mercoledì 23 novembre 2011

AUNTIE GEORGIE, Dominique è sempre Dominique

Ma perché se la prendono con gli uomini politici sessuomani? Non fate i soliti maliziosi comunisti. Questa rubrica si occupa solo di esteri. Prendete Dominique Strauss-Kahn. Prendetelo in senso figurato, perché se invece vi prende lui è dura. E ci fermiamo qui...


L'hanno crocifisso, il povero DSK. Addirittura hanno detto che è malato. Malato! Speriamo che sia contagiosa questa malattia. E così ha dovuto rinunciare alla candidatura per le presidenziali francesi. Per una volta che c'era uno di sinistra a cui piace la... fifa.
E' un perseguitato. Per questo ha deciso di lasciare l'ingrata Francia. Voci di corritroio dicono che non è vero che lui e la moglie Anne Sinclair, che hanno appena festeggiato i 15 anni di matrimonio, stanno per separarsi, tantomeno divorziare. Invece si separano dal Paese dei nostri cari cuginetti, e neanche tanto consensualmente. E dove volete che vada a rifugiarsi un perseguitato? Dove pensate che scappi uno che si sente braccato?
In Israele, no?!?
Attenzione, non fate l'errore di fraintendere. Non è che va in Israele perché è ebreo. Che c'entra? Siete i soliti malpensanti. Le nostre voci di corritroio ci dicono che Dominique avrebbe ricevuto un'offerta allettante da una società privata di Tel Aviv. Altro che religione.
Tanto qualcosa (o qualcuna) da fare DSK la trova comunque. Siamo convinti che grazie a lui finalmente a Tel Aviv si potrà celebrare l'International Orgasm Day, che qualche tempo fa i soliti moralisti invidiosi e asessuati hanno bloccato per ragioni di ordine pubblico. E pensare che l'avevano organizzato i raeliani, i devoti alla religione degli Ufo, per promuovere la pace globale.
Aspettando di sapere se il tuo collega S.B. deciderà pure lui di scappare (è sufficiente San Marino), è nostro dovere deontologico avvertirti: in Israele i politici stupratori li condannano.
Au revoir.

Giorgio Caccamo

La vecchia rubrica di zietta Giorgia

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