giovedì 13 gennaio 2011

Oscar del confine: trionfo di Malvenuti. Frank Riccardi miglior attore.

La porta gli è stata aperta. Edoardo Malvenuti trionfa con il suo Apritemi quella porta agli Oscar del confine. Una vittoria quasi mai in discussione, anche se nelle ultime ore una cordata aveva provato a far rimontare Bowling a Pegoraro, la profetica opera di Alvise Losi. Ma alla fine è giusto così. Malvenuti aveva convinto sin da subito i giurati, ricompensati con una sostanziosa valigetta ripiena di monete risalenti ai tempi dei Gonzaga. L'horror psicologico di Malvenuti ha fatto breccia nel cuore del pubblico, commosso dal grido disperato del futuro iscritto all'Ordine dei disoccupati. Sul terzo gradino del podio sale Silvia Favasuli con il suo Codice da Locate. Con questo eccellente risultato, la Favasuli smentisce il ritornello che l'aveva accompagnata sino a qui: "Bella e senza cervello". Questa è la giusta rivincita di Silvia verso le brutte persone.
Bobby Brambo alla notte degli Oscar
Ma le discussioni sugli Oscar si sono concentrate soprattutto sul titolo di migliore attore. Dopo una lotta all'ultimo respiro, la spunta Frank Riccardi. Clamorosa delusione per Bobby Brambo, ormai sicuro di portare a casa l'ambito premio. "E' il trionfo del cinema di qualità su quello mainstream e più commerciale" ha commentato a caldo Riccardi, circondato dai funzionari di palazzo che lo hanno aiutato a vincere. L'autore-attore di Mo' me arzo ha visto riconosciuti la sua recitazione tutta tesa alla sottrazione. Di gesti, movimenti, immagini. Il successo di Riccardi è emblematico per un cinema che sta cambiando. Qualche anno fa, Brambo avrebbe vinto senza troppi problemi, con un'interpretazione stanislaskijana degna del miglior Gigi Reder. Per il film di Canetta, Bobby si è immedesimato nel personaggio fumando sei pacchetti di sigarette al giorno per due mesi e mezzo. Lui che non aveva mai fumato in vita sua. Ma alla fine niente da fare, e il tumore ai polmoni che gli è stato diagnosticato se l'è preso per niente. 
Da annotare, infine, il fallimento totale della linea di Jefferson. Per vincere con Jeffersontown, il suo appassionante viaggio nel mondo della comunità cinese di Milano, aveva tentato di corrompere i giurati. Ma quello che aveva da offrire non era evidentemente abbastanza. Spendendo una media di 118 euro e 75 centesimi al giorno per il cellulare, si dice che Jefferson avrebbe offerto ai votanti due copie a testa di MM.

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