martedì 22 novembre 2011

L'AVVOCATO DEL CAVOLO - In difesa della Democrazia

Il nero manto della tecnocrazia si sta stendendo sopra il fulgido sole della volontà popolare. All’indomito spirito italico, che aveva direttamente espresso la propria preferenza per Silviodoro Berlusconi I, detto Il Magnifico, viene scippata la possibilità di rivotarlo immediatamente. Con quali argomentazioni poi! Lo spread, il tracollo dei mercati, il fallimento dell’euro…come se alla casalinga di Voghera, vero metro, oserei dire alfa e omega della rappresentanza popolare, gliene fregasse poco meno di un cavolo nero e falliforme. Ora non c’è più Lui, che gli italiani avevano votato, e tutti sono più tristi. E la piantino le professorine dalla penna rossa, tipiche di una certa sinistra, di invocare la Costituzione. Che l’elezione diretta del presidente del Consiglio non esista nella nostra Repubblica, che la volontà popolare debba essere mediata, che i parlamentari debbano avere un comportamento decoroso, sono solo grigie disposizioni normative che stanno strette all’estro tipico dei discendenti di Romolo. Ora siamo governati da professori, rettori, prefetti, banchieri, militari, gente con due o tre cognomi. Tutto ciò è inaccettabile. Il popolo si identifica con gli occhi sbarrati di Mara Carfagna, con l’imperioso stacco di coscia di Vittoria Brambilla, con il musetto appuntito del suo chihuahua (Pisapia, restituisci Cartier!)(e Mike!), con il tunnel della Gelmini e con la specchiata onestà del ministro Romano (per tacere della coerenza di Capezzone, dell’astuzia di Giovanardi e della simpatia di Gasparri). Il tentativo degli innaturalmente intelligenti, colti, spocchiosi oligarchi delle turboburocrazie europee e mondiali, di imporre qualcosa di diverso è ignominia pura. La democrazia significa che il popolo italiano deve poter fare quel che il popolo italiano vuole. Basta a queste odiose intrusioni che pretendono di dettarci un’agenda diversa da quella che abbiamo prescelto: tette, tv e cazzate. Se a Bruxelles e Strasburgo hanno questa antipatica mania di voler sovvertire gli impulsi naturali basilari in ogni società democratica, vadano ad occuparsi dei Lemmings.

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