domenica 6 marzo 2011

IL PASSANTE, 6 marzo

Eccezionalmente di domenica, gli insulti gratuiti a firma del dottor Oliva.

Caro Passante, questa settimana ci sono state polemiche, ovviamente scatenate da lei, sul ruolo di Lidia Baratta in A Pieno Titulo. Vuole chiarire meglio le sue critiche?
Ma guardi, i contrasti con la sig.na Baratta sono nati già ai tempi del Cosenza Times. Ai tempi ero appena approdato a questo prestigioso quotidiano. Io ero caporedattore e lei era una giovane stagista che non parlava ancora italiano. In effetti, ancora oggi faccio fatica a capirla quando parla. E pensare che aveva seguito un prestigioso corso per l’apprendimento dell’italiano, lo stesso seguito, ancora più infruttuosamente, da Caccamo. Ricordo che entrambi furono bocciati al test finale. Io facevo parte della commissione esaminatrice, insieme a Raz Degan, Malù e Justine Mattera.
In settimana si è parlato molto anche del Su Pistillone, questo locale in cui lei avrebbe passato delle notti sregolate all’insegna di sesso, piadina e scquaqquerone. Che ricordi ha lei di quel luogo?
È il locale che ha segnato le notti della Sardegna, ben prima del Billionaire e Flavio Briatore, che si è sempre ispirato al Su Pistillone. Ricordo anche quella sera in cui ho cagato nel piatto dell’Ad. Le spiego come andarono i fatti: mi ero appena lasciato con Rita Dalla Chiesa dopo una relazione di 5 anni. Ai tempi lei ancora non conduceva Forum. Decisi di ubriacarmi in Vernaccia. Era gennaio e io indossavo solamente una canottiera. Il mix fu letale. Il Losi mi infastidiva con i suoi patetici consigli e reagì con la mia consueta classe. Quello che poi tutti omettono è che in effetti il Losi si cibò comunque di quello che si trovava nel piatto
Caro Passante, contro chi desidera scagliarsi questa settimana?
Resterà basito per la mia scelta di scagliarmi contro Caccamo. Sono passate alcune settimane ma sono sempre sconvolto per la sua decisione di affidare una rubrica a Caccamo. Va bene l’amore per la democrazia e la libertà di espressione, ma qui stiamo parlando di un soggetto pericoloso. Caccamo non è diverso da Gheddafi. E poi come si permette di criticare i film di Maggiacomo, è solo grazie a quelle deliziose pellicole se ho calli alle mani. Ricordo ancora quella splendida pellicola, Tutti gli uccelli di Sesto Marelli
Venerdì ha visitato il carcere di Bollate. Ma che differenze ci sono tra Bollate e Sesto Marelli?
Sono uscito un’ora fa dalla visita, mi hanno trattenuto per una notte perché qualcuno ha guardato la mia fedina penale. Cosa ho fatto? Non so se si ricorda quel motorino infuocato che rotolava sugli spalti durante Inter-Atalanta… Ecco, non dico altro. Comunque Bollate è molto meglio di Sesto Marelli. A parte che le persone che vi dimorano sono certamente più rispettabili di quelle che si possono trovare in piazza Montanelli, il servizio culinario è infinitamente migliore. A partire dalla qualità del caffè e della pizza. Tra l’altro il direttore del servizio di catering del carcere mi ha telefonato poco fa accusandomi di essermi nutrito di otto pizze senza averle pagate. Accuse infondate, perché le pizze erano troppo buone. È stata induzione al nutrimento. Mi reputo comunque abbastanza fortunato per la pena che mi è stata comminata: due anni di reclusione a Sesto Marelli mi sembrano adeguati per punire la mia juventinità infantile, che si è trascinata fino all’età di sei anni. Dopo questi due anni spero che avrò esaurito il mio debito con la giustizia. Sto anche pensando di chiedere la grazia a Mourinho.
A proposito di giustizia, è preoccupato dal proposito della Baratta di querelarla?
Io sto ancora aspettando. L’altro giorno ho fatto una riunione con il mio pool di avvocati al Su Pistillone. Ma sono tranquillo anche perché il mio difensore è il grande Salvo Pisciotta, detto lo Stupraminchie, principe del foro. E ci siamo capiti di che foro.
La Tobagi aspetta ancora il suo esordio a calcetto. Ma quando avverrà?
Guardi, quest’anno sono un po’ in difficoltà perché ho fatto la preparazione con Benitez. Il ritiro si è svolto per lo più a tavola. Sono stato rinchiuso tutto agosto in una piadineria. Il motto di Rafa era: “acido lattico e strutto”. Mi ci vorrà ancora un po’ per recuperare la forma migliore. Vorrei comunque chiudere questo incontro minacciando Pruneddu. Sono nati contrasti tra di noi dopo che ha pronosticato lo scudetto dell’Inter. Caro Pruneddu, ti ricordo che so dove si trova il Su Pistillone e ti vengo a prendere.
Parlando di calcio, il Faccendiere dice che lei ha promesso azioni clamorose nel caso il prossimo 20 marzo il Lecce espugni San Siro.
È vero, se accadrà mi lascerà andare a un’azione inconsulta. Farò un bagno nel “lago”.

Visita il blog del Passante
Leggi le altre puntate de Il Passante

Nessun commento:

Posta un commento