lunedì 5 dicembre 2011

L'INCHIESTA SCOMODA: Perchè la Merkel vuole affossare l'Italia

L’Europa vacilla. E la titubanza di Angela Merkel non fa che peggiorare le cose. La sua rigidità nei confronti dell’Italia sta appesantendo i mercati. Sull’immobilismo tedesco tanto si è scritto: la Germania non vuole pagare per colpa dei Paesi poco virtuosi; la Cancelliera bada di più agli equilibri interni rispetto a quelli europei. Nulla di più sbagliato. La condotta di Angela Merkel dipende da una e una sola origine: l’avversione, tutta personale, nei confronti dell’Italia. Un’avversione che trova le sue radici nel passato di Angela. Che siamo riusciti a ricostruire grazie a uno studio del suo albero genealogico. 


     













Angela Merkel nasce nel 1954. Il suo è però un nome d’arte. Il suo rigido teutocentrismo è una reazione a un corredo genetico tutt’altro che germanico. Il padre era un fine umorista inglese, Benny Hill. Il successo porta Benny negli Stati Uniti, dove incontra una sua affabile fan: Annie Wilkes. Annie, da cui Angela ha ereditato dolcezza ed equilibrio, conquista l’attore britannico. La coppia si trasferisce in Germania, dove la futura Cancelliera cresce vivendo immersa nelle sue due più grandi passioni. La politica è ancora lontana: Angela preferisce il calcio e la musica. La pelota le porta i primi successi: arriva alla nazionale e, con ventidue anni e trenta chili in meno, gioca un mondiale.

 Ma è proprio durante il torneo, nel 1990, che nasce il germe dell’odio antitaliano. La Germania vince la coppa del mondo. Ma Angela non è soddisfatta. Dopo la finale viene espulsa con disonore da Roma per aver indossato i sandali con i calzini bianchi di spugna. È il primo di tanti affronti stilistici: dal sandalo alla culona inchiavabile il passo è breve.Abbattuta dall’astio italiano, Merkel lascia il calcio. Si camuffa dietro curiosi occhiali e si concentra sulla musica.



 Vende milioni di dischi, grazie a un impeccabile accento inglese, ereditato dal padre. Ma, all’apice del successo, l’Italia le si para davanti ancora una volta. L’organizzatore di un concerto romano infanga Bennie and the Jets, la canzone che Angela ha dedicato al padre. Durante il concerto, quello tenuto a Piazza Venezia, il testo viene tradotto in italiano: Benito e gli aeroplani racconta la storia di un dittatore con il pallino del volo. Uno shock per Angela, che da allora si prefigge un solo obiettivo: entrare in politica e distruggere l’Italia. Quando Berlusconi comprende le intenzioni di Berlino, cerca di percorre vie traverse per rabbonire Angela: conscio dello scarso credito di palazzo Chigi, punta sul Milan e acquista Alexander Merkel, figlio segreto della Cancelliera.


 La tensione si allenta per qualche mese. Ma la situazione precipita ad agosto. Quando Alexander va in prestito al Genoa. Da quel momento Angela non ha più dubbi: niente eurobond, l’Italia deve crollare a costo di trascinare l’Ue. E le borse precipitano.


Il Faccendiere 

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