giovedì 30 giugno 2011

L'AVVOCATO DEL CAVOLO, La difesa di A Pieno Titulo


Pubblichiamo le memorie preliminari di difesa di A Pieno Titulo  redatta dal Povcato Tommaso "er Condono" Canetta in risposta alla nota legale perpetrato da Lidia Baratta ai danni del Presidente.
 
AL GIUDICE DEL TRIBUNALE DI VELLETRI
Competente ratione materiae
L’ILL.MO FRA CAZZO

MEMORIE PRELIMINARI DI DIFESA PER CONTO DEL EGR. PRESIDENTE DI A PIENTO TITULO

Preliminarmente a qualsiasi difesa in fatto e in diritto, che ci si riserva di esprimere all’udienza fissata per il 2 del corrente mese, il mio assistito intende portare alla Vostra attenzione le seguenti considerazioni:

Ancorchè rappresentata dallo stimatissimo Gianclaudio Pierenrico Azzeccagarbugli, la sig.na Baratta è una donna. Il mio cliente fa parte di una prelatura personale a cui non si applica alcuna convenzione, legge o regolamento che riconosca alle femmine la capacità di agire, anche mediata, in giudizio. Pertanto taccia.

Il licenziamento poi non risulta nullo e non è possibile procedere al reintegro. Secondo lo Statuto della disinformazione non è infatti “licenziamento” quello in oggetto, ma corretto utilizzo dei poteri di indirizzo del Presidente. Vorremmo qui riportare la massima giurisprudenziale dal caso, discusso in sede europea, Caccamo vs Caciotta valdostana: “Le persone il cui cognome contiene più di due “a”, e almeno due “t” non sono licenziabili. Se allontanate dal posto di lavoro vanno considerate “spontaneamente autoinflittesi una giusta e savia punizione”.

Infine, per quanto riguarda le molestie, è pacifico in dottrina che il comportamento degli animali domestici non può configurare “molestie”. Se un cane, citiamo a titolo di esempio, si attacca ad una gamba umana nel tentativo di copulare, ipso facto non sono configurabili le molestie. Anzi, è crudeltà nei confronti degli animali la repressione degli istinti basilari operata dalla sig.na Baratta.

DOMANDA RICONVENZIONALE

A titolo di domanda riconvenzionale chiediamo che vengano liquidati i danni a “A Pieno Titulo”, di immagine, economici e proctopiretici.
In subordine chiediamo che alla sig.na Baratta venga imposta una publica et umiliantae ammenda.

P.Q.M.

Si chiede il rigetto di tutte le domande dell’attrice e l’accoglimento delle domande riconvenzionali.
In giudizio verranno prodotte prove audio, video, fotografiche e testimoniali (il dott. Pruneddu viene già da ora indicato come testimone chiave) per acclarare le responsabilità della sig.na Baratta, alla quale, in sintesi, si contestano:

illegale costituzione in giudizio
lite temeraria
crudeltà nei confronti degli animali
mobbing nei confronti dei sottoposti
mancata fedeltà al blasone di “A pieno titulo”
ripetute offese alla morale ed al buon costume
abigeato
                                                                                                                              Milano, lì 30 maggio
Il legale rapp. Figl, di putt. Gran. Invent.di cazz. Antrocch. Ammammat. di “A Pieno Titulo”,                                                

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