giovedì 30 giugno 2011

LETTERE AL DIRETTORE, Lettera di giubilo

Gentile Presidente,
come Lei ben sa, nel corso degli anni il nostro sodalizio professionale ha resitito nonostante le nostre visioni opposte su A Pieno Titulo, il mondo, le donne, il calcio e il modo di cucinare la cassoela (io continuerò a mangiarla con la marmellata). Non starei qui a ricordare tutti gli episodi che ci hanno fatto scontrare, dalla assunzione di Caccamo in redazione a quella volta in cui cercai, invano, di convincerLa a non pagare due milioni un krapfen. La recente nomina di Davide Lessi a direttore editoriale mi riempie di gioia. I mesi di oblio causati da Lidia hanno finalmente avuto fine.. Finalmente non la vedremo più arrivare in redazione con i suoi pantaloni da paracadutista-acrobata. Lessi è invece un uomo meraviglioso, oltre che di gran classe. Ricordo ancora quando ci prendemmo la nostra prima sbornia, all'asilo di Stalingrado. La sua predilezione per l'alcol è il suo segreto: il prada ai fumi di 8 damigiane di Tocai gli ho visto scrivere pagine meravigliose del giornalismo italiano. Articoli di forte impegno sociale come 'Qualcuno volò sul nido del kruspzufl' restano una pietra miliare del nostro amato mestiere. E il 
recente siluramento di quel cialtrone di Frank Riccardi, poi, è la prova più vivida del fatto che il Lessi sa già cosa vuole. La sua linea editoriale è ben precisa, d'altronde: meno fatti, più promesse. Colgo quindi l'occasione per augurare al Lessi ogni bene e fortuna nell'intraprendere questo nuovo e fulgido capitolo della sua strabiliante carriera. E' un bel direttore! E' un santo, un apostolo!

Con servilismo,
Il Passante

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