lunedì 13 giugno 2011

CACCAMO&PRIVATO, Referendum clandestini

In via Carlo Dolci c'è un luogo bellissssimo. Grazie a Pisapia io ho votato lì, nella scuola Luigi Cadorna. Quindi ho votato a Milano, finalmente si vedono i primi effetti della zingaropoli islamica comunista. Come se non bastasse, quel posto ha un'importanza capitale nella storia dell'umanità e soprattutto della professione giornalistica. Lì c'è la sezione in cui vota il Presidente. E prima che diventasse Presidente, in quella scuola ha studiato, fatto i compiti, scritto pensierini, declamato tabelline. Nelle aule e nei corridoi aleggia ancora lo spirito del giovane Lollo, sui muri ci sono ancora i suoi disegni osceni. Alla lavagna il suo nome è nella colonna dei cattivi. I bidelli ricordano ancora le sue scorribande per le scale e le sue partite di pallone in presidenza. Capite allora che emozione è stata per me votare lì, esercitare i miei diritti civili (rubati) vicino al Presidente. Tra l'altro ormai tutti lo riconoscono: in un'altra scuola pensavano che fosse un giornalista che doveva fare un'intervista. Pensate, il Presidente Lorenzo Lamperti scambiato per un giornalista. E io allora cosa sono, italiano?


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