venerdì 25 marzo 2011

LETTERE AL DIRETTORE, Il poeta ringrazia e il Passante si incazza (per le rime)

Il Poeta
Gentilissimo Presidente,
lei è veramente persona buona e giusta.
Non posso che ringraziarla per le belle parole che ha speso per me. E per avere convinto l'illuminato e illuminante Riccardi ad abbassarsi a commentare le mie poesie.
Tra l'altro, non mi aspettavo la sua richiesta di illustrare maggiormente la mia vita.
Non posso che accettare la sua proposta, vincolandola però a un preciso aspetto: il mio intervento sarà effettuato in versi.

Un saluto pieno di riconoscenza,
Livio Ottavio Turlà

Gentile Presidente,
noto che oggi lei ha deciso di farmi incazzare. Riuscendoci in pieno. Ho già ricevuto una email dal Papa, che mi diffida dal tirare nuovamente in causa i santi, pena l'anatema.
Dunque. Prima mi mette in fondo al colophon del sito; poi intervista Lessi, permettendogli di non scagliarsi contro il Caccamo; infine, pubblica le poesie di tale Livio Turlà, quando è da circa tre mesi che le invio anche io miei componimenti.
Ricorda? A dicembre, come mio personale regalo di Natale, le inviai il mio poema epico in ottave che ho intitolato 'Petiadi', e che immagino lei non abbia nemmeno sfogliato.
Non capisco, poi, l'ostinazione nel conferire a Riccardi questo fantomatico ruolo di uomo di cultura. "La circolarità rimanda all’uroboros tipico della cultura celtica proveniente dalla stessa biografia di Turlà, che si è addentrato in posti sconosciuti alla romanità". Ma che cazzo vuol dire?! A Riccà, ma parla come magni.
A questo punto, le invio una mia poesia lirico-pastorale, che ho composto tempo fa in Barbagia, mentre con Pruneddu progettavamo quel grande sogno chiamato 'Su Pistillone'.
La poesia si chiama 'Pecorelle'.

Pecorelle, pecorelle
così bianche, così belle
tutte in gregge ve ne state
e belando camminate

Pecorine pecorine
cosa sono quei pallini
che io pesto coi piedini?

Pecorelle quei pallini
non sono proprio sassolini
ma son cacca a pallettoni
e vaffanculo pecoroni.


Risponde il Presidente Lorenzo Lamperti 
Caro Turlà e caro Passante,
ringrazio entrambi per i vostri preziosi interventi. Ognuno a modo suo, ovviamente. Ribadisco a Turlà la felicità mia e di A Pieno Titulo di accoglierla tra noi. Venendo al Passante: la ringrazio calorosamente per l'invio del suo mirabile componimento Pecorelle, che ho molto apprezzato. Devo però a questo punto ricordarle che il suo poema epico "Petiadi", che mi ha consegnato scritto su rotoloni di carta igienica è stato usato per soddisfare le sue esigenze fisiologiche dopo la cena di Natale che abbiamo fatto al Su Pistillone. Sarò lieto di pubblicare le sue poesie qualora decidesse di mandarmele nuovamente.

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