martedì 29 novembre 2011

IL TITURIALE, Zona recessione

In questi ultimi giorni continuiamo a sentir nominare una parola tremenda: recessione. "L'Italia rischia la recessione", dicono molti rispettabili analisti. "La recessione e' vicina", annunciano insigni studiosi. "L'Italia e' gia' in recessione" azzardano illustri professoroni. Tutte letture giuste, ma che si possono definire senza timore di smentita sbagliate. E poi stupisce che in un Paese culturalmente cosi' avanzati come il nostro si possano ancora prendere abbagli di tale specie. Ma come si fa a dire che l'Italia e' in recessione? A parte che e' proprio sbagliata la definizione. Questi "esperti" dimostrano di non conoscere il corretto gergo. Al massimo potrebbero sostenere che l'Italia e' in zona recessione. A parte queste sottigliezze terminologiche che, sappiamo, non tedieranno piu' di tanto i puristi, il punto nodale e' un altro: l'Italia non e' in zona recessione. A parte che si e' gia' qualificata agli Europei del 2012 con addirittura due turni di anticipo, non si capisce come si possa credere che debba lottare per la salvezza. Questo della recessione e' un finto problema. Le nazionali non retrocedono, non esiste una serie B, lo sanno tutti. Si', potevamo non qualificarci per gli Europei ma a quel punto si ripartiva con le qualificazioni al Mondiale del 2014. E allora diffidate di questi personaggi che si professano grandi intenditori delle dinamiche mondiali. L'Italia non e' in zona recessione. E non importa se cala il Pil, crolla la Borsa, aumenta lo spread o scendono i bot, i btp, i cct, i prp o gli lp. Quello che conta, cari "esperti", e' solo la media inglese. E infatti li' c'e' la sterlina.

Il Presidente

Leggi gli altri tituriali

Nessun commento:

Posta un commento