giovedì 24 novembre 2011

MO' TE SPIEGO - Il governo tecnico

 Le spiegazioni incomprensibili di Frank Riccardi 

Frank, cosa ne pensa dell'ascesa di questo nuovo governo?
Innanzitutto mi preme sgombrare il campo da equivoci. Lo si è dipinto come una novità assoluta, ma questo governo Monti non è che una copia. Lo dimostra il fatto che, per pararsi, hanno voluto metterci dentro a tutti i costi un Riccardi, ovviamente quello sbagliato. L’unico giusto sono io, già presidente del primo e unico governo Monti degno di nota. Lo fondai tempo fa in una vineria del rione Monti a Roma. Da lì, appunto, il nome. Accanto a me, nell’ufficio di presidenza, c’erano le signorine Giovanna Moscatelli e Antonella Panico, notissime esperte di vita e di morale. Data la nostra unità d’azione e d’intenti, eravamo detti anche la Trinità di Monti. Come vede, avevo messo delle donne in posti chiave ben prima del cosiddetto SuperMario. Siamo stati talmente bravi che non ci hanno mai chiamato in Europa, se non per correre noi in aiuto di altri. Per dire, non abbiamo neanche avuto bisogno di fare nemmeno un Erasmus.

L'aggettivo tecnico è appropriato? Gramscianamente, cosa significa governo tecnico?
Guardi, nell’epoca della grande informatizzazione, il tecnico lo si chiama soltanto in situazioni d’emergenza. Su questo il più eloquente in dottrina è stato certamente Corrado Guzzanti:


Ho letto da qualche parte (non ricordo bene dove, del resto se una testata non riporta il mio pensiero non è importante) che il governo tecnico sarebbe frutto di quello che Gramsci chiamava “pessimismo dell’intelligenza”. Beh, innanzitutto voglio marcare la differenza e precisare che il mio governo era guidato dall’ottimismo dell’idiozia. Che, guarda caso, è la cosa più intelligente da mettere in campo, come insegna lo stesso Marx (lei sa che io sono profondamente marxista, tendenza Groucho. Ovviamente sto citando lui).

Cosa ne pensa del nuovo Presidente del Consiglio Mario Monti?
Ci conosciamo da tempo. Una volta mi ha offerto una cattedra alla Bocconi, ma io ho rifiutato perché all’epoca preferivo continuare a produrre i film porno di Gianluca Maggiacomo. Poi alla mensa della Bocconi, nonostante il nome, non si trova della buona mozzarella, neanche a bocconcini. Con Mario abbiamo diverse cose in comune: per esempio, il cinema. Anche lui è un appassionato dei film di Bud Spencer e Terence Hill. Il suo preferito, ovviamente, è “Lo chiamavano Trinità”: ma mi ha confidato che, per scaramanzia, prima della fine del 2012 non vedrà il sequel, “Continuavano a chiamarlo Trinità”. Ha notato che è volato a Bruxelles per incontrare Merkel e Sarkozy? Hanno detto che si trattava di questioni istituzionali, in realtà era per ripassare tutti insieme “Altrimenti ci arrabbiamo”.

Non pensa che con Monti le pianure possano essere danneggiate?
È quello che pensa anche Bossi, non a caso un cretino peggio di lei. Guardi, io ho familiarità con conche e paludi, in una prospettiva di progetto leonardesco è tutta roba che deve essere drenata, e del resto l’Europa ci chiede politiche d’austerità, quindi come vede c’è della coerenza. Io piuttosto mi preoccuperei dei residui pirateschi d’opposizione che ancora stanno a galla. Infatti, per Monti, il vero antagonismo non è con le pianure ma con i mari. L’esclamazione “Fuss’ ‘a maronn’”, che il Paese intero ha emesso alla notizia della nomina del professore a premier, si riferiva proprio a questo: ai marosi, che si spera di allontanare.

La nuova sede del Consiglio dei Ministri

Nel programma di governo ci sarà spazio per lo stalinismo borbonico?
Beh, il mio governo Monti era completamente dedicato al piano quinquennale di stalinismo borbonico, come indica anche l’origine delle colleghe Panico e Moscatelli (una garanzia, da questo punto di vista). Con Mario ne abbiamo parlato poco, sa, tutto è successo un sacco di fretta, ma il fatto che sul Colle più alto sieda ancora Napolitano mi fa ben sperare. Certo, ci sono alcuni provvedimenti che posso consigliare a Monti di adottare subito. Sarebbero misure necessarie per la crescita.

Primo. Divieto di circolazione nei centri storici per i culi troppo larghi. C’è bisogno di spazio. Il divieto, nel caso, si può estendere alle periferie. 
Secondo. Finanziamento pubblico per i film erotici del maestro Maggiacomo, facilmente riconvertibili alla pubblica utilità. 
Terzo. Patrimoniale ad personam per Pietro Pruneddu e famiglia. 
Quarto. Provvedimento d’espulsione immediata per Giorgio Caccamo. 
Sesto: Bruno Ambrosi. 
Settimo: abolizione di Ragusa, città e cognome: sono entrambi enti inutili e sprechi di denaro pubblico.

È vero che ora al governo c'è una grande ammucchiata?
Detto così, sembra che il premier sia Maggiacomo e non Monti! Diciamo che si sono formati dei montarozzi, dei monticelli di consenso. Un giorno prima non c'era, adesso c'è: si è trattata di una vera propria erezione di consenso, come certificherebbe anche De Rita, impossibile da ottenere tramite elezione. Alle elezioni facilmente ci si ritrova trombati. Con l'erezione è il contrario. Da qui il fascino erotico del potere, già sviscerato da Foucault e altri, tra cui il sottoscritto.

Bossi è ancora dietro al cespuglio?
Guardi mi pare l'abbiano ritrovato che vagava per i giardini di Villa Reale a Monza, cercando l'entrata del ministero, e anche lì gli hanno ricordato che deve stare attento col sigaro: il fogliame può prendere fuoco. In ogni caso, io sarei per la potatura, la stagione è passata.

Frank Riccardi

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