domenica 2 gennaio 2011

Discorso di buon anno

(pubblichiamo il testo del discorso scritto dal Presidente in occasione dell'inizio dell'anno nuovo)

Cari amici e colleghi,
voglio innanzitutto farvi gli auguri per un 2011 pieno di successi, soddisfazioni e, ovviamente, di zizzania. Credo che la zizzania sia fondamentale per creare l’atmosfera giusta in un ambiente di lavoro. Ancor di più lo è in una classe di praticanti giornalisti, o apprendisti stregoni. Millantare, sobillare, depistare, disinformare per creare l’ideale clima di tensione è l’obiettivo del mio esecutivo. Il risultato finale deve essere che nessuno può fidarsi di nessuno, e che nessuna notizia possa essere presa per vera.
Guardiamo il rapporto degli italiani con lo Stato. L’italiano resiste maggiormente alle crisi e alle azioni dei propri governanti tese a fregarlo. Perché? Perché il cittadino italiano è abituato a prenderlo in quel posto, e quindi si premunisce. Diffida delle istituzioni, sa che non può credere agli organi di informazione e ai politici. Molti cittadini di altri paesi sono più ingenui, si fidano e vanno incontro a cocenti delusioni. L’italiano no, sa già che è da solo contro lo Stato, i media e le istituzioni. L’unico modo per sopravvivere ed esprimere le proprie capacità è non fidarsi di nessuno e metterlo in quel posto a qualcun altro prima che quell’altro lo metta a te.
Questo modello virtuoso deve giustamente innestarsi in tutti gli ambienti di lavoro. Solo così, con la zizzania, tutti si impegneranno ancor di più e daranno il meglio per raggiungere i propri obiettivi. Le antipatie, i malumori, le ripicche e i depistaggi, non possono fare altro che accrescere le proprie qualità.
A tal proposito, mi sembra impossibile non sottolineare alcuni rapporti tesi che esistono all’interno della Tobagi. Come tutti sanno, Maggiacomo parla costantemente male di Fiore alle sue spalle, visto il suo segreto amore per Lidia Baratta. Allo stesso tempo, Fiore parla male di Caccamo, ritenendolo un “terrone”. Caccamo deplora i riti scaramantici di Oliva, così come Oliva è nauseato dall’intellettualismo di Riccardi. Riccardi non sopporta l’amore di Pruneddu per la Sardegna, che a sua volta disprezza il modo in cui Canetta si fregia della sua statura. Si potrebbe continuare all’infinito, ma certamente chi più di tutti parla dietro alle persone è Jefferson. “Quello non sa lavorare”, “quell’altro è brutto”, “quello è polemico”, ecc. ecc. chi non ha ascoltato almeno una volta Jefferson criticare un compagno con brutti epiteti durante la pausa pranzo?
Detto questo, vi auguro di nuovo un buon anno, con l’augurio che il faraonico progetto de “I milanesi” di Jefferson, Favasuli e De Vivo veda la luce.

Il Presidente

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