Cara Fossa del Quore,
sono una professionista milanese. Anche se sono un po' avanti con gli anni, credo di essere una donna piacevole, forse non piacente, ma almeno ho una bella voce. Sembro Stanlio, mi dicono gli amici. Di recente ho avuto una grossa delusione d'amore. Io ho tanto affetto da regalare, tanto quanto l'affetto di mio marito, che le malelingue quantificano in qualche decina di milioni di euro. Ecco, io volevo continuare a donare il mio amore, ma sono stata scaricata. La mia era quasi una missione, non volevo amare una sola persona, ma qualche milioncino. Io amo i milioncini. E invece queste persone mi hanno girato le spalle. Io mi sento tradita, dicevano di volermi bene e per cinque anni ho creduto nel loro amore. Devo ammettere che ero tanto sicura del loro affetto che forse non ho fatto molto per tenermeli stretti. Ma ogni tanto dovevo pure distrarmi, non mi portavano mai a ballare. Solo con un'amica, barbara, riuscivo a rilassarmi, o forse mi assecondava soltanto. Insomma, mi sento presa in giro. E poi si sono buttati sul primo che passava, su un passante qualsiasi. Cos'ha lui in più di me? Non sa nemmeno ballare il Waka Waka. E si chiama come il gatto di Kiss me Licia. Tutta colpa di Pisapia.
L.M.
Risponde, la Ele
Cara L.M.,
oltre alle cose belle finiscono anche quelle brutte. E anche quelle disastrose. Capisco e approvo la tua voglia di coltivare relazioni extra-coniugali, ma ognuno deve seguire le sue naturali inclinazioni. Tu, ad esempio hai un talento unico per il rapporto con i milioncini. O meglio, con i miliardi. Probabilmente è questo che non ha funzionato: la tua disponibilità al compromesso, la tua abilità nelle pubbliche relazioni non erano remunerate all'altezza delle tue aspettative. Nulla di cui disperarsi. Ora occorre impegnare le tue molteplici doti nel perseguire una serie di mission per realizzare la vision di un milione e mezzo di persone. Sei una donna fuori dal Comune. Partendo da questo semplice dato di fatto, sono sicura che ci riuscirai.
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