martedì 5 aprile 2011

LETTERE AL DIRETTORE, Contro il ragno di Modica

Gentile Presidente,
mentre sono qui che, come ogni pomeriggio dal 27 settembre, ignoro quale sia l'argomento della lezione odierna, apprendo con orrore del fatto che il Caccamo sarebbe in possesso di una fantomatica password del blog, che gli darebbe accesso a particolari privilegi quali la cittadinanza italiana, un letto con il materasso di paglia, due trans e almeno un pasto caldo a Manduria.
Da quando A Pieno Titulo ha invaso internet, ho dovuto sopportare a fatica la convivenza con 'Il ragno di Modica', detto così non perchè sia un abile scalatore, ma perchè mangia i tafani. Citando Sallustio, mi sarei anche rotto i coglioni della situazione kafkiana che si è creata (ma poi, questo Kafkian...chi era?). Volevo dire kafkiana per fare la battuta su Kafkian. In realtà è lapallissiana, nel senso che mi ha rotto le palle. Il potere di cui gode il Caccamo è inspiegabile allo scibile umano. Ho studiato, mi sono fatto una posizione (e mi sono pure fatto da solo, innumerevoli volte) e ora mi ritrovo scavalcato da uno che a tavola lancia il cibo come gli oranghi. Ho deciso che in segno di protesta stasera, a S.Siro, farò un pronostico a favore dell'Inter, contravvenendo allo statuto di 'Operazione Gufo'. E non mi faccia nominare il nome di Dio invano, che il Papa ieri mi ha inviato una busta con due bossoli. Ho il vago sospetto che non stia gradendo il mio atteggiamento poco cristiano.

Con cattiveria
Il Passante

Risponde il Presidente Lorenzo Lamperti
Gentile Passante,
devo smentire nella maniera più assoluta queste voci false e tendenziose che lei ci ha riportato coi suoi modi pacati. Il Caccamo non ha nessuna password per accedere alla bacheca di A Pieno Titulo. E questo non perché non tenga in considerazione le sue capacità. Anzi, io credo molto nei talenti provenienti dalle isole, in special modo dall'Africa. Queste voci sono state certamente messe in giro dal blog che è il nostro maggiore concorrente. Ma noi non cediamo a questi stratagemmi. Noi non siamo analfabeti. Dubras.
Amabilmente,
Presidente

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