giovedì 1 dicembre 2011

AUNTIE GEORGIE, A un passo dal Di Rupo

Ma potevano prendersela ancora più comoda, no? Ormai che c'erano potevano far passare qualche altro giorno e arrivare a un anno e mezzo preciso. Il Belgio, terra di birre, cozze e patatine fritte, Tintin, il cui calciatore più forte è stato un brasiliano di nome Lulù, insomma questo Paese dopo 535 giorni di vuoto ha finalmente trovato l'accordo per un nuovo governo.
Così dicono. Comunque a capo del governo dovrebbe andare Elio Di Rupo. Sì, lo so che letto così sembra il nome di un impiegato del catasto di Viterbo, ma in realtà il (forse) futuro premier belga è questo bell'ometto. Socialista, di origini italiane, gay, francofono. Tutte cose che sicuramente i simpatici nazionalisti fiamminghi apprezzeranno. Che poi, questi fiamminghi dovrebbero parlare di meno, dato che in inglese Fiandre si dice Flanders. Salve-salvino, vicino.
Ma chi è davvero Elio "Papillon" Di Rupo? Originario di un paesino abruzzese che si chiama San Valentino (sul serio), sarà il primo premier francofono vallone dal 1974. Noi c'avevamo Moro, Rumor e Andreotti a quei tempi. E così i belgi si affidano ancora agli italiani: non bastavano quelli nelle miniere, né il grande calciatore Vincenzino Scifo o il cantante Salvatore Totò Adamo. Ora, anzi mo', gli dobbiamo fare pure i governi.
Il timido Di Rupo
quando si faceva chiamare
Thom Bray e faceva l'attore
E vabbè, è l'Europa unita. Ma questo Di Rupo, elegante come Harry Potter alla prima comunione, porterà sicuramente anche un tocco di America nel suo governo. Almeno così speriamo. Speriamo soprattutto che dia un ministero a Roboz. Dopo tutto l'aiuto che gli dava per risolvere le indagini in Riptide, lo vedrei benissimo agli Interni. Poi se la sbriga lui con i fiamminghi.

Senza papillon rosso
ma con un robot arancione:
gli strani gusti di Di Rupo

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