giovedì 14 aprile 2011

IL PROFILO, Flavia Casella

Un quarto piemontese, un quarto piacentina e un quarto di bue. Avvocato e pubblicista. Flavia e Casella. Nata per caso a Voghera, cresciuta a caso a Roma, Torino, Genova, Londra, Parigi, Buenos Aires, Boca Juniors, Chicago Bulls, Ponte Ponente Ponteppì Tappe Tapperugia. Ad un certo punto ho cominciato a viaggiare, stanca di stare sempre nello stesso posto. E così, i bagni ottomani di Dubai, dove incontro il sodomita Caccamo. Il tribunale di Oristano, dove Pruneddu è imputato per traffico di Pane Carasau. I pastori adolescenti del Gennargentu e le bische dei minatori del Borneo, dove Canetta si gioca la paghetta settimanale. Il mercato dei ladri di Bangkok e quello degli uccelli a Giakarta dove rivedo il Caccamo, che aveva equivocato. Le prostitute bambine sui traghetti indonesiani: 'Giorgio, ma quant'è piccolo il mondo?'. Ora sono a Milano, anzi a Sesto, anzi a Hong Kong. Una “apprendista stregone”, come dice un signore che incontro spesso la mattina a scuola. E a Milano le cose da scoprire non mancano. Perché sono qui? Boh.


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