Generazioni di uomini e donne (più uomini, eh) ossessionati dall’ansia da prestazione. Passano i tempi ma l’ansia rimane. Era dai tempi dell’età del bronzo che la tecnologia non incideva così tanto sulle nostre vite. Prendete Facebook (più correttamente feisbuc). La piattaforma più vera, più sincera. Dove il talento è libero di esprimersi, anzi solo su Faccialibro è veramente libero. Dove i rapporti sociali sono più umani che nel cosiddetto mondo reale. Altro che finzione. Ma ora c’è pure l’ansia da Facebook, sicuramente un’invenzione subdola dei servizi segreti e delle forze del male contro la serenità dei giovani. Chi rifiuta un’amicizia si sente in colpa. Molti hanno paura che cancellandosi da FB potrebbero offendere qualcuno o perdere notizie. Ed è vero, la vera amicizia è lì, mica nel mondo reale. Questi vogliono farci credere che la popolarità fa male. E ti fanno prendere dall’ansia.
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