mercoledì 23 marzo 2011

IL PROFILO, Pietro Pruneddu

Nato in Sardegna, l’isola che Briatore consiglia agli amici per vacanze da paradiso.
Emigrante perenne, dopo aver visto un catalogo di Postalmarket espongo a mia madre la volontà di diventare un estetista. Ne ottengo in risposta urla e forse un tagliaunghie. L’idea però resiste.
Mi innamoro troppo spesso. Dell’alchimia tra la pasta e i sughi pronti, di un disco di Vasco Rossi, del suono del rutto libero, della moviola di Biscardi, dell’elegante misoginia di Alessandro Oliva e del Monnezza, delle fotografie di pance distrutte dalla birra sulla veranda del Su Pistillone, dei film di Boldi e De Sica, di Gascoigne che alza il gomito per chiamare il cameriere, degli sguardi con i controllori in metropolitana, di Caccamo va a ripetizione di italiano, delle barzellette di Martufello che riempiono il silenzio delle mie serate.


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