lunedì 2 maggio 2011

CACCAMO&PRIVATO, Il consumismo

Uno spettro si aggira per la Tobagi: lo spettro del consumismo. Tutti i marchi della grande distribuzione si sono coalizzati in una sacra caccia ai portafogli dei poveri praticanti: ci costringono a fare la spesa nei grandi supermercati, dove c’è quantità, ma mancano qualità e talento. Dov'è il negozietto a gestione familiare che non sia stato minacciato dal consumismo dei suoi avversari nel commercio, dov’è il cliente che non usi le sporte d'infamante plastica biodegradabile, sia negli acquisti dai grossisti della distribuzione sia nei negozi più reazionari? Di qui due conseguenze. Il consumismo si avvia ormai su tutto il territorio europeo a diventare una potenza. È gran tempo che gli anti-consumisti espongano apertamente a tutto il mondo la loro prospettiva, i loro scopi, le loro tendenze, e oppongano alla favola dello spettro del consumismo una copia del loro scontrino.
A questo scopo si sono radunati a Sesto Marelli anti-consumisti delle più diverse nazionalità e hanno redatto il seguente manifesto, che viene pubblicato in lingua italiana, lombarda, milanese, sestese (o sestina) e svizzera. Non si prevedono traduzioni in idiomi a sud della Martesana.
Consumatori di tutto l’hinterland, risparmiate.

Giorgio Caccamo

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