mercoledì 17 giugno 2015

L'INCHIESTA SCOMODA: Lino e il contrabbando di tessuti


Di sicuro c'è solo che si è sposato. Ma dove? E quando? Non ci sono certezze perché mancano i testimoni: erano impegnati in una cresima. Ci sono pezzi di storia che non combaciano in questo fine settimana. Una storia di complici (Milani e Pruneddu), depistaggi e oscure manovre della sinistra emiliana.

Alvise Losi non è un giornalista. È in realtà un pericoloso contrabbandiere di tessuti. Come dimostra il suo secondo nome: Lino, soprannome affibbiatogli da un gruppo sottopagato di agricoltori peruviani. Il matrimonio è servito a un doppio scopo: passare indenne le dogane lombarde e reperire nuove risorse. 

Lo sposo è ricercato da tempo per contrabbando di juta. Gestisce da anni una filiera che dall'India alla Cina percorre interi continenti. I viaggi esotici sono stati una copertura che ha retto per anni. Secondo stime del C.a.z.z.o (Consorzio Agricolo Zizzania e Zabette Organizzato), l'abito di Losi era intrecciato con 14 tonnellate di juta. Il bizzatto viaggio in una 500 dello stesso colore dell'abito serviva solo a mimetizzarsi e superare le dogane del casello. Una volta in Emilia Romagna, Losi ha potuto contare sull'appoggio dell'estrema sinistra. Che però in cambio ha preteso di controllare l'intera cerimonia in un feudo amico al partito: Bettola. Il luogo dei festeggiamenti non era in realtà un esercizio aperto al pubblico ma una magione privata dello sposo. Come confermano le iniziali: Agriturismo Lecascate. AL, come Alvise Losi. 

Una volta giunti a Calenzano frazione di Bettola, Losi si è liberato della giacca. Ha avuto però bisogno di tempo. Ne ha avuto in abbondanza grazie al depistaggio di Elia Milani che, facilitato dalla dissimulazione di Pruneddu, ha trascinato gli invitati fino a Chiavari. Al ritorno, la giacca era già sparita dalle spalle dello sposo e sfilacciata con un telaio successivamente camuffato da allestimento teatrale. 

Che fine hanno fatto le preziose fibre? L'espatrio è stato affidato ai fratelli Milani, che poco prima avevano finto sorpresa per un incontro largamente concordato: lei ha nascosto il bottino tra i capelli, lui ha preferito mangiarlo. Il gonfiore di fine serata non si spiega altrimenti.  

Le buste raccolte con la menzogna del matrimonio sono solo denaro contante non tracciabile: finanzierà il contrabbando, che ora intende allargarsi all'Africa. 

Ecco allora la verità: Alvise Losi detto Lino è un contrabbandiere di tessuti. Ha 55 anni e si è sposato nel 1997 a Bogotà con Armando. Irene è la figlia comprata al mercato di Lima, utilizzata per la cerimonia di copertura appena compitua la maggiore età. A San Giorgio non si è sancita alcuna unione civile, come dimostrano le false generalità del testimone. Losi, la figlia Irene, l'emissario dei sudamericani Pruneddu e la sua guardia del corpo Alberto hanno siglato un accordo internazionale. Davanti agli occhi di tutti.

Il Faccendiere

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