martedì 29 marzo 2011

IL PROFILO, Stefano Glenzer


Classe 1986, la seconda tragedia dell’anno oltre a Chernobyl. A parte suonare i campanelli e andare all’oratorio, peraltro con scarsissimi risultati, nella mia vita ho continuato a non fare niente anche durante l’università. Ho scelto di diventare juventino nella bellissima Verbania, pensando già a come perdere altro tempo. Tifoso fastidioso per natura, dopo il totoscommesse ho puntato tutte le mie fiches sullo strip-poker. So che è duro e impegnativo, ma sono convinto di avere le competenze giuste. Non mi viene in mente niente di meglio, probabilmente perché non ho una mente.



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