dilettante” un gradino sotto me e Lessi che andammo all’alba a fare interviste in stazione senza microfono e Santelli/Rossi che fecero una finta intervista di un’ora senza cassetta nella telecamera.
-         La Ragusa entra in classe emozionata. Nonostante la voce lamentosa sembra abbia buone notizie: parla di tasse che non dovremo pagare. Per 30 secondi tutti immaginiamo 6.500 euro risparmiati. Poi annuncia che si tratta di una tassa per i soli pubblicisti. Risveglio collettivo dal brevissimo sogno. Silvia viene investita da una trentina di fanculi contemporaneamente.
-         Drammatico incidente stradale per Pieroni. Divorato dalla voglia di un kebab si è buttato nel traffico milanese con la sua bicicletta. Mentre si alzava sui pedali come Riccò strafatto di Epo, la catena ha ceduto di colpo. Steso a terra dolorante, si immaginava un video per Squizzato dal titolo: “Leccare l’asfalto è rivoluzionario”.
-        Alla premiazione di Avedisco la Favasuli era brilla dopo il primo bicchiere di aranciata, completamente sbronza dopo aver odorato il campari che beveva Caccamo (da imbucati cibo e alcool hanno un peso specifico maggiore). Foto di gruppo con il giornalista Paolo Di Giannantonio (cognome difficilissimo per Lessi che l’ha chiamato Giangiacomo). Malvenuti, buttatosi a peso morto sul buffet, esprimeva soddisfazione con frasi tipo: “Figa, che buoni sti tramezzini con le bandierine”.
-         Ricordiamo che è uscito il bando per il Premio Alessandro Oliva. In una seduta spiritica convocata ad hoc da me e dal dott.Oliva, abbiamo parlato con Biagi e Montanelli che hanno dichiarato: “Questo premio è eccezionale nel panorama giornalistico italiano, siamo certi che sarà un successo. Inoltre, la presenza in giuria di Turlà e Berberi chiarisce, se ce ne fosse bisogno, il livello culturale eccelso dell’iniziativa”.
-         La Favasuli e la Brianzoli, in visita (rigorosamente giornalistica) al MiSex, hanno ricevuto proposte per girare un porno (non da Maggiacomo), inviti a provare biancheria intima (non da Glenzer), approcci da personaggi più o meno bavosi (non era Caccamo).
-         Riccardi, sotto effetto di anfetamine o forse stressato per il suo pezzo di MM, dice di aver scambiato la luce dello stereo con il Sole e quindi pensando fosse mattina si è svegliato nonostante fosse mezzanotte.
-         È stata una settimana di lacrime e litigi alla Tobagi. Tutto questo mi ricorda il clima dello spogliatoio della Sampdoria d’inizio anni 90, dove volavano insulti e risse, tutti si scannavano, eppure poi in campo erano uniti e vincenti. Nel ruolo di Mancini vedo bene Rociola (per il ciuffo e per la ricerca costante di qualcuno a cui mettere le mani addosso per futili motivi), Fiore è ovviamente Mr.Boskov (per la diplomazia subdola e l’accento salentino che somiglia terribilmente allo slavo), Rizzato è Attilio Lombardo (un po’ per i capelli ma soprattutto per il talento nella polemica), poi abbiamo Losi che ricorda vagamente Pagliuca (entrambi molto amati dal pubblico femminile, entrambi ottimi conoscitori della lingua italiana), infine Lamperti non può che essere Vialli (polemico, arrogante, talentuoso, leader, testa di cazzo).        
-         Ho assistito ad una brutta scena. Caccamo che starnutisce mentre si sta lavando i denti, con lo spazzolino che vola via e il dentifricio sputato qua e là sul lavandino. Sicuramente la cosa più divertente che ho visto in settimana, gol di Raul a parte.


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