Nato in Sardegna, l’isola che Briatore consiglia agli amici per vacanze da paradiso.
Emigrante perenne, dopo aver visto un catalogo di Postalmarket espongo a mia madre la volontà di diventare un estetista. Ne ottengo in risposta urla e forse un tagliaunghie. L’idea però resiste.
Mi innamoro troppo spesso. Dell’alchimia tra la pasta e i sughi pronti, di un disco di Vasco Rossi, del suono del rutto libero, della moviola di Biscardi, dell’elegante misoginia di Alessandro Oliva e del Monnezza, delle fotografie di pance distrutte dalla birra sulla veranda del Su Pistillone, dei film di Boldi e De Sica, di Gascoigne che alza il gomito per chiamare il cameriere, degli sguardi con i controllori in metropolitana, di Caccamo va a ripetizione di italiano, delle barzellette di Martufello che riempiono il silenzio delle mie serate.
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