SETTIMANA DELLA MODA E AFFITTOPOLI ALLA WALTER TOBAGI
Premio brand della settimana: Frank Riccardi, in arte Sangalli. “’Nammosene a prende due. ’Na pe me e ’na pe’ te”. Complemento oggetto: ’na bottiglietta a’ macchinetta. Frank Riccardi sparge romanaccio in tutti i canti. E nessuno, nemmeno l’austriaco Glenzer, resiste al contagio: “Nammo va, ma fammo presto”. Il premio per Frank Riccardi è doppio. Lucido, attivo e pungente durante la lezione della Scarpellini. Una mosca bianca nel cazzeggio generale. È la dimostrazione che i soldi all’Università pubblica non sono un investimento a fondo perduto.
Buccia di banana per Alvise Losi. L’ad, che di recente ci aveva stupite per il suo look “milano old style”, con tanto di cappello, ha però commesso presto una brutta caduta di stile (il che, essendo lui una brutta persona, era prevedibile): Il pantalone a costine di velluto non c’azzecca proprio con la camicetta beige a righine colorate in tessuto leggero. Fa un figurone ‘ex cathedra’ con la Marchetti. In un’altra vita potrebbe aver girato le caselle della ruota della fortuna.
Premio acidità della settimana: a Stefano Rizzato. In uno dei (pochi) giorni in cui non sembrava avercela col mondo intero mette all’ngolo (sic) De Pascalis a colpi di fioretto. Vedendolo entrare in aula alle 14,43 il professore addetto stampa lo redarguisce: «ecco il vostro collega in clamoroso ritardo». Rizzato lo mette a posto, sbeffeggiandolo: «clamoroso! See!».
Ruolo passivo per Lorenzo Lamperti. Le pressioni dell’Ad non si fermano alle scelte editoriali di A Pieno Titulo, ma sembrano condizionare anche l’armadio del Presidente. Dopo la caduta di stile esibita dal Losi martedì, mercoledì il Pres fa la sua apparizione con un’improbabile camicia a righe oblique rosse e azzurrine. Il fascino da tombeur de femmes dovuto alla sua carica ne ha risentito irrimediabilmente.
Tocco di classe: Venerdì sera, ore 22.30. Fuori ad un locale di cui nessuno ricorda il nome Malvenuti perde di bocca la sigaretta appena accesa, che cade nel suo calice di vino. La r moscia più arrotata della W. T. impreca e butta la sigaretta a terra. Due secondi dopo quella stessa sigaretta è in bocca a Pieroni, impegnato in una romantica conversazione telefonica ad alto tasso alcolico con la ragazza: «Claudia, sai, sto fumando una sigaretta che sa di vino!». Tono di voce mansueto e tranquillo, vero brand del nostro Michael Moore dalle scarpe bucate.
Il must della settimana della Walter Tobagi è senza dubbio lo stile nazi. Per telepatia o per supplire alla mancanza di un brand personale scegliendone uno collettivo, Malvenuti, il leghista Lessi, il padovano Rizzato e persino Jeffy ci hanno dato un taglio. Solo ai capelli, purtroppo. Gli unici che resistono alla moda del momento – fedelissimi alla loro identità - sono il tunisino Caccamo, il filosofo Santelli ed il tuttologo Sangalli. Il primo non può togliersi la parrucca per motivi di sicurezza: verrebbe facilmente riconosciuto in una delle tante foto degli sbarchi a Lampedusa. Più nobili invece le ragioni di Santelli: tenere lunghi quei pochi capelli serve per mascherare l’imminente calvizie. Un escamotage che gli è stato suggerito direttamente da una delle più autorevoli prof. di Storia dell’Università di Milano. La quale, poi, si è convertita all’attuale parrucca a metà tra Maurizia Paradiso e Brigitte Bardot. Quanto a Sangalli, se non abbandona il suo taglio a scodella è perché, a dispetto del titolo di una delle sue più celebri opere, nun s’è ancora arzato.
Scandalo affitti: Le croniste della Tobagi hanno scoperto la verità: anche Arcangelo Rociola, famoso portavoce del movimento per l’innalzamento vocale automatico di fronte a microfoni di ogni genere, è coinvolto nello scandalo Affittopoli. Uno degli appartamenti del Pio Albergo Trivulzio - dove tra l’altro Rociola si è di recente trasferito a vivere con una collega della nostra redazione - gli è stato dato ad un prezzo stracciato. Come ricompensa per aver acquistato il libro “Come si legge il Sole24ore”, che, dopo l’enorme successo iniziale, aveva conosciuto un calo vertiginoso delle vendite. Sempre per quanto riguarda gli affitti, lo staff del Caffè delle 2 ha deciso di promuovere una raccolta firme dal titolo: “Troviamo una casa a Alessandro Oliva”. Il giovane tabagista, nonostante la golden card donatagli da bacheca.it e ebayannnunci per aver fatto da solo lo stesso numero di visite di tutti gli altri componenti del master, è ancora in cerca di un tetto degno della sua persona.
Il calcio della discordia: Zuffe, risse, calci, morsi e chi più ne ha più ne metta. È questo il signorile scenario che caratterizza le immancabili partite a calcetti del martedì sera. Nessuno vuole perdere. Nessuno è disposto a perdonare. Tutti contro tutti. A suon di legnate sugli stinchi e insulti degni delle più malfamate bettole di sobborgo. Come nel caso dell'imperturbabile AD che, nonostante la consueta sobrietà, perde le staffe quando gioca a stretto contatto con determinati soggetti. Uno, in particolare. Lui, Gabriele, è un giocatore di peso. L'altro, l'AD (sic. Il vivace ma sportivo confronto è avvenuto con il Presidente e non con l'Ad), il peso è costretto a subirlo quando Gabriele gli piomba addosso a più riprese per contendergli il pallone. Stanco dei continui attacchi del re del maglioncino rosa ubriaco, l'AD non ci vede più e sbotta: “bisonte di m.....!”. Però. Che grinta! L'altro ci riflette per bene e dopo mezz'ora chiede umilmente venia. Tant'è, sarà mica colpa sua se è un giocatore di peso. L'AD, in fondo, ha un cuore di panna. Per fortuna è tutto a posto. Pronti per un'altra partita.
*Questo post è stato offerto da: Birra del bar proletario, di cui la W.T. vanta due testimonial (non d’eccezione) nei veneti Lessi e Santelli.
Le Tobagiste
(hanno scritto Giuliana de Vivo, Fabrizia Aralla, Silvia Favasuli, Eleonora Brianzoli, Francesca Gobbo)
Gentili signorine,
RispondiEliminail Passante ci tiene ad aggiungere che è stato nominato membro onorario del consiglio d'amministrazione di Tecnocasa.
Con stima e simpatia
Il Passante
faccio spavento in 'sta foto :D
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