Le spiegazioni incomprensibili di Frank Riccardi
Caro Frank, partiamo dall'agguato che ha subito lo scorso venerdì. Che cosa ci può dire in merito?
Sono i soliti conservatori mascherati da progressisti. C'è sempre stato un malinteso riguardo al ruolo delle classi sociali. Ma io ho un animo aristocratico quindi sorvolo le loro beghe e scaramucce che mi appaiono superficiali. Ciò li fa rosicare. Pensano di scatenare la violenza insita in questo meccanismo banalmente postmarxista contro di me. Ma io sa che le dico? Ascolto Charlotte Gainsbourg e me ne sbatto altamente. E poi Lessi, ma che vuoi ridere? Il povero Lessi è lesso di nome e e di fatto. Lui si agita tanto ma quando prendo un caffé con Piergi e Ada mi faccio – ci facciamo - due risate di fronte ai suoi refusi storici. Noi, d'altra parte, stampiamo la versione corretta delle cose.
Ma cosa ne pensa di questa tensione verso il testuale?
E' un ritardo clamoroso perché le menti illuminate, ma pure quelle che non sono illuminate al meglio, diciamo a 40 Watt, già loro viaggiano tra il meta, il para e l'iper. Testuale. E' probabile, d’altronde, che le menti illuminatissime arrivino direttamente all'anale. Caccamo non ha nessuna illuminazione, non ha manco la luce per guardarsi allo specchio, in Africa nun ce arriva la luce. Comunque, dicevamo, la genialità del Beck è stata quella di vincere non nel suo disco ma in quello di un altro. Ha oltrepassato il sé, è andato direttamente all'alias, anzi all'alter e ha fatto diventare alias l'alter. Uno dovrebbe tirare fuori le collezioni delle sue riviste di Del Buono degli anni '70, da AlterAlter e AlterLinus in poi, per dimostrare che aveva ragione. Quando le compri sono un investimento (I), poi diventano un risparmio (S), ed ecco che una curva IS è già pronta in formula metaletteraria e psicanalitica. E ce n'è di curva di fare! Lessi e quelli come lui vogliono trasformare in scaramucce quelle che sono battaglie epocali. Torni a casa Lessi che è meglio.
A proposito di illuminazioni, ma davvero Habemus Papam puzza di illuminismo francese?
Habemus minchiones. Dico solo questo.
Ma veniamo al tema caldo della giornata, l'economia. Che cosa rappresenta per lei?
L'economia non è nemmeno struttura, come diceva il mio vecchio amico Karl. E' una cancrena storica che accompagna l'uomo fin da quando si è fatto una casa, come dice l'etimologia della parola economia: "scienza della casa". Lei è forse un uomo di cultura, anche se beh, non so che conoscenza abbia, della storia in effetti. Non ne avrà di sicuro. Comunque, i grandi uomini hanno sempre vissuto in albergo o scroccavano. Voltaire, per esempio, nel castello di Ferney, scroccava e si trombava la marchesa. C'erano clienti di alberghi fissi, per decenni, come Verdi a Milano, quindi ai giovani che vogliono farsi la casa dico: al limite una comune. Perché i migliori stanno in albergo belli, tranquilli e rilassati, con la servitù. E' importante la servitù perché noi persone alte dobbiamo avere gente più in basso. Nella casa ci stanno gli inferiori e quindi, come suggerisce questo piccolo isolano (si riferisce a Pruneddu), pure Lessi. Quanto a me, sono inattaccabile, inoppugnabile e inespugnabile.
Ma qualcuno dice che lei parli male di economia perché non ne capisce un minchia.
Questa è una lettura assolutamente falsa e tendenziosa. Io mi rifiuto di entrare nel meccanismo infernale di questa deviazione inutile, infruttuosa e delittuosa nella storia umana che è l'economia.
C'è gente incerta tra il concerto dei The National a Ferrara e quello degli Arcade Fire a Milano il prossimo 5 luglio. Lei che dice?
Io vado in direzione di Ferrara poiché ho una lunga frequentazione con gli estensi.
Alla fine dell'incontro, un fan (Bobby Brambo) chiede un autografo al maestro con una penna scarica e Riccardi reagisce.
Ma che fa? Si prende giuoco di me? Ma io sono superiore, in questa penna scarica io leggo la metafora di un mondo più alto in cui le parole non sono che ombra.
Lorenzo Lamperti
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