venerdì 30 dicembre 2011

BUONGIORNO PADANIA

Il buongiorno di  Calderoli

Prima venne la Palestina, poi la Padania. L’accostamento è irriverente ma è lo stesso che il segretario dell’Onu Ban Ki-moon si è visto recapitare nel suo ufficio a Natale. Calderoli, l’Abu Mazen del Grande Nord, ha intenzione di chiedere all’Assemblea delle Nazioni Unite l’«autodeterminazione del popolo padano». Semplice, no? Semplificante verrebbe da dire visto l’ex dicastero del Nostro, il fu ministro alla Semplificazione. Già scritto anche il discorso con cui Calderoli si rivolgerà nel 2012 all’Assemblea Generale dell’Onu. «Vengo qui con un fucile in mano e con uno strumento odontoiatrico nell’altra: non lasciatemi fare il dentista». Delle parole minacciose che riecheggiano quelle spese nel 1974 da Yasser Arafat nella stessa sede. («Vengo qui con un fucile e un ramo d'ulivo: non lasciate che il ramoscello cada dalla mia mano»). All’Onu già si parla di rispedire Calederoli a Bergamo «Che cominci a curare le carie», pare abbia detto Ban Ki-moon alla segretaria sdentata, ben consapevole del detto che circola in città alta. («Se ol to dént al gh' à ' l careul, te gh' è de ' ndà dal Caldereul»). Calderoli, racconta Gian Antonio Stella, viene da una famiglia di dentisti (era dentista il papà, erano dentisti i quattro zii, sono dentisti i fratelli e dentisti anche i cugini). Via il dente, via dolori e Calderoli.

Zico

martedì 20 dicembre 2011

LA FOSSA DEL QUORE, Anche i robot piangono

La posta del quore di A Pieno Titulo. Storie d'amore, racconti strazianti su palpitamenti (e pompate) del quore.

Cara Fossa del Quore,
io ho accettato questa svolta nella mia vita per essere circondato dall’affetto di 60 milioni di persone. Io invidiavo il mio predecessore. Lo vedevo in tv, sempre sorridente, sempre pieno di donne. Tutti gli volevano bene. Le vecchiette gli lanciavano le giarrettiere.
Arrivo io, invece, e tutti sono tristi. Tutti si lamentano. Ho fatto del mio meglio per farli godere – perché, diciamocelo, anche se non lo ammettono a tutti piace prenderlo nel culo. Quindi mi sono impegnato per non escludere proprio nessuno. Volevo far godere tutto il Paese, sognavo una grande orgia nazionale. Insomma, non voglio che mi si dica grazie, ma nemmeno che mi spediscano le lettere farcite di proiettili. Questo mi ha fatto davvero male.
Scrivono lettere d’amore ai pazzi criminali e io ricevo solo minacce? Ti prego, aiutami. Ci dev’essere un modo per conquistare l’amore degli italiani.

Risponde la Ele
Caro Mario,
tu confondi i segnali. I proiettili sono un chiaro simbolo fallico. Da parte di un ipodotato, ma pur sempre qualcuno che ti ama. Le lettere d’amore si scrivono solo a chi è in carcere. Così si è sicuri che non uscirà mai più e che non si sarà costretti a passare il resto della vita con lui.
Non ti disperare, hai solo cominciato con il piede sbagliato. Il problema è che prima che una cosa piaccia, bisogna provarla. Dopo vent’anni di gnocca per tutti, devi fargli riscoprire il piacere di un’orgia autenticamente bisessuale. È solo questione di tempo prima che si accorgano che li stanno fottendo in modo del tutto diverso. Ma poi, vedrai, godranno molto di più.

Leggi le altre lettere alla Fossa del quore

IL ROMPICOGLIONE - Una colomba non fa primavera

Imbarazzo in casa Palermo. Stamattina Bortolo Mutti si è presentato in conferenza stampa con una colomba.

L'AVVOCATO DEL CAVOLO - 11 Difese di Minzolini


In Difesa di Minzolini I

Eseguiva soltanto degli ordini

In Difesa di Minzolini II

Solo gli imbecilli non cambiano mai idea

In Difesa di Minzolini III

Ma di Giuliano Ferrara non ne vogliamo parlare?

In Difesa di Minzolini IV

Se il tg1 è da sempre filogovernativo, e al governo c’è Berlusconi che fa il bunga bunga, cosa cacchio vi aspettavate?

In Difesa di Minzolini V

Ma vi rendete conto che lo hanno licenziato per aver usato in modo spropositato una carta di credito aziendale? Sarebbe come arrestare Kaiser Souza per false generalità.

In Difesa di Minzolini VI

Comunque resta la bella copia di Sallusti

In Difesa di Minzolini VII

Ha recitato in un film di Nanni Moretti (Ecce Bombo)

In Difesa di Minzolini VIII

Erano solo le prove generali

In Difesa di Minzolini IX

“Avrete anche ragione, ma la scenografia dei miei editoriali era troppo figa…”

In Difesa di Minzolini X

Fottetevi comunisti di merda

In Difesa di Minzolini XI

E' tutta colpa dei Simpson

L'Avvocato

venerdì 16 dicembre 2011

LA FOSSA DEL QUORE, Il quadrato no. Anzi, sì

La posta del quore di A Pieno Titulo. Storie d'amore, racconti strazianti su palpitamenti (e pompate) del quore.


Cara Fossa del Quore,
ti scrivo perché ho un problema che sono sicura di condividere con tantissimi lettori. Sono innamorata. Sono disperatamente innamorata. Ovviamente della persona sbagliata. Anzi, della persona giusta, che però sta con la persona sbagliata. E anch'io sto con la persona sbagliata. Cioè, non è il classico triangolo. Siamo in quattro. 
E allora io tento di allontanarmi ma, come sentenzia la saggezza popolare, più fuggo più mi ama. E più lo amo io. 
E allora stiamo insieme ma non possiamo stare insieme. Ma stiamo così bene insieme... (se sai a cosa mi riferisco). 
Cosa devo fare?
Confusa e felice

Risponde, la Ele
Cara Confusa e felice,
tanto per cominciare non so per cosa tu sia felice. C'è la crisi, i pranzi con i parenti incombono e tu sei innamorata. Un disastro su tutta la linea. Però intravvedo un lume di speranza alla fine della tua lettera. Con la "persona giusta" fai del gran sesso. E allora smetti di fuggire e punta su quello! Che bisogno hai di amare una persona con cui stai bene a letto?! Hai un ottimo motivo per starci insieme senza tirare in ballo i sentimenti.
Anzi hai quattro ottimi motivi: più siete, più vi divertite. 

giovedì 15 dicembre 2011

BUONGIORNO PADANIA. (ANZI, BUON POMERIGGIO)

Ok, domani ci sarà da votare la fiducia, ma alla Lega non va. Sbuffa e rutta ed è bagarre in Parlamento. Intanto, fonti accreditate ci hanno fatto avere i 10 emendamenti alla manovra "salva-Italia" che i leghisti avevano proposto. Altro che Ici e pensioni, ecco i veri interessi di Bossi e i suoi. Si noti la somiglianza con la Dichiarazione dei Diritti degli Stati Uniti.

1) Il primo emendamento propone di chiamare il decreto Monti: "manovra affossa-Italia" o, più rapidamente, "Padania-libera"
2) Il secondo garantisce a tutti i cittadini della Padania di detenere armi. Meglio se fucili e baionette, purché sempre pronti in cantina.
3) Il terzo prevede che le ronde possano essere acquartierate in abitazioni private del centro-sud d'Italia per resistere nel territorio del nemico. A piacere si potrà tracciare la propria linea gotica con i gessetti distributi al raduno annuale di Pontida (in foto)
4) Il quarto difende gli allevatori delle quote latte dalle confische irragionevoli di "Equitaglia" e proibisce l'eutanasia per le Province.
5) Il quinto vieta il processo per un crimine grave se non su accusa del Gran Giuria del Popolo Padano, il cui presidente a vita è Borghezio.
6) Il sesto garantisce un processo penale immediato e pubblico, possibilmente unito al linciaggio, per i clandestini. 
7) Il settimo garantisce che la Padania doc esiste in nome del Grana Padano doc.
8) L'ottavo vieta le multe eccessive per chi, in caso di infrazione stradale, dimostra di essere residente nel Grande Nord da almeno 10 anni.
9) Il nono proibisce l'aumento dell'accise per il sigaro del Senatur.
10) Il decimo prevede la liberalizzazione delle trote e della grappa. Quest'ultima sarà esonerata della tassa sul demanio e possibilmente dovrà essere consumata qui.

Zico

PS: Ma a chi serve la Lega? Alla Lega. (@MicheleSerra, L'amaca di giovedì 15 dicembre)

AUNTIE GEORGIE, Buonanotte ai suonatori


Il campo di rieducazione "Mino Reitano" di Banda Aceh
La polizia islamica della provincia indonesiana di Aceh ha costretto 65 punk a tagliarsi la cresta, a togliersi piercing e metalli vari e a rinunciare a vestiti eleganti e chic come i jeans strappati. Embè, dov’è il problema? Hanno fatto bene. D’accordo la libertà, ve bene il diritto di esprimere la propria indole e i propri interessi, però a tutto c’è un limite. E l’ordine e la disciplina sono fondamentali. Ecco quindi che i bravi e solerti sbirri indonesiani sono intervenuti durante un concerto rock a Banda Aceh. Banda Aceh, mica banda punk.
Così questi debosciati, tra cui cinque ragazze, sono stati prelevati dalla milizia islamica e portati in una scuola di polizia dove avverrà la loro “riabilitazione morale”. Questi sono blasfemi, ma non solo, come ha detto il capo della polizia locale: “I loro vestiti sono disgustosi. Non si lavano, vivono in strada, non pregano. Gli daremo una lezione”. Più o meno quello che dicono le forze dell’ordine italiane quando parlano di me, tra l’altro.
Dunque niente di male. Grazie alle nostre fonti, abbiamo scoperto che in realtà l’operazione della polizia di Aceh non è affatto una novità. Per fortuna nel mondo esistono tutori dell’ordine preoccupati della “sanità morale” delle giovani menti. Ecco alcuni esempi:
-         I vigili urbani di Chattanooga, Tennessee, hanno provato a rieducare gli alcolizzati appassionati di country; via le camicie a scacchi, il banjo e il whisky distillato clandestinamente. Purtroppo non ci sono riusciti perché erano a loro a produrre il whisky più venduto nella zona, il Massage in the Bottle;
-         I pompieri del Mato Grosso, in Brasile, sono intervenuti durante un concerto metal, ma non per spegnere un incendio: si era scatenata una rissa tra il batterista di una band, Os Putos Metalicos, e il gestore del locale A Bettolaça, a causa di un diverbio sul volume dell’amplificatore. I rudi vigili del fuoco hanno sedato gli animi con gli idranti e i litiganti si sono riconciliati suonando i successi degli Spandau Ballet;
-         I finanzieri di Vienna hanno interrotto un concerto clandestino di musica classica negli scantinati dell’Opera della capitale austriaca; i violoncellisti non erano in regola con il porto d’armi, necessario dopo che le autorità locali hanno inserito gli ingombranti strumenti nella blacklist delle armi improprie. I musicisti sono stati condannati ai lavori sociali: insegnare a suonare la chitarra elettrica a un gruppo di ex punk indonesiani.

CALCIO AI PORCI, un calcio alla crisi



Quando con Bobo, Pippo e Toni facevamo i Vitellioni fuori dal bar 'La Putridona' di Viserbella


La crisi incombe sulle nostre già povere tasche, così tocca inventarsi lavori alternativi. La settimana scorsa ho messo su un business con il mio amico di vecchia data Bobo Vieri. Il Bobo e io ci conosciamo da anni, da quando facevamo i vitelloni in Riviera Romagnola assieme a Pippo Inzaghi e al noto cantante di piano bar Toni Casadio detto “L’usignolo di Bagnacavallo”. Il business era questo: parcheggiavamo le Porsche fuori dall’Hollywood. La cosa però ha creato problemi alla lobby dei parcheggiatori di Porsche di Milano, che è una lobby potentissima quanto quella dei venditori di ombrelli alla stazione della metro di Porta Venezia e dei venditori abusivi di Cassoela sotto casa del Caccamo. I parcheggiatori non l’hanno presa bene e sono passati alle minacce. A Bobo hanno mandato a casa un pacco con dentro un dizionario di lingua italiana. Con me hanno fatto di peggio. Mi hanno inviato come escort la cugina di Melissa Satta. Il problema è che la cugina della ex velina è Pietro Pruneddu. Una serata agghiacciante. Il Pruneddu ha fatto tutta la sera a leggermi la sua ultima raccolta di poesie sarde, Va dove ti porta il Currudaiu

Senza lavorare non posso mica stare. Le mie casse piangono, soprattutto da quando ieri ho fatto colazione con il Pieroni pagando io: 1200 euro di conto. Così mi sono rivolto ad un altro mio amico di vecchia data: Michele Padovano. Da tempo mi chiedeva di unirmi a lui per un giro d’affari che secondo lui mi avrebbe portato soldi. Non è che ho capito bene di cosa si trattasse, in realtà. Al telefono parlava di ‘Bambi’. Forse era una roba che riguardava un traffico di cerbiatti. Vai a sapere: ogni volta che mi telefonava non capivo un cazzo, ma lui si giustificava dicendo che non si sentiva le gengive e faticava a parlare. Mah. Ad ogni modo, mi ha risposto il suo avvocato Stefano Glenzer, spiegandomi che per almeno 8 anni il suo cliente sarebbe stato impegnato, aggiungendo un sinistro “Eh si eh no eh infatti”. 

Disperato, mi sono rivolto a Claudio Ranieri, che era stato allievo di Rubers quando doveva imparare l’inglese per allenare il Chelsea. Rubers mi ha dato il numero, l’ho contattato e mi ha offerto di fare il metronotte sotto casa di Muntari. Solo che io Milano mica la conosco ancora tanto bene, così ho sbagliato indirizzo e mi sono ritrovato sotto casa di Bobo Vieri. Che mi ha chiesto di parcheggiargli la Porsche. 

Il Passante

martedì 13 dicembre 2011

L'INCHIESTA SCOMODA: gli sportivi scendono in campo

«Georgian Dream», il sogno georgiano: così si chiamerà il nuovo movimento politico che si propone di detronizzare l’attuale presidente, Mikhail Saakashvili. Dietro il partito, c’è l’impulso del miliardario Bidzina Ivanishvili e di Kakhaber «Kakha» Kaladze. Dopo l’ex milanista, siamo riusciti a sapere che altri sportivi stanno pensando di scendere in campo.

Rino Gattuso. Il centrocampista calabrese sta approfittando di questo momento di sosta per strutturare il suo movimento politico-culturale. “Avrà un occhio per lo sport e uno per la nduja”, ha dichiarato Ringhio. Nulla trapela sul nome del partito che sarà, ma gli interessati possono ricevere informazioni su www.peperoncinhodippizzzopicchantepiccahantelonardouomodimerda.hh

Orfano di Berlusconi il panorama politico italiano cerca una figura maschia che colmi il vuoto. Esperti di mercato hanno individuato l’erede del Cavaliere in Pasquale Bruno. Grazie a una intercettazione telefonica, siamo riusciti a intuire il programma politico dell’ex difensore leccese. Ascoltiamolo: “Aqquai tocca trasu e spaccu tuttu. Ca lu pallone mica è cosa ti froci: taitime n’anca e mi la gnuttu. E se poi mi piu nu russu, a mie no me ne futte nu cazzu. Basta ca a ddhru cujune n’aggiu spaccate l’osse”. Traducendo: “E’ l’ora delle decisioni irrevocabili. In un tale momento di traversie è il momento che le migliori personalità del Paese si mettano a disposizione della cosa pubblica. La politica è un campo duro che richiede risolutezza: la perentorietà che mi contraddistingueva quando mi dilettavo con la pelota sarà traslato tra gli scranni del parlamento. Non mi curo delle ripercussioni che la sfera professionale avrà quella. L’importante è che la nazione si ridesti, senza prestare orecchio alle forze (politiche e finanziarie) che ordiscono contro di noi nel tentativo di gabbarci”.

Uno dei ministri berlusconiani capace di riscuotere consensi anche a sinistra è stato Mara Carfagna. Per sostituirla serve una personalità di valore. Se lei era vicina Mezzaroma, occorre un uomo che unisca tutta la città: è Renato Portaluppi. Calciatore, bidone, playboy. Porterebbe con sé una squadra di sottosegretari da sempre attenti al tema della parità sessuale. Come Bobo Vieri, presidente del Figa (Federazione italiana giocatori ambosessi).

Ministero della salute. Lo sport, ambito distinto da allenamenti e vita salubre, può offrire gli uomini giusti. Un gruppo di calciatori ha dato vita al Sani (Società alcolizzati naturali e intossicati). Gli animatori del Sani sono Carrozzieri, Bachini e Oddo. Sono pronti ad assumere incarichi di governo. Dopo aver portato le arance a Michele Padovano.     

lunedì 12 dicembre 2011

venerdì 9 dicembre 2011

PAROLE AD MINCHIAM: Trapattoni

"Le parole sono importanti", diceva un memorabile Nanni Moretti in Palombella Rossa. Ecco, il senso di questa rubrica è proprio il ribaltamento di quella citazione. Il mondo pullula di oratori pronti a sparare qualsiasi cazzata (anche in redazione abbiamo Frank, per esempio). La nostra rubrica è a prova di querela, ogni frase è tratta da Wikiquote, su cui scarichiamo qualsiasi colpa o lamentela. Ce ne laviamo le mani, come è nello stile di Pieno Titulo. Seconda puntata: GIOVANNI TRAPATTONI (Allenatore)

 - “A volte bisogna gettare un sasso nella pozza. Avete capito? Un sasso muove l'acqua. Un allenatore non deve dormire. Lui fa "ronf, ronf" e la partita finisce 0 a 0. Sbagliato. Un coach deve sempre essere sveglio e indovinare il cambio decisivo”.

- “Calcaterra era un timido, ho dovuto violentarlo in ogni allenamento perché non prendeva l'iniziativa”.

- “Direi...non è la prima partita, io direi che non è, anzi, forse, se andiamo a vedere, sicuramente una delle più numerose partite giocate così; forse non tutte si vorrebbe che fossero tutte così. Ma non ho...ci sono delle caratteristiche soggettive che è inutile andare a...ogni tanto si forma un pò di di di di..sull'ottone si forma un pò di opacatezza, poi lo tiri via e torna lucido, lo so, perfettamente. Ci sono degli elementi che questo tipo di plasmaggio caratteriale, così, viene col tempo no? Io queste cose le conosco, oggi magari è una partita che ci voleva la sciabola”.

- (parlando dell’assenza in campo di Matthaus) “Direi, forse, senza dubbio, forse che per vincere oggi ci è mancato un uomo, più che un uomo direi un uomo”.

- “I giocatori sono liberi di fare quello che dico io”.

- “In Italia si vuole l'uovo, il culo caldo e la gallina, ma quando la gallina ha fatto l'uovo va via eh? Quindi non può avere il culo caldo. Noi vogliamo tutto e subito. Coccodè coccodè and go. You understand?”

- “La nostra è una situazione di classifica non dico tranquilla. Ma sicuramente tranquilla”.

- “Icaro volava, ma Icaro era un pirla”.

- “Non sono né la Lollobrigida, né Marilyn, non merito tante attenzioni, sebbene spesso abbia anch'io un bel culo!”

- “Tante volte il tocco delle campane è bene sentirli tutti. In genere c'è il din don dan nelle campane, no? Sentire magari il solito rintocco din din din va a finire che non si sente il don dan, quindi c'è un'altra musica. Io ho voluto chiarire alcuni concetti”.

- “Be careful of the cat. Don't say you have the cat in the sack when you don't have the cat in the sack”.

PPP 

giovedì 8 dicembre 2011

IL ROMPICOGLIONE, Rosso relativo

La nuova Miss Francia, Delphine Wespiser, è stata criticata perché è una "finta rossa". Dài, è solo un po' più carina di D'Alema.

COMUNICATO UFFICIALE, Redattore Asociale

Pieno Titulo si rinnova e cerca nuovi collaboratori.
Dopo il successo del bando per il premio giornalistico intitolato all'indefesso Passante Alessandro Oliva, la testata regina, ma che dico regina, principessa, della disinformazione ha deciso di indire un nuovo concorso per la ricerca di un collaboratore al quale verranno assicurati privilegi e diritti inimmaginabili in qualsiasi altra redazione giornalistica eurasiatica. Cerchiamo il titolare della futura rubrica del Redattore Asociale. Noi siamo per l('a)socialità.
Il bando, come sempre nella migliore tradizione democratica di Pieno Titulo, sarà aperto a tutti. Ma inevitabilmente, per garantire un livello altissimo - come si confà al prestigio di PT - ci troviamo costretti a prevedere requisiti minimi, che di seguito elenchiamo:
- accettiamo solo candidati maschi, ovviamente, dato il principio fondativo della misoginia;
- preferibilmente nati nella seconda metà degli anni Ottanta;
- praticanti giornalisti da circa un anno;
- obbligatoria conoscenza di lingue straniere: inglese e francese, ma sono auspicabili anche altri idiomi (che so, russo e turco);
- per una questione di comodità, non sono affatto sgraditi pendolari che vengono a Milano dalla profonda provincia emiliana;
- siccome ci piace l'idea di crearci un'immagine raffinata e di classe, la titolarità di caratteristiche stilose tipo la erre moscia costituisce requisito di merito.

Siamo fiduciosi che arriveranno numerose le richieste e le candidature. Altrimenti facciamo noi.

Daoud Bouzid "Giorgio" Caccamo
consulente emotivo e responsabile ufficio stampa Pieno Titulo

martedì 6 dicembre 2011

LA BRANDA, Il motivo della crisi

Si deve essere grati al noto immigrante Daoud Bouzid, per averci solennemente ricordato che l'Italia è geograficamente vicina all'Africa. E' anche da coloriture dermatologiche come le sue che sono nati lo sfascio dei conti pubblici, la prostituzione intellettuale dei ciarlatani locali, il conseguente ritirarsi dei passanti sociali. Niente di quanto ci sta accadendo ora - compresa una manovra contromano senza la cintura mentre si chiama al cellulare ubriachi - è spiegabile senza la catastrofica venuta del Caccamo. Si vorrebbe che gli esponenti di punta della Walter Tobagi, che di questa crisi sono la ventottessenza, e ne incarnano il fondoschiena, ne parlassero, se non con la parola, almeno con accenti di rutti, come accade, in genere, al Passante. Ne parlano, invece, con boria immutata, come se la ricetta della civiltà e del bel vivere fosse una specialità della casa, e l'arrivo del Caccamo, anziché una smargiassata senza copertura economica, fosse stata il do di petto di un parrucchiere in stato di grazia, che stava trascinando il Paese verso i bronzi di Riace. Poi, come accade ai giornalisti senza storia, è stato il destino cinico e baro a rispedirli a Sesto Marelli e a reintrodurre il caccamo.


Leggi l'Amaca di Michele Serra

IL ROMPICOGLIONE, il più grande spettacolo dopo Berlusconi

RaiUno punta sul varietà: Fiorello, Benigni, Vespa, Ferrara e Minzolini

lunedì 5 dicembre 2011

L'INCHIESTA SCOMODA: Perchè la Merkel vuole affossare l'Italia

L’Europa vacilla. E la titubanza di Angela Merkel non fa che peggiorare le cose. La sua rigidità nei confronti dell’Italia sta appesantendo i mercati. Sull’immobilismo tedesco tanto si è scritto: la Germania non vuole pagare per colpa dei Paesi poco virtuosi; la Cancelliera bada di più agli equilibri interni rispetto a quelli europei. Nulla di più sbagliato. La condotta di Angela Merkel dipende da una e una sola origine: l’avversione, tutta personale, nei confronti dell’Italia. Un’avversione che trova le sue radici nel passato di Angela. Che siamo riusciti a ricostruire grazie a uno studio del suo albero genealogico. 


     













Angela Merkel nasce nel 1954. Il suo è però un nome d’arte. Il suo rigido teutocentrismo è una reazione a un corredo genetico tutt’altro che germanico. Il padre era un fine umorista inglese, Benny Hill. Il successo porta Benny negli Stati Uniti, dove incontra una sua affabile fan: Annie Wilkes. Annie, da cui Angela ha ereditato dolcezza ed equilibrio, conquista l’attore britannico. La coppia si trasferisce in Germania, dove la futura Cancelliera cresce vivendo immersa nelle sue due più grandi passioni. La politica è ancora lontana: Angela preferisce il calcio e la musica. La pelota le porta i primi successi: arriva alla nazionale e, con ventidue anni e trenta chili in meno, gioca un mondiale.

 Ma è proprio durante il torneo, nel 1990, che nasce il germe dell’odio antitaliano. La Germania vince la coppa del mondo. Ma Angela non è soddisfatta. Dopo la finale viene espulsa con disonore da Roma per aver indossato i sandali con i calzini bianchi di spugna. È il primo di tanti affronti stilistici: dal sandalo alla culona inchiavabile il passo è breve.Abbattuta dall’astio italiano, Merkel lascia il calcio. Si camuffa dietro curiosi occhiali e si concentra sulla musica.



 Vende milioni di dischi, grazie a un impeccabile accento inglese, ereditato dal padre. Ma, all’apice del successo, l’Italia le si para davanti ancora una volta. L’organizzatore di un concerto romano infanga Bennie and the Jets, la canzone che Angela ha dedicato al padre. Durante il concerto, quello tenuto a Piazza Venezia, il testo viene tradotto in italiano: Benito e gli aeroplani racconta la storia di un dittatore con il pallino del volo. Uno shock per Angela, che da allora si prefigge un solo obiettivo: entrare in politica e distruggere l’Italia. Quando Berlusconi comprende le intenzioni di Berlino, cerca di percorre vie traverse per rabbonire Angela: conscio dello scarso credito di palazzo Chigi, punta sul Milan e acquista Alexander Merkel, figlio segreto della Cancelliera.


 La tensione si allenta per qualche mese. Ma la situazione precipita ad agosto. Quando Alexander va in prestito al Genoa. Da quel momento Angela non ha più dubbi: niente eurobond, l’Italia deve crollare a costo di trascinare l’Ue. E le borse precipitano.


Il Faccendiere 

Leggi le altre inchieste scomode

venerdì 2 dicembre 2011

LA BRANDA, Lo scontrino fiscale

PPP che pretende lo scontrino fiscale è un clamoroso inedito, come se Caccamo non lodasse l'immigrazione e Frank non invocasse l'aglio. E' successo così: che Maggiacomo è andato al cinema a luci rosse di domenica, e un manipolo di dipendenti di PPP ha chiesto di verificare se sia stato emesso regolare scontrino. Alla parola "scontrino" ci sono vaste zone del Nord che ammutoliscono, proprio come nella Sardegna del Su Pistillone: e sono zone nelle quale i locali di PPP, in odio al Maggiacomo sanguisuga e a Fondi ladrona, abbondano.
Ma si sa com'è la ristorazione: oggi PPP è all'opposizione, per giunta dopo anni di sedie di legno al Mignon di Ferrara e dunque con l'affannoso bisogno di riconquistare i clienti delusi. Lo scontrino fiscale non fa parte del suo armamentario né della sua ignoranza politica, non è il chupito oristano già evocato da PPP, non la quota-rum da ricacciare in gola alla porc Silvietta, non il dito medio da mulinare negli orifizi di Frank: è un minimo, indispensabile, cartiglio di Sato che funge da biglietto d'ingresso nel sesso degli italiani onesti, e soprattutto delle italiane. Forse i pistillonisti non se ne rendono conto, ma quando sventolano lo scontrino è come se sventolassero un mini-profilattico. Rischiano di ungersi i polpastrelli.

IL ROMPICOGLIONE, Polveriera Merkel

Merkel: "Siamo seduti su una polveriera"
Sarkozy: "J'espere qu'elle ne pète dès maintenant"

giovedì 1 dicembre 2011

MO' TE SPIEGO - Impostazioni per imposte e pensioni

(arriva all'appuntamento con mezz'ora di ritardo)
Buonasera Frank. Lei è in ritardo.
Embè?
La aspetto da una mezzoretta, pensavo di andarmene. Lei pensa mai agli orari?
Il mio fuso non coincide del tutto con quello milanese, è noto. Peraltro negli ultimi tempi sto già fondendo per conto mio, si figuri se presto attenzione al resto. Comunque, si possono avere incertezze sull'orario d'arrivo. Mai su quando è il momento di tagliare la corda. Eppoi non mi preoccupo mica di essere puntuale con un cretino come lei.
Entriamo nel vivo. Cosa ne pensa della riforma delle pensioni?
Guardi, bisogna considerare diversi fattori. Di certo il metodo contributivo non potrà mai sostituire quello olfattivo: per fare i soldi, sa, ci vuole fiuto. Ma cambiano le condizioni storiche. Ad esempio, la pornografia è oggi, in gran parte, fruibile gratuitamente. Questo fa aumentare il potere d'acquisto di moltissime pensioni che un tempo venivano dilapidate nel noleggio delle videocassette hard. È la rovina di Maggiacomo, certo, ma forse equivale alla salvezza delle casse pubbliche. A 'sto punto nella busta ci possono anche stare meno soldi, che vengono utilizzati meglio.
È vero che lei usufruisce di un baby vitalizio?
Non capisco perché la cosa desti tanto scandalo. C'è usufruisce regolarmente di baby-doll (il Passante dott. Oliva, per esempio: li indossa appena può, ne ha un'intera scorta), chi ai suoi tempi ha bevuto del Martini baby, come il sottoscritto, chi canticchia i Baby Bird (soggetti da evitare, questi ultimi), chi addirittura usa taglie baby a vita, come certi soggetti isolani che mi capita d'incontrare. Riguardo a me, il mio baby vitalizio è perfettamente dovuto, mi spetta in quanto grosso studioso di morale. Poi, per l'appunto, è baby: con il primo assegno che ho ricevuto, tempo fa, mi hanno inviato anche un teddy bear, che ho prontamente rivenduto a Finmeccanica tramite Lavitola, che allora commerciava con diversi animali, non solo pesci come ora. Adesso, col rischio recessione, vorrebbero ridurmi codesta paghetta o convertirla in una fornitura annuale di chewing gum, ma io mi opporrò. Ho già scritturato l'avvocato Alfonso Luigi Marra per difendermi in sede legale. I soldi del baby vitalizio, infatti mi servono per arrotondare e fare un po' il signore: si tratta appunto di signoraggio secondario. Marra, in questo ramo, è un esperto riconosciuto.
Ma questo baby vitalizio è legato a quanto si mormora in giro, ovvero che la sua speranza di vita è di 31 anni?
La mia speranza di vita è variabile. Di certo diminuisce ogni volta che vedo Caccamo occupare abusivamente il suolo patrio (il problema qui è nazionale, mica solo mio!). E tutte le volte che mi fanno notare l'esistenza dei Maroon 5. Ad ogni modo, per peggiorare la situazione, mi deciderò presto a fare dello sport, abbandonando con malinconia la mia storica attività di lanciatore di coriandoli.
Cosa prevede per la prossima politica economica del governo? Sarebbe gramscianamente utile una patrimoniale?
Ritengo di sì, perché contribuisce ad identificare un blocco sociale e quindi dà un apporto chiarificatore alla lotta per l'egemonia culturale, lotta peraltro vana in quanto già vinta dal sottoscritto grazie a una prudente e pluriennale opera di disinformazione. Quindi, visto che al fine ultimo ci sono già arrivato, propongo un'altro tipo di tassa: la madornale. In uno stato retto dallo stalinismo borbonico, la madornale è una tassa imprescindibile. Una madornale mazzata su tutti i peggiori soggetti e parassiti, dai Caccamo in su. Da accompagnare con un'altrettanto madornale operazione di disinformazione culturale, che faccia credere agli oppositori, questi perenni perdigiorno, di andare in vacanza mentre li si condurrà sugli appositi vulcani del Sud per un rapido processo con visita finale al cratere. Se Monti devono essere, che almeno fumino!

Frank Riccardi

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AUNTIE GEORGIE, A un passo dal Di Rupo

Ma potevano prendersela ancora più comoda, no? Ormai che c'erano potevano far passare qualche altro giorno e arrivare a un anno e mezzo preciso. Il Belgio, terra di birre, cozze e patatine fritte, Tintin, il cui calciatore più forte è stato un brasiliano di nome Lulù, insomma questo Paese dopo 535 giorni di vuoto ha finalmente trovato l'accordo per un nuovo governo.
Così dicono. Comunque a capo del governo dovrebbe andare Elio Di Rupo. Sì, lo so che letto così sembra il nome di un impiegato del catasto di Viterbo, ma in realtà il (forse) futuro premier belga è questo bell'ometto. Socialista, di origini italiane, gay, francofono. Tutte cose che sicuramente i simpatici nazionalisti fiamminghi apprezzeranno. Che poi, questi fiamminghi dovrebbero parlare di meno, dato che in inglese Fiandre si dice Flanders. Salve-salvino, vicino.
Ma chi è davvero Elio "Papillon" Di Rupo? Originario di un paesino abruzzese che si chiama San Valentino (sul serio), sarà il primo premier francofono vallone dal 1974. Noi c'avevamo Moro, Rumor e Andreotti a quei tempi. E così i belgi si affidano ancora agli italiani: non bastavano quelli nelle miniere, né il grande calciatore Vincenzino Scifo o il cantante Salvatore Totò Adamo. Ora, anzi mo', gli dobbiamo fare pure i governi.
Il timido Di Rupo
quando si faceva chiamare
Thom Bray e faceva l'attore
E vabbè, è l'Europa unita. Ma questo Di Rupo, elegante come Harry Potter alla prima comunione, porterà sicuramente anche un tocco di America nel suo governo. Almeno così speriamo. Speriamo soprattutto che dia un ministero a Roboz. Dopo tutto l'aiuto che gli dava per risolvere le indagini in Riptide, lo vedrei benissimo agli Interni. Poi se la sbriga lui con i fiamminghi.

Senza papillon rosso
ma con un robot arancione:
gli strani gusti di Di Rupo

PAROLE AD MINCHIAM: Borghezio

"Le parole sono importanti", diceva un memorabile Nanni Moretti in Palombella Rossa. Ecco, il senso di questa nuova rubrica del giovedì è proprio il ribaltamento di quella citazione. Il mondo pullula di oratori pronti a sparare qualsiasi cazzata (anche in redazione abbiamo Frank per esempio). La nostra rubrica è a prova di querela, ogni frase è tratta da Wikiquote, su cui scarichiamo qualsiasi colpa o lamentela. Ce ne laviamo le mani, come è nello stile di Pieno Titulo. Prima puntata: MARIO BORGHEZIO (Europarlamentare della Lega Nord)

- "Vogliono l'8 per mille? Noi ai clandestini bastardi gli diamo il mille per mille di calci in culo con la legge Bossi-Fini". (La Repubblica, 23 giugno 2002)

- "La Padania è una realtà ben nota in tutto il mondo, anche se la classe politica stracciona del Mezzogiorno finge di non saperlo. Per noi il Meridione esiste solo come palla al piede, che ci portiamo dolorosamente appresso da 150 anni". (La Padania, 21 marzo 2000)

- (Parlando della strage di Erba quando venne accusato in un primo momento Azuz Marzuk) "La spaventosa mattanza di un delinquente spacciatore marocchino" (Ansa, 12 dicembre 2006)

- "Vogliono mettere il becco persino nei rifiuti di Napoli. È pur vero che una soluzione semplice, per noi patrioti padani, ci sarebbe. Basterebbe regalare la Campania e il Sud alla corona di Spagna: erano già Regno delle Due Sicilie, se lo tengano pure! Noi non siamo affezionati alla munnezza di Napoli! Non siamo affezionati alla monnezza di Napoli! Se la prenda pure qualcun altro! Noi manco per il cazzo!" (Manifestazione della Lega Nord a Pontida, 1 giugno 2008, Rai3 Blob)

- "Le prime medaglie d'oro olimpiche assegnate ad atleti del Nord hanno certamente motivazioni di vario tipo. Nessuno, però, sembra avere il coraggio di dire la cosa più ovvia ed evidente e cioè che esse dimostrano la superiorità etnica dei padani, anche in questo campo". (Rai News24, 13 agosto 2008)

- "Questa parte del Paese non cambia mai, l'Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud". (Il Secolo XIX, 10 gennaio 2011)

- "Garibaldi entrò a Napoli scortato dai mafiosi e dai camorristi. Per questo andrei a fucilarne il cadavere e non certo a celebrarlo. È l'icona di Roma ladrona, un alleato della mafia". (Italia News, 21 febbraio 2011)

- "Buttiamo Napoli. Bisogna scappare da questo schifo. Noi vogliano essere liberi da questa Napoli che puzza di rifiuti e camorra". (Leggo, 7 maggio 2011)

"Mladic è un patriota. I Serbi avrebbero potuto fermare l'avanzata islamica in Europa, ma non li hanno lasciati fare". (La Repubblica, 27 maggio 2011)

PPP

Leggi l'altra rubrica di PPP

LETTERE AL DIRETTORE, La Freccia del Sud

Gentile Presidente,
esco dall'ufficio dove mi sono intrattenuto per circa mezzora dopo pranzo (rito che eseguo tutti i giorni, ma il lavoro è lavoro) e leggo con stupore la nuova puntata della Branda. Visto che ci sono, ne approfitto sì tosto per farle i compilmenti per la sua nuova rubrica. In famiglia ne andiamo tutti matti. Mia zia Concettina, 87 anni, ha più volte manifestato l'intenzione di fuggire con lei in un motel, per dire.
Ma veniamo alla puntata di oggi. Leggo di polemiche sulla mia presunta 'lentezza' e non capisco a cosa si riferisce. Davvero. Va bene, negli ultimi tre giorni sono rimasto chiuso all'Hotel di proprietà di Pruneddu, Su Hiltone, dove ho partceipato a una conferenza sul tema 'Lapo Elkann, un modo di vivere' organizzato dall 'Associazione Italiana Donne con le Palle. Inoltre ogni tanto passavano dei tizi con dei vassoi con sopra della farina che però se la assaggiavi ti veniva da farti il bagno in canottiera in un fiordo e non ti sentivi più le gengive. Insomma, per dire che sono stato un assente negli ultimi tempi. Devo essermi perso qualcosa. Ma a pensarci bene, deve essere tutta colpa del Caccamo, che in quanto comunista non fa altro che vestire i panni dell'untore (e dell'untone) e spargere infamie su un difensore della moralità quale io sono. O potrebbe essere stato quel cialtrone di Frank (il suo ultimo film, 'Calci in culo a primavera', fa schifo), che è ben noto per la sua lentezza. Le dico solo che una volta gli ho chiesto che ore sono: è un anno che aspetto mi venga svelato l'arcano. Ad ogni modo, come ho già avuto modo di ricordare, in certi casi essere lento aiuta. Lo sa bene d'altronde un noto sinistroide della Tobagi, che di recente è stato soprannominato dal Modica Zeitung 'La Freccia del Sud'.

Il Passante

Risposta
Fornisca pure il mio numero di cellulare privato a sua zia Concettina. E, comunque, che Caccamo sia un comunista lo sanno tutti.

Leggi le altre lettere al direttore

LA BRANDA, L'insostenibile lentezza dell'essere

Le polemiche sui "tempi lenti" del Passante fanno abbastanza ridere se rapportate alla sensazione di consolidata immobilità che, per anni, lo ha preceduto. Non è che veniamo da un frank trot. Veniamo da un fermo immagine durato quasi vent'anni, quello che va dal Maggiacomo del '94 che scende in campo contro i comunisti al Maggiacomo di tre giorni fa che scende in campo contro i comunisti. Sempre con la flebo attaccata. Veniamo da una palude fatta di pornografia, molte decisioni evirate, pochissime vergini prese e clamorosamente illibate (l'abolizione dello ius prime noctis), e una tetta luminscente che avvolgeva tutto e tutti e occultava la realtà della nostra vita, del lavoro, del concreto farsi e disfarsi della nostra società.
A pensarci meglio, le critiche sulla lentezza del Passante, a dispetto delle intenzioni di chi le muove, sono la prova provata che abbiamo davvero e finalmente voltato pagina. Si è rimesso in moto lo squacquerone della realtà, e nello squacquerone una settimana è lunga, un mese è lunghissimo, un anno è l'eternità. Chiedere al Passante di fare in fretta equivale a dire che ci siamo svegliati da una lunga orgia, e lo squacquerone vale, lo squacquerone pesa, lo squacquerone è di nuovo il mostro.


mercoledì 30 novembre 2011

LA BRANDA, Il male del nostro tempo

Una comunità civile - strenuamente civile - come quella norvegese maneggia con comprensibile fatica lo stagista Frank Riccardi, le sue idee primitive, il suo crimine bestiale. Le leggi impediscono la vendetta, che è barbarica (e dunque familiare a Frank, non ai suoi colleghi) e addirittura costringono quell'Ambasciata a porsi, su un uomo che ha deviato con le sue spiegazioni decine di lettori, la fatidica domanda se sia solo un ciarlatano o soprattutto un pazzo, dunque da curare (la diagnosi dei tobagisti è "cialtroneria paranoica") più che da punire.
La domanda, in realtà, andrebbe estesa a tutti gli abitanti di Fondi, nonché a quasi tutti quelli della Ciociaria, che sono entrati gramscianamente in contatto con le sue parole, tanto "folle" appare, alla nostra ragione nonché alla nostra pietà, la decisione di parlare di qualcosa pur non sapendone un cazzo. Molte sue idee sono malate, schizofreniche e paranoiche fino dalla loro formulazione. Lo spiegazionismo lo è certamente, benché abbia disperatamente tentato, per secoli, di darsi una struttura culturale e "scientifica". Far capire agli spiegazionisti che sono malati non risolve certo il nostro problema (che è farli finalmente tacere). Ma forse, può aiutarli a risolvere il loro.

CALCIO AI PORCI, Balotelli a Napoli

Martedì scorso Mario Balotelli ha fatto gol contro il Napoli in Champions. L’attaccante è però stato male e nell’intervallo ha pure vomitato. Calcio ai porci è in grado di svelarvi cosa è successo a Super Mario nelle ore precedenti alla partita e cosa ha provocato il suo malore. Balotelli esce lunedì sera dal ritiro. Per aggirare i controlli di Mancini, gli fa trovare in camera un baule di sciarpe di cachemire. Mentre il Mancio si lascia avvolgere dalla preziosa lana, il giocatore prende un taxi (nel senso che lo guida lui) e passa a prendere la fidanzata Raffaella Fico.

I due si dirigono alla pizzeria ‘Gianni ‘o Ruttone’, un elegante locale di Forcella che la Guida Michelin ha definito “Sempre meglio che un film di Kurosawa in bianco e nero doppiato in bergamasco”. La ragazza è a dieta e prende un succo di frutta alla mozzarella di bufala e friarielli. Balotelli è a regime alimentare ferreo: il Mancio si è raccomandato di non sgarrare. Balotelli vorrebbe anche lui un succo, ma il proprietario insiste perché assaggi la sua specialità: il calzone fritto nel Paraflu. Balotelli nicchia. Il proprietario insiste e aggiunge alla proposta un gentile cadeau composto da una bomba di Maradona, una molotov di Mourinho e una miccetta di Tesser. Super Mario cede e oltre al calzone ordina una pizza ai fagioli e un Pulcinella di 23 chili fatto di salsiccia, friarielli e capitone. A fine serata il giocatore comincia ad accusare una certa pesantezza di stomaco, che decide di far passare bevendoci su una granita limone e Fernet. I due finiscono la serata nel segno del romanticismo, sparando raudi dalla camera d’albergo dove alloggia il City.

Il giorno dopo la squadra è riunita a colazione. Balotelli ha un leggero mal di testa e in bocca il sapore delle Superga sporche di torrone pralinato. Però si regge ancora sulle gambe. Arriva a tavola e rimette tutto quello che ha mangiato nell’ultima settimana, compreso un sagomato di cartone ad altezza naturale di Mourinho. Mancini, ancora stordito dalla nottata passata con le sciarpe, non se ne avvede e lo schiera titolare. Balotelli cerca di fargli capire in tutti i modi che non è in grado di giocare. Prima cerca di riportarlo alla realtà lanciandogli in faccia il suo ultimo stipendio diviso in mazzette. Poi gli incendia la camera dando fuoco agli asciugamani con 3 petardi ‘Zeus’ di 3 chili l’uno. Niente da fare. Balotelli sembra però rimettersi e scende in campo sereno: insulta uno steward, piscia sulla porta di De Santis, appende delle foto osè di Mancini con le sciarpe nel tunnel degli spogliatoi. Entra in campo e gioca il primo tempo in ginocchio. Si annoia, ma ha finito le sigarette, così si accende un babà allo zabaione. Finito il primo tempo, comincia il mal di stomaco di Balotelli. Che finirà solo il giorno dopo, quando il giocatore troverà rifugio in una flebo di kebab fornita da Gabriele.

Il Passante

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La vecchia rubrica del Passante

BUONGIORNO PADANIA

I PRIMI DOCUMENTI DEL PARLAMENTO PADANO
E' stata dura, ma grazie a un infiltrato vicino alla causa dei popoli oppressi, eccovi in anteprima le mozioni che verrano approvate alla riapertura del Parlamento Padano.

Due documenti che ricordono un po' quello inviato da Bruxelles all'Italia.
Il primo riguarda l'adeguamento delle tariffe autostradalI. I prezzi, come nel 1986, sono espressi in lire. Tanto da lì si viene e lì si tornerà. Ecco le attuali differenze tra l'assistita Italia e le noste care Colonie Padane Alpine.
Non si può andare avanti così. Gli automobilisti del Nord pagano il telepass a quelli del Sud. La mozione prevede che incollando al parabrezza il Sole delle Alpi si viaggerà gratuitamente in tutte le autostrade padane.

Ed ecco, sempre in esclusiva, il secondo documento che sarà presentato nell'emiciclo verde.
Si legge:
"L'identità etnica difende tuo figlio dalla Droga. Iscrivilo al gruppo giovani della Lega".
A quanto pare, i più moderati vorrebbero fare aggiungere tale dicitura all'articolo 2 dello Statuto. Al primo, state tranquilli, resterà "la lotta per l'indipendenza della Padania". Buongiorno.

Zico

martedì 29 novembre 2011

IL ROMPICOGLIONE, Indelegato

Boeri si scusa con Pisapia: "Voglio ancora cambiare la città".
Pisapia: "Anch'io, ma sei stato un po' indelegato".

PIENA FIFA, Anteprima 13. giornata

Ecco qui in anteprima l'inizio della nuova puntata stagionale della rubrica "A Piena Fifa", che verrà pubblicata tra poco su Viva la Fifa


UDINESE-ROMA                2-0
Primo anticipo di un turno dilazionato come neanche i pagamenti promessi da Che Banca! Cosi' il venerdi' sera invece di una serata da Gigi il Troione per cena e da Genna Clitoride per la prosecuzione di serata si e' costretti a guardare questa ignobile partita se si vuole portare a casa la pagnotta. Questo perche' il mio panettiere e' un colombiano che si professa lontano parente di Armero che non mi fa allunga le due ciabatte che gli ho chiesto finche' la partita dell'Udinese non e' finita. Dopo di che l'intervista di Guidolin con le sue frasi scoppiettanti pregiudicano il residuo carico di testosterone. E allora non resta altro che seguire una replica di La sai l'ultima? Su Mediaset Extra. Almeno li' c'e' er Pupone.

L'AVVOCATO DEL CAVOLO - In difesa dello spread

La Borsa
Negli antichi poemi omerici le divinità dell’Olimpo determinavano spesso la sorte degli uomini. Capricciosi, scostanti e imprevedibili, nemmeno gli indovini riuscivano ad interpretare correttamente il loro pensiero. Oggi il deus ex machina è lo spread. Determina la caduta dei governi, le mutazioni politiche e sociologiche degli Stati, l’evoluzione dell’Unione europea, si comporta in modo bizzarro e inspiegabile. Indire elezioni aiuta lo spread o no? Gli spagnoli pensavano di sì, e hanno avuto torto. Gli italiani pensavano di no, e hanno avuto torto pure loro (forse…). I greci invece di essere aiutati dalle divinità a far cadere Troia, sono aiutati dallo spread nel mandare la loro economia a tr…ramengo.
Allora perché difendere lo spread? Tanto per cominciare perché se al governo attualmente si trovano delle persone che non ritengono credibile l’esistenza di un tunnel tra Abruzzo e Svizzera, lo si deve anche allo spread. In secondo luogo perché a quanto pare era necessaria questa crisi perché ci si ponessero dei problemi riguardo al funzionamento della democrazia rappresentativa fondata sul suffragio universale. In fine, ultimo ma non meno importante, come ci insegna l’esperienza di tanti eroi e poveri sfigati greci, mai sfidare l’ira degli dei. Non vorrei mai trovarmi in minoranza con me stesso.

L’Avvocato del Cavolo

Chi è l'Avvocato del Cavolo

IL TITURIALE, Zona recessione

In questi ultimi giorni continuiamo a sentir nominare una parola tremenda: recessione. "L'Italia rischia la recessione", dicono molti rispettabili analisti. "La recessione e' vicina", annunciano insigni studiosi. "L'Italia e' gia' in recessione" azzardano illustri professoroni. Tutte letture giuste, ma che si possono definire senza timore di smentita sbagliate. E poi stupisce che in un Paese culturalmente cosi' avanzati come il nostro si possano ancora prendere abbagli di tale specie. Ma come si fa a dire che l'Italia e' in recessione? A parte che e' proprio sbagliata la definizione. Questi "esperti" dimostrano di non conoscere il corretto gergo. Al massimo potrebbero sostenere che l'Italia e' in zona recessione. A parte queste sottigliezze terminologiche che, sappiamo, non tedieranno piu' di tanto i puristi, il punto nodale e' un altro: l'Italia non e' in zona recessione. A parte che si e' gia' qualificata agli Europei del 2012 con addirittura due turni di anticipo, non si capisce come si possa credere che debba lottare per la salvezza. Questo della recessione e' un finto problema. Le nazionali non retrocedono, non esiste una serie B, lo sanno tutti. Si', potevamo non qualificarci per gli Europei ma a quel punto si ripartiva con le qualificazioni al Mondiale del 2014. E allora diffidate di questi personaggi che si professano grandi intenditori delle dinamiche mondiali. L'Italia non e' in zona recessione. E non importa se cala il Pil, crolla la Borsa, aumenta lo spread o scendono i bot, i btp, i cct, i prp o gli lp. Quello che conta, cari "esperti", e' solo la media inglese. E infatti li' c'e' la sterlina.

Il Presidente

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lunedì 28 novembre 2011

LA FOSSA DEL QUORE, Due cuori e un'Expo

La posta del quore di A Pieno Titulo. Storie d'amore, racconti strazianti su palpitamenti (e pompate) del quore.


Cara Fossa del Quore,
uso le tue pagine per fare un appello ai grandi. Perchè non è bello quando litigano. E poi quelli come me e Matteo ci restano male. Perché, alla fine, hai voglia a fare quelli che rottamano. Non è che siamo cambiati tanto. Abbiamo sempre bisogno del loro esempio. 
E non è un bell'esempio se litigano per decidere a che altezza montare i pensili della cucina. O quando venire in Regione a trovare gli amici. Che poi mica ci trovano la suocera. E non c'è nemmeno l'arrosto come dalla zia quando ero piccolo. Al massimo c'è il pollo. 
Però ecco, insomma, non sono buoni motivi per litigare. Che io sappia Giuliano e Stefano schiacciano tutti e due il tubetto del dentifricio dal fondo. Ottime e solide basi per una serena convivenza. Giuliano, per dire: pensa che Matteo mi lascia sempre i calzini in giro per tutta la casa. Sì, un po' anch'io me la sono presa, ma alla fine non l'ho mica lasciato. 
Lo so che Stefano ti fa arrabbiare quando siete in pubblico e ti mette sempre in imbarazzo davanti ai tuoi amici. E scommetto che ti chiedi perché non è dolce come in privato. Ma queste sono cose che si possono superare in una relazione. 
Non è per queste cose che si lascia una persona. Le piccole incomprensioni sono normali in una relazione così intensa. E voi due non dovete nemmeno dividervi un monolocale alla Barona, avete tutto un palazzo in centro. Non vi dovete proprio salutare tutte le mattine, basta che facciate finta.
Sempre vostro,
Pippo

Risponde, la Ele
La Fossa del Quore si unisce all'accorato appello. Prendete esempio da Roma: un'orgia al giorno toglie la crisi di torno. Almeno finché qualcuno non mette le mani sul patrimonio. O sulla patrimoniale.


Leggi le altre lettere alla Fossa del quore

IL ROMPICOGLIONE, Il Toro

Italia in recessione, ma la Borsa vola. Pare che gli analisti si riferiscano a quella di Giuseppina Baccozzi di Nocera Inferiore che ha esclamato: "Maronna mia, m'hanno scippato".
La foto segnaletica dei colpevoli dello scippo
della Borsa di Giuseppina Baccozzi

L'INCHIESTA SCOMODA. Chi sono davvero i ministri del governo Monti

Il governo guidato da Mario Monti ha incontrato poche critiche. I suoi ministri sono stati descritti come uomini e donne di specchiata fama. In realtà, una nostra indagine ha potuto svelare un passato non del tutto limpido. O quantomeno sorprendente. Alcuni dei neo ministri hanno trascorsi nel mondo dello spettacolo. Altri in quello dello sport. Trascorsi che si è tentato di occultare. Ma che ora, inesorabilmente, riemergono.





Mario Monti. Già commissario europeo, Mario Monti nasconde un passato ben più rocambolesco di quanto voglia far trasparire. Oggi stimato economista, ieri con la passione dei fantasmi: era Egon dei Ghostbusters. La prova? Il cane di cui non ha voluto rivelare il nome si chiama Slimer.





Antonio Catricalà. Tutti hanno pensato che Catricalà sia stato nominato sottosegretario alla presidenza del consiglio per la sua carriera, per la stima che può vantare sia a destra che a sinistra. In realtà tutto si basa su un caso di omonimia. Egon Monti voleva un sottosegretario che avesse un nome simile al suo. Ha scelto Igor.




Anna Maria Cancellieri. Poco dopo la nomina agli Interni, Anna Maria Cancellieri ha detto: “Pensavo di fare solo la nonna”. Dopo essere stato generale e padrino le tocca diventare ministro. Quella di Monti era un’offerta che non si poteva rifiutare. Le è stato chiesto: “Ministro, una parola per descrivere la situazione italiana”. Lei ha risposto: “L’orrore, l’orrore”.

Paola Severino Di Benedetto. Pur travestendosi da avvocato e accademico, non ha saputo rinunciare al cognome combinato. Questa piccola vanità ci ha portato a svelare la sua vera identità: Paola Severino Di Benedetto è la contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare.

Corrado Passera. Anche lui ha cercato di rifarsi una vita. Ha dedicato la sua esistenza ai grandi cda. Sentiva l’esigenza di poltrone dopo anni passati tra allenamenti e fatica fisica. Ma, nonostante tutto, qualcosa rimane. Soprattutto uno scudetto con il Verona. Perché Corrado Passera è Pietro Fanna.
  
  




Mario Catania. Nominato ministro per le politiche agricole, Catania ha conquistato il ministero grazie alla sua esperienza sul campo. Amante dell’aria aperta, ha scelto il ministero più vicino alla prima fase della sua vita, quella di ciclista e commentatore tv. Mario Catania è in realtà Gigi Sgarbozza.




Lorenzo Ornaghi. Ai beni e attività culturali un  rettore, un uomo di ingegno. Ha fatto di tutto per cancellare il suo passato da manovale della pelota. Ce l’aveva quasi fatta. Ma noi siamo riusciti a svelare la sua vera identità: Ornaghi è Aldo Dolcetti



Renato Balduzzi. La traccia: una sanità da cani. La certezza: il sorriso. Stanco di corse e risate, Balduzzi si è incamminato verso in uno dei ministeri più impegnativi. Ma dopo lunghe ricerche siamo ugualmente riusciti a rintracciare una sua immagine d’archivio: è Muttley.





Elsa Fornero. Chiamata a rinnovare il sistema lavorativo e le politiche sociali per la sua carriera. Non come docente, ma come donna vicina al popolo. La ricordiamo ne I Cesaroni. Perché Elsa Fornero è Claudio Amendola.





Giuliomaria Terzi di Sant’Agata. Ambasciatore di lungo corso, non è andato alle finanze per il suo passato da succhiasangue. Ma non ha rinunciato alla sua eleganza e ai suoi titoli nobiliari. Memore del suo passato nello spettacolo nei panni di Dracula in Carletto il principe dei mostri.