martedì 29 marzo 2011

LE PAGELLE DEL PRESIDENTE, Le rassegne stampa

Brianzoli&Canetta    (Il Fatto Quotidiano) 6,5
Le rassegne stampa del martedì iniziano con un duo non di parte e politicamente neutrale. Brianzoli e Canetta si dimostrano ancora una volta analisti equidistanti tra il bunga bunga e il cuneo fiscale. Mirabile il rimbalzo di parola tra l’uno e l’altro. Comincia Canetta con una concisa requisitoria del cavolo lunga 37 minuti, poi parte l’analisi della Brianzoli sui fatti pornografici del giorno. Ma possiamo smetterla ogni tanto di parlare di politica? Troppi neofitismi, avremmo preferito una stecca in testa.

Aralla&Gobbo           (Il Giorno)                              6
Belle, sveglie, sorridenti. Non sono parenti di Giovanna Bizzarri, ma Aralla e Gobbo la sfangano con scioltezza. Nel senso che avevano sciolto degli allucinogeni nel caffé dei tutor prima della rassegna stampa. Si passano la linea come consumate radiocroniste di Tutto il fluoro minuto per minuto. Analizzano i misteri italiani dell’arredamento di casa Glenzer, si devono fermare per l’odore di vomito.   

Carnelli e Rociola durante la rassegna stampa
Carnelli&Rociola     (L’Unità)                                6
Cosa ci azzecca uno khmer rosso con la Tarkovskij di Saronno? Troppo visionaria la regista di Pomodoris per essere accettata dal Pol Pot di Bari vecchia. Rociola e Carnelli approntano una strategia di ridondanza: ripetono almeno tre volte la stessa notizia per provare a convincere chi li ascolta che hanno davvero letto il giornale. Cultura in libertà vigilata.

Casella&Santelli       (Il Foglio)                               6,5
Curiosa decisione, quella del Leibniz di Treviso. Smussa i suoi attacchi polemici con la cantilenante voce della Casella. Quando si suol dire il bastone e la carota, insomma. Ammirevole lo sforzo del Santelli, che riesce a contenere a 118 gli spunti polemici. Da quando Rociola non ruba più Il Foglio sembra un altro. Esce, beve e stappa le mazzette di giornali coi denti.

Lamperti&Losi          (Sky)                                      8
Una media dei voti alla cravatta del Presidente (10) e all’Ad sbarbato (6). Fanno passare per sinteticità la loro ignoranza sui fatti che trattano. Ruffianeria a palate, si passano la parola da consumati conduttori di Top Calcio 24. Non spendono mai più di cinque secondi netti per argomento, sono pronti alla rassegna stampa 15 secondi di Tele Norba. A pieno titulo un altro viaggio.

Favasuli&Milani       (Famiglia Cristiana)              6+
L’intervento comincia con la pietosa iniziativa di Milani che dona una mimosa alla Favasuli, visibilmente contrariata per un gesto così sconcio. Buona intesa e soprattutto buoni sentimenti. Bollono in pentola voci dal suq. Quello che rimane sono i ricci.

Glenzer&Pruneddu   (Tuttosport)                           6
Pruneddu si mette in mostra con un abbigliamento discutibile. Glenzer riesce nell’impresa di non bestemmiare. Per riuscirci pare che abbia passato la notte precedente alla rassegna ascoltando in un walkman giallo anni ’90 una cassetta della collana “Il buon cristiano”, diretta dal dottor Moreau e con speaker Bobby Brambo. Trattano solo argomenti importanti: calcio e Amici miei atto III. Fantarassegna per intenditori.

Baratta&Riccardi     (Saturno)                                7
Mo’ ve rassegno. Frank Riccardi promette e non mantiene, lasciando il campo interamente alla Baratta, che rassegna di persona. Frank, che si è preparato alla rassegna guardando un documentario di Philippe Daverio, interviene troppo poco e si riserva i due accordi migliori nel gran finale in cui riesce a sbagliare tre notizie nel giro di dieci secondi quando parla di calcio. Baratta alla fine si lamenta: “Frank, certo che potevi dire qualcosa in più”.

Maggiacomo&Rizzato   (Tg3 Primo Piano)            7
Eleganti e sobri, vestiti come Sergio Marchionne all’ora di cena. Una rassegna breve, concisa e mai schierata. Niente polemiche, solo venti minuti di attacchi al governo, a un paio di professoroni e alla finanza mondiale. Parlano poco di esteri, relegano la Libia a un trafiletto. Delude il Maggiacomo, che non affronta nemmeno di striscio gli argomenti a lui più genitali, ehm… congeniali. Pronti ad affiancare la moglie di Marrazzo a Linea Notte.

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