mercoledì 30 novembre 2011

LA BRANDA, Il male del nostro tempo

Una comunità civile - strenuamente civile - come quella norvegese maneggia con comprensibile fatica lo stagista Frank Riccardi, le sue idee primitive, il suo crimine bestiale. Le leggi impediscono la vendetta, che è barbarica (e dunque familiare a Frank, non ai suoi colleghi) e addirittura costringono quell'Ambasciata a porsi, su un uomo che ha deviato con le sue spiegazioni decine di lettori, la fatidica domanda se sia solo un ciarlatano o soprattutto un pazzo, dunque da curare (la diagnosi dei tobagisti è "cialtroneria paranoica") più che da punire.
La domanda, in realtà, andrebbe estesa a tutti gli abitanti di Fondi, nonché a quasi tutti quelli della Ciociaria, che sono entrati gramscianamente in contatto con le sue parole, tanto "folle" appare, alla nostra ragione nonché alla nostra pietà, la decisione di parlare di qualcosa pur non sapendone un cazzo. Molte sue idee sono malate, schizofreniche e paranoiche fino dalla loro formulazione. Lo spiegazionismo lo è certamente, benché abbia disperatamente tentato, per secoli, di darsi una struttura culturale e "scientifica". Far capire agli spiegazionisti che sono malati non risolve certo il nostro problema (che è farli finalmente tacere). Ma forse, può aiutarli a risolvere il loro.

CALCIO AI PORCI, Balotelli a Napoli

Martedì scorso Mario Balotelli ha fatto gol contro il Napoli in Champions. L’attaccante è però stato male e nell’intervallo ha pure vomitato. Calcio ai porci è in grado di svelarvi cosa è successo a Super Mario nelle ore precedenti alla partita e cosa ha provocato il suo malore. Balotelli esce lunedì sera dal ritiro. Per aggirare i controlli di Mancini, gli fa trovare in camera un baule di sciarpe di cachemire. Mentre il Mancio si lascia avvolgere dalla preziosa lana, il giocatore prende un taxi (nel senso che lo guida lui) e passa a prendere la fidanzata Raffaella Fico.

I due si dirigono alla pizzeria ‘Gianni ‘o Ruttone’, un elegante locale di Forcella che la Guida Michelin ha definito “Sempre meglio che un film di Kurosawa in bianco e nero doppiato in bergamasco”. La ragazza è a dieta e prende un succo di frutta alla mozzarella di bufala e friarielli. Balotelli è a regime alimentare ferreo: il Mancio si è raccomandato di non sgarrare. Balotelli vorrebbe anche lui un succo, ma il proprietario insiste perché assaggi la sua specialità: il calzone fritto nel Paraflu. Balotelli nicchia. Il proprietario insiste e aggiunge alla proposta un gentile cadeau composto da una bomba di Maradona, una molotov di Mourinho e una miccetta di Tesser. Super Mario cede e oltre al calzone ordina una pizza ai fagioli e un Pulcinella di 23 chili fatto di salsiccia, friarielli e capitone. A fine serata il giocatore comincia ad accusare una certa pesantezza di stomaco, che decide di far passare bevendoci su una granita limone e Fernet. I due finiscono la serata nel segno del romanticismo, sparando raudi dalla camera d’albergo dove alloggia il City.

Il giorno dopo la squadra è riunita a colazione. Balotelli ha un leggero mal di testa e in bocca il sapore delle Superga sporche di torrone pralinato. Però si regge ancora sulle gambe. Arriva a tavola e rimette tutto quello che ha mangiato nell’ultima settimana, compreso un sagomato di cartone ad altezza naturale di Mourinho. Mancini, ancora stordito dalla nottata passata con le sciarpe, non se ne avvede e lo schiera titolare. Balotelli cerca di fargli capire in tutti i modi che non è in grado di giocare. Prima cerca di riportarlo alla realtà lanciandogli in faccia il suo ultimo stipendio diviso in mazzette. Poi gli incendia la camera dando fuoco agli asciugamani con 3 petardi ‘Zeus’ di 3 chili l’uno. Niente da fare. Balotelli sembra però rimettersi e scende in campo sereno: insulta uno steward, piscia sulla porta di De Santis, appende delle foto osè di Mancini con le sciarpe nel tunnel degli spogliatoi. Entra in campo e gioca il primo tempo in ginocchio. Si annoia, ma ha finito le sigarette, così si accende un babà allo zabaione. Finito il primo tempo, comincia il mal di stomaco di Balotelli. Che finirà solo il giorno dopo, quando il giocatore troverà rifugio in una flebo di kebab fornita da Gabriele.

Il Passante

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La vecchia rubrica del Passante

BUONGIORNO PADANIA

I PRIMI DOCUMENTI DEL PARLAMENTO PADANO
E' stata dura, ma grazie a un infiltrato vicino alla causa dei popoli oppressi, eccovi in anteprima le mozioni che verrano approvate alla riapertura del Parlamento Padano.

Due documenti che ricordono un po' quello inviato da Bruxelles all'Italia.
Il primo riguarda l'adeguamento delle tariffe autostradalI. I prezzi, come nel 1986, sono espressi in lire. Tanto da lì si viene e lì si tornerà. Ecco le attuali differenze tra l'assistita Italia e le noste care Colonie Padane Alpine.
Non si può andare avanti così. Gli automobilisti del Nord pagano il telepass a quelli del Sud. La mozione prevede che incollando al parabrezza il Sole delle Alpi si viaggerà gratuitamente in tutte le autostrade padane.

Ed ecco, sempre in esclusiva, il secondo documento che sarà presentato nell'emiciclo verde.
Si legge:
"L'identità etnica difende tuo figlio dalla Droga. Iscrivilo al gruppo giovani della Lega".
A quanto pare, i più moderati vorrebbero fare aggiungere tale dicitura all'articolo 2 dello Statuto. Al primo, state tranquilli, resterà "la lotta per l'indipendenza della Padania". Buongiorno.

Zico

martedì 29 novembre 2011

IL ROMPICOGLIONE, Indelegato

Boeri si scusa con Pisapia: "Voglio ancora cambiare la città".
Pisapia: "Anch'io, ma sei stato un po' indelegato".

PIENA FIFA, Anteprima 13. giornata

Ecco qui in anteprima l'inizio della nuova puntata stagionale della rubrica "A Piena Fifa", che verrà pubblicata tra poco su Viva la Fifa


UDINESE-ROMA                2-0
Primo anticipo di un turno dilazionato come neanche i pagamenti promessi da Che Banca! Cosi' il venerdi' sera invece di una serata da Gigi il Troione per cena e da Genna Clitoride per la prosecuzione di serata si e' costretti a guardare questa ignobile partita se si vuole portare a casa la pagnotta. Questo perche' il mio panettiere e' un colombiano che si professa lontano parente di Armero che non mi fa allunga le due ciabatte che gli ho chiesto finche' la partita dell'Udinese non e' finita. Dopo di che l'intervista di Guidolin con le sue frasi scoppiettanti pregiudicano il residuo carico di testosterone. E allora non resta altro che seguire una replica di La sai l'ultima? Su Mediaset Extra. Almeno li' c'e' er Pupone.

L'AVVOCATO DEL CAVOLO - In difesa dello spread

La Borsa
Negli antichi poemi omerici le divinità dell’Olimpo determinavano spesso la sorte degli uomini. Capricciosi, scostanti e imprevedibili, nemmeno gli indovini riuscivano ad interpretare correttamente il loro pensiero. Oggi il deus ex machina è lo spread. Determina la caduta dei governi, le mutazioni politiche e sociologiche degli Stati, l’evoluzione dell’Unione europea, si comporta in modo bizzarro e inspiegabile. Indire elezioni aiuta lo spread o no? Gli spagnoli pensavano di sì, e hanno avuto torto. Gli italiani pensavano di no, e hanno avuto torto pure loro (forse…). I greci invece di essere aiutati dalle divinità a far cadere Troia, sono aiutati dallo spread nel mandare la loro economia a tr…ramengo.
Allora perché difendere lo spread? Tanto per cominciare perché se al governo attualmente si trovano delle persone che non ritengono credibile l’esistenza di un tunnel tra Abruzzo e Svizzera, lo si deve anche allo spread. In secondo luogo perché a quanto pare era necessaria questa crisi perché ci si ponessero dei problemi riguardo al funzionamento della democrazia rappresentativa fondata sul suffragio universale. In fine, ultimo ma non meno importante, come ci insegna l’esperienza di tanti eroi e poveri sfigati greci, mai sfidare l’ira degli dei. Non vorrei mai trovarmi in minoranza con me stesso.

L’Avvocato del Cavolo

Chi è l'Avvocato del Cavolo

IL TITURIALE, Zona recessione

In questi ultimi giorni continuiamo a sentir nominare una parola tremenda: recessione. "L'Italia rischia la recessione", dicono molti rispettabili analisti. "La recessione e' vicina", annunciano insigni studiosi. "L'Italia e' gia' in recessione" azzardano illustri professoroni. Tutte letture giuste, ma che si possono definire senza timore di smentita sbagliate. E poi stupisce che in un Paese culturalmente cosi' avanzati come il nostro si possano ancora prendere abbagli di tale specie. Ma come si fa a dire che l'Italia e' in recessione? A parte che e' proprio sbagliata la definizione. Questi "esperti" dimostrano di non conoscere il corretto gergo. Al massimo potrebbero sostenere che l'Italia e' in zona recessione. A parte queste sottigliezze terminologiche che, sappiamo, non tedieranno piu' di tanto i puristi, il punto nodale e' un altro: l'Italia non e' in zona recessione. A parte che si e' gia' qualificata agli Europei del 2012 con addirittura due turni di anticipo, non si capisce come si possa credere che debba lottare per la salvezza. Questo della recessione e' un finto problema. Le nazionali non retrocedono, non esiste una serie B, lo sanno tutti. Si', potevamo non qualificarci per gli Europei ma a quel punto si ripartiva con le qualificazioni al Mondiale del 2014. E allora diffidate di questi personaggi che si professano grandi intenditori delle dinamiche mondiali. L'Italia non e' in zona recessione. E non importa se cala il Pil, crolla la Borsa, aumenta lo spread o scendono i bot, i btp, i cct, i prp o gli lp. Quello che conta, cari "esperti", e' solo la media inglese. E infatti li' c'e' la sterlina.

Il Presidente

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lunedì 28 novembre 2011

LA FOSSA DEL QUORE, Due cuori e un'Expo

La posta del quore di A Pieno Titulo. Storie d'amore, racconti strazianti su palpitamenti (e pompate) del quore.


Cara Fossa del Quore,
uso le tue pagine per fare un appello ai grandi. Perchè non è bello quando litigano. E poi quelli come me e Matteo ci restano male. Perché, alla fine, hai voglia a fare quelli che rottamano. Non è che siamo cambiati tanto. Abbiamo sempre bisogno del loro esempio. 
E non è un bell'esempio se litigano per decidere a che altezza montare i pensili della cucina. O quando venire in Regione a trovare gli amici. Che poi mica ci trovano la suocera. E non c'è nemmeno l'arrosto come dalla zia quando ero piccolo. Al massimo c'è il pollo. 
Però ecco, insomma, non sono buoni motivi per litigare. Che io sappia Giuliano e Stefano schiacciano tutti e due il tubetto del dentifricio dal fondo. Ottime e solide basi per una serena convivenza. Giuliano, per dire: pensa che Matteo mi lascia sempre i calzini in giro per tutta la casa. Sì, un po' anch'io me la sono presa, ma alla fine non l'ho mica lasciato. 
Lo so che Stefano ti fa arrabbiare quando siete in pubblico e ti mette sempre in imbarazzo davanti ai tuoi amici. E scommetto che ti chiedi perché non è dolce come in privato. Ma queste sono cose che si possono superare in una relazione. 
Non è per queste cose che si lascia una persona. Le piccole incomprensioni sono normali in una relazione così intensa. E voi due non dovete nemmeno dividervi un monolocale alla Barona, avete tutto un palazzo in centro. Non vi dovete proprio salutare tutte le mattine, basta che facciate finta.
Sempre vostro,
Pippo

Risponde, la Ele
La Fossa del Quore si unisce all'accorato appello. Prendete esempio da Roma: un'orgia al giorno toglie la crisi di torno. Almeno finché qualcuno non mette le mani sul patrimonio. O sulla patrimoniale.


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IL ROMPICOGLIONE, Il Toro

Italia in recessione, ma la Borsa vola. Pare che gli analisti si riferiscano a quella di Giuseppina Baccozzi di Nocera Inferiore che ha esclamato: "Maronna mia, m'hanno scippato".
La foto segnaletica dei colpevoli dello scippo
della Borsa di Giuseppina Baccozzi

L'INCHIESTA SCOMODA. Chi sono davvero i ministri del governo Monti

Il governo guidato da Mario Monti ha incontrato poche critiche. I suoi ministri sono stati descritti come uomini e donne di specchiata fama. In realtà, una nostra indagine ha potuto svelare un passato non del tutto limpido. O quantomeno sorprendente. Alcuni dei neo ministri hanno trascorsi nel mondo dello spettacolo. Altri in quello dello sport. Trascorsi che si è tentato di occultare. Ma che ora, inesorabilmente, riemergono.





Mario Monti. Già commissario europeo, Mario Monti nasconde un passato ben più rocambolesco di quanto voglia far trasparire. Oggi stimato economista, ieri con la passione dei fantasmi: era Egon dei Ghostbusters. La prova? Il cane di cui non ha voluto rivelare il nome si chiama Slimer.





Antonio Catricalà. Tutti hanno pensato che Catricalà sia stato nominato sottosegretario alla presidenza del consiglio per la sua carriera, per la stima che può vantare sia a destra che a sinistra. In realtà tutto si basa su un caso di omonimia. Egon Monti voleva un sottosegretario che avesse un nome simile al suo. Ha scelto Igor.




Anna Maria Cancellieri. Poco dopo la nomina agli Interni, Anna Maria Cancellieri ha detto: “Pensavo di fare solo la nonna”. Dopo essere stato generale e padrino le tocca diventare ministro. Quella di Monti era un’offerta che non si poteva rifiutare. Le è stato chiesto: “Ministro, una parola per descrivere la situazione italiana”. Lei ha risposto: “L’orrore, l’orrore”.

Paola Severino Di Benedetto. Pur travestendosi da avvocato e accademico, non ha saputo rinunciare al cognome combinato. Questa piccola vanità ci ha portato a svelare la sua vera identità: Paola Severino Di Benedetto è la contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare.

Corrado Passera. Anche lui ha cercato di rifarsi una vita. Ha dedicato la sua esistenza ai grandi cda. Sentiva l’esigenza di poltrone dopo anni passati tra allenamenti e fatica fisica. Ma, nonostante tutto, qualcosa rimane. Soprattutto uno scudetto con il Verona. Perché Corrado Passera è Pietro Fanna.
  
  




Mario Catania. Nominato ministro per le politiche agricole, Catania ha conquistato il ministero grazie alla sua esperienza sul campo. Amante dell’aria aperta, ha scelto il ministero più vicino alla prima fase della sua vita, quella di ciclista e commentatore tv. Mario Catania è in realtà Gigi Sgarbozza.




Lorenzo Ornaghi. Ai beni e attività culturali un  rettore, un uomo di ingegno. Ha fatto di tutto per cancellare il suo passato da manovale della pelota. Ce l’aveva quasi fatta. Ma noi siamo riusciti a svelare la sua vera identità: Ornaghi è Aldo Dolcetti



Renato Balduzzi. La traccia: una sanità da cani. La certezza: il sorriso. Stanco di corse e risate, Balduzzi si è incamminato verso in uno dei ministeri più impegnativi. Ma dopo lunghe ricerche siamo ugualmente riusciti a rintracciare una sua immagine d’archivio: è Muttley.





Elsa Fornero. Chiamata a rinnovare il sistema lavorativo e le politiche sociali per la sua carriera. Non come docente, ma come donna vicina al popolo. La ricordiamo ne I Cesaroni. Perché Elsa Fornero è Claudio Amendola.





Giuliomaria Terzi di Sant’Agata. Ambasciatore di lungo corso, non è andato alle finanze per il suo passato da succhiasangue. Ma non ha rinunciato alla sua eleganza e ai suoi titoli nobiliari. Memore del suo passato nello spettacolo nei panni di Dracula in Carletto il principe dei mostri.  

IL SABATO DELLA ZIZZANIA, Limoni nel culo


“La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto” (Charles Bukowski)

Il lato dolce e il retrogusto aspro della cronaca. Nessuno ha mangiato nulla, le papille gustative non c’entrano niente. Mentre un operaio moriva travolto da una colata di zucchero, un signore veniva ricoverato con un limone ficcato in culo.


Il Messaggero friulano ci informa dell’esistenza di un tale Opoku Kwasi, candidato alla presidenza dell’associazione “Ghanesi di Udine”, da tutti soprannominato Berlusconi. I motivi? “Non sa l’italiano, parla male l’inglese, può contare su un clan numeroso”, dicono gli avversari. Un Silvio africano ci mancava, bunga-bunga e nipoti di Mubarak a parte.

Un preside siciliano ha vietato le gite di classe ai bambini obesi. Ha scritto alle famiglie auspicando che “i partecipanti siano atletici per non rovinare la gita agli altri”. I genitori indispettiti gli hanno risposto. Se lo sono mangiato a parole. I figli obesi, invece, hanno proprio tentato di mangiarselo, letteralmente.

Lodi. Un tizio va in motel con l’amante. All’uscita viene sorpreso in flagrante dalla fidanzata che si era nascosta nel parcheggio. Lui, preso dal panico, sgomma e la investe. I commenti sono superflui. Voglio esprimere solidarietà, vicinanza morale e ammirazione per la vittima. Questo pover’uomo che adesso dovrà pure andare dal carrozziere a farsi riparare l’ammaccatura sul cofano.

Non è che io ce l’abbia con gli animali. Però, nel giorno in cui il Corriere titolava in prima pagina: “Le Borse perdono altri 194 miliardi”, in una pagina interna si leggevano questi titoli: “Aiutiamo i pettirossi a superare l’inverno” e “In taxi con fido, ora è più facile”. Ma soprattutto due domande dei lettori: “Il micio è sterilizzato e ha la cistite. Che fare?” e “Il cane perde molto pelo. Devo preoccuparmi?”. Si, devi preoccuparti. Hai un quoziente intellettivo inferiore a quello del tuo cane.

venerdì 25 novembre 2011

PAROLA AL MORTO, Intervista a Mike Bongiorno

Grazie alle arti divinatorie di Cialtrosius, siamo riusciti a entrare in contatto con Milke Bongiorno, che ci ha consesso una breve intervista.

Cialtrosius mi ha appena abbandonato per tornare a studiare il movimento degli astri roteando un cucchiaino di carta nella carogna di un gufo e in lontananza inizio a sentire una frase familiare, un mantra che si ripete come una eco che si avvicina sempre di più.
"Allegria... allegria... allegria..."

A un certo appunto che questa eco indossa un paio di occhiali con una montatura degli anni Quaranta e ha un accento vagamente newyorkese. Allora capisco che stavolta Cialtrosius non mi ha venduto fumo. Anche se in effetti mi ritrovo davanti a Mike Bongiorno, o alla sua anima che dir si voglia, e sia proprio contornato da fumo.

Mike, sei tu?
"E chi vuoi che sia? No, dico ti sembro per caso Enrico Papi?"

Certo che no, Mike. Allora, come ti trovi lì... dove ti trovi?
"Qui è tutta un'allegria, amici ascoltatori. Altro che gli studi di Cologno Monzese. Anche se devo ringraziare il mio caro amico il Cavaliere Silvio Berlusconi. E' grazie a lui e alla sua intercessione se oggi mi trovo ti trovo".

Cioè, dove ti trovi Mike?
"In questo momento sono in una sistemazione provvisoria, che sarebbe lo studio del Prega e Raddoppia, un programma che conduco insieme a San Francesco ogni giovedì sera. Ci trattano benissimo. Degli uccellini ci portano anche il servizio in camera. Presto spero di elevarmi e arrivare addirittura alla Ruota della Novena, il programma previsto nel periodo prenatalizio che ha come valletta Madre Teresa di Calcutta. Altro che Antonella Elia..."

Senta, ma da lì riesce a guardare un po' di televisione 'terrestre'?
"Dio me ne scampi. Ops, sì scusa non lo dico più (dice rivolgendo lo sguardo verso l'alto). Qui riesco a sintonizzarmi solo su Telenova, Rosmini Tv o sui programmi condotti da personaggi che contengano aggettivi ecclesiastici nel nome o nel cognome... Quindi si riescono a vedere solo Forum, il Tg4 e quel che è peggio, Servizio pubblico".

Mike, lei si sente più italiano o più americano?
"Io mi sento più italiano, anche perché i newyorkesi non avrebbero mai guardato il mio Bravo, bravissimo. Ce lo vedete Woody Allen a guardare Bravo, bravissimo? Io no".

Quali sono i ricordi più belli che ha come conduttore televisivo?
"I ricordi più belli sono legati ai concorrenti. Persone come Frank Riccardi da Frosinone, Giorgio Caccamo da Bolzano, Alessandro Oliva da Cesena, Eleonora Brianzoli da Arcore, Alvise Losi da Catanzaro, Tommaso Canetta da Posillipo, Pietro Pruneddu da Cusano Milanino, Paolo Fiore da Bari e Stefano Glenzer da Macerata. Che belle persone. Tutte ignoranti. Però belle persone".

Cosa ne pensa della situazione politica italiana?
"Amici ascoltatori, vi ricordo che tra due settimane si vota. Avete già deciso chi votare? Io sì. Forza Italia. Per girare ancora un po' la ruota della fortuna".

Il Presidente

IL ROMPICOGLIONE, Schwanzstück

L'Europa all'Italia: "Riforme impressionanti", ma la Merkel con Monti è stata più esplicita: "Schwanzstück!!"

giovedì 24 novembre 2011

MO' TE SPIEGO - Il governo tecnico

 Le spiegazioni incomprensibili di Frank Riccardi 

Frank, cosa ne pensa dell'ascesa di questo nuovo governo?
Innanzitutto mi preme sgombrare il campo da equivoci. Lo si è dipinto come una novità assoluta, ma questo governo Monti non è che una copia. Lo dimostra il fatto che, per pararsi, hanno voluto metterci dentro a tutti i costi un Riccardi, ovviamente quello sbagliato. L’unico giusto sono io, già presidente del primo e unico governo Monti degno di nota. Lo fondai tempo fa in una vineria del rione Monti a Roma. Da lì, appunto, il nome. Accanto a me, nell’ufficio di presidenza, c’erano le signorine Giovanna Moscatelli e Antonella Panico, notissime esperte di vita e di morale. Data la nostra unità d’azione e d’intenti, eravamo detti anche la Trinità di Monti. Come vede, avevo messo delle donne in posti chiave ben prima del cosiddetto SuperMario. Siamo stati talmente bravi che non ci hanno mai chiamato in Europa, se non per correre noi in aiuto di altri. Per dire, non abbiamo neanche avuto bisogno di fare nemmeno un Erasmus.

L'aggettivo tecnico è appropriato? Gramscianamente, cosa significa governo tecnico?
Guardi, nell’epoca della grande informatizzazione, il tecnico lo si chiama soltanto in situazioni d’emergenza. Su questo il più eloquente in dottrina è stato certamente Corrado Guzzanti:


Ho letto da qualche parte (non ricordo bene dove, del resto se una testata non riporta il mio pensiero non è importante) che il governo tecnico sarebbe frutto di quello che Gramsci chiamava “pessimismo dell’intelligenza”. Beh, innanzitutto voglio marcare la differenza e precisare che il mio governo era guidato dall’ottimismo dell’idiozia. Che, guarda caso, è la cosa più intelligente da mettere in campo, come insegna lo stesso Marx (lei sa che io sono profondamente marxista, tendenza Groucho. Ovviamente sto citando lui).

Cosa ne pensa del nuovo Presidente del Consiglio Mario Monti?
Ci conosciamo da tempo. Una volta mi ha offerto una cattedra alla Bocconi, ma io ho rifiutato perché all’epoca preferivo continuare a produrre i film porno di Gianluca Maggiacomo. Poi alla mensa della Bocconi, nonostante il nome, non si trova della buona mozzarella, neanche a bocconcini. Con Mario abbiamo diverse cose in comune: per esempio, il cinema. Anche lui è un appassionato dei film di Bud Spencer e Terence Hill. Il suo preferito, ovviamente, è “Lo chiamavano Trinità”: ma mi ha confidato che, per scaramanzia, prima della fine del 2012 non vedrà il sequel, “Continuavano a chiamarlo Trinità”. Ha notato che è volato a Bruxelles per incontrare Merkel e Sarkozy? Hanno detto che si trattava di questioni istituzionali, in realtà era per ripassare tutti insieme “Altrimenti ci arrabbiamo”.

Non pensa che con Monti le pianure possano essere danneggiate?
È quello che pensa anche Bossi, non a caso un cretino peggio di lei. Guardi, io ho familiarità con conche e paludi, in una prospettiva di progetto leonardesco è tutta roba che deve essere drenata, e del resto l’Europa ci chiede politiche d’austerità, quindi come vede c’è della coerenza. Io piuttosto mi preoccuperei dei residui pirateschi d’opposizione che ancora stanno a galla. Infatti, per Monti, il vero antagonismo non è con le pianure ma con i mari. L’esclamazione “Fuss’ ‘a maronn’”, che il Paese intero ha emesso alla notizia della nomina del professore a premier, si riferiva proprio a questo: ai marosi, che si spera di allontanare.

La nuova sede del Consiglio dei Ministri

Nel programma di governo ci sarà spazio per lo stalinismo borbonico?
Beh, il mio governo Monti era completamente dedicato al piano quinquennale di stalinismo borbonico, come indica anche l’origine delle colleghe Panico e Moscatelli (una garanzia, da questo punto di vista). Con Mario ne abbiamo parlato poco, sa, tutto è successo un sacco di fretta, ma il fatto che sul Colle più alto sieda ancora Napolitano mi fa ben sperare. Certo, ci sono alcuni provvedimenti che posso consigliare a Monti di adottare subito. Sarebbero misure necessarie per la crescita.

Primo. Divieto di circolazione nei centri storici per i culi troppo larghi. C’è bisogno di spazio. Il divieto, nel caso, si può estendere alle periferie. 
Secondo. Finanziamento pubblico per i film erotici del maestro Maggiacomo, facilmente riconvertibili alla pubblica utilità. 
Terzo. Patrimoniale ad personam per Pietro Pruneddu e famiglia. 
Quarto. Provvedimento d’espulsione immediata per Giorgio Caccamo. 
Sesto: Bruno Ambrosi. 
Settimo: abolizione di Ragusa, città e cognome: sono entrambi enti inutili e sprechi di denaro pubblico.

È vero che ora al governo c'è una grande ammucchiata?
Detto così, sembra che il premier sia Maggiacomo e non Monti! Diciamo che si sono formati dei montarozzi, dei monticelli di consenso. Un giorno prima non c'era, adesso c'è: si è trattata di una vera propria erezione di consenso, come certificherebbe anche De Rita, impossibile da ottenere tramite elezione. Alle elezioni facilmente ci si ritrova trombati. Con l'erezione è il contrario. Da qui il fascino erotico del potere, già sviscerato da Foucault e altri, tra cui il sottoscritto.

Bossi è ancora dietro al cespuglio?
Guardi mi pare l'abbiano ritrovato che vagava per i giardini di Villa Reale a Monza, cercando l'entrata del ministero, e anche lì gli hanno ricordato che deve stare attento col sigaro: il fogliame può prendere fuoco. In ogni caso, io sarei per la potatura, la stagione è passata.

Frank Riccardi

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IL ROMPICOGLIONE, La riforma delle pensioni

Il ministro Fornero: "La riforma c'è, ora accelerare". I 55enni in coro: "Non prima che ti metta davanti alla macchina".
Tabacci alla porta di Pisapia

Riforma pensioni, scatta la corsa alla finestra. Pisapia, beccato mentre sale sul cornicione: "Esco di qua perché alla porta c'è Tabacci".

mercoledì 23 novembre 2011

AUNTIE GEORGIE, Dominique è sempre Dominique

Ma perché se la prendono con gli uomini politici sessuomani? Non fate i soliti maliziosi comunisti. Questa rubrica si occupa solo di esteri. Prendete Dominique Strauss-Kahn. Prendetelo in senso figurato, perché se invece vi prende lui è dura. E ci fermiamo qui...


L'hanno crocifisso, il povero DSK. Addirittura hanno detto che è malato. Malato! Speriamo che sia contagiosa questa malattia. E così ha dovuto rinunciare alla candidatura per le presidenziali francesi. Per una volta che c'era uno di sinistra a cui piace la... fifa.
E' un perseguitato. Per questo ha deciso di lasciare l'ingrata Francia. Voci di corritroio dicono che non è vero che lui e la moglie Anne Sinclair, che hanno appena festeggiato i 15 anni di matrimonio, stanno per separarsi, tantomeno divorziare. Invece si separano dal Paese dei nostri cari cuginetti, e neanche tanto consensualmente. E dove volete che vada a rifugiarsi un perseguitato? Dove pensate che scappi uno che si sente braccato?
In Israele, no?!?
Attenzione, non fate l'errore di fraintendere. Non è che va in Israele perché è ebreo. Che c'entra? Siete i soliti malpensanti. Le nostre voci di corritroio ci dicono che Dominique avrebbe ricevuto un'offerta allettante da una società privata di Tel Aviv. Altro che religione.
Tanto qualcosa (o qualcuna) da fare DSK la trova comunque. Siamo convinti che grazie a lui finalmente a Tel Aviv si potrà celebrare l'International Orgasm Day, che qualche tempo fa i soliti moralisti invidiosi e asessuati hanno bloccato per ragioni di ordine pubblico. E pensare che l'avevano organizzato i raeliani, i devoti alla religione degli Ufo, per promuovere la pace globale.
Aspettando di sapere se il tuo collega S.B. deciderà pure lui di scappare (è sufficiente San Marino), è nostro dovere deontologico avvertirti: in Israele i politici stupratori li condannano.
Au revoir.

Giorgio Caccamo

La vecchia rubrica di zietta Giorgia

BUONGIORNO PADANIA

Là sui Monti con l'Umbèrt
«Urgh!!!». Prendiamoci a pugni dalla felicità. Spira di nuovo e forte il vento del Nord. Si va all’opposizione. Sui monti, se serve. Ma mai, MAI, con Monti. L’eurocrate traditore della materna e verdeggiante Varese.  Rinviata la caccia a marmotte, marroni e maroniani. Ai maroniti, specie rara ma straniera, non daremo la cittadinanza.Se ne stiano in Libano. Vietato fare i Tosi e i dispettosi. Al massimo è permesso rifocillarsi lungo i ruscelli, seduti a cerchio magico, per imparare dal Trota. Andare controcorrente. Le forze avverse sono tante: la gang della finanza, il generale bicefalo Merkozy, la formazione paramilitare segreta Trilateral e il gruppo scelto Bilderberg. Peggio dei rom, anzi dei rom terroni. Ricordatevi, un popolo in cammino scrive la Storia. Si torna alla lotta.


«Fanculo governo!». Arrivederci Arcore. Da oggi solo cene di carne a base d’orso. Autoctono. È fuorilegge mangiarlo? «Prrrrrr». La legge siamo noi. E basta kebab. Abbiamo un Parlamento pronto a riaprire. Salvini già scalpita per occupare l’estrema sinistra dell’emiciclo. La più vicina a Pontida e alle feste dell’unità. Venite! Canta anche Alberto da Giussano. E poi ci sono ministeri di Monza. E un po’ di ministri da ricollocare. Il federalismo non è mai esistito, scordatevelo. Padania libera e unita. Incrociate le dita e fatevi le Corna. Anche se loro negheranno. Nel dubbio alzate il medio. «Srgunt».

IL ROMPICOGLIONE, Kantianamente parlando

Rubygate, Berlusconi ai giudici: "Il cielo stellato sopra di me, la legge morale pure"


martedì 22 novembre 2011

PIENA FIFA, Anteprima 11. giornata

Ecco qui in anteprima l'inizio della nuova puntata stagionale della rubrica "A Piena Fifa", che verrà pubblicata tra poco su Viva la Fifa


INTER-CAGLIARI              2-1
Importante vittoria per l’Inter che si toglie dal baratro. Ora ci è finita proprio dentro, visto che tutte le speranze di rimonta in classifica sono sulle spalle di Coutinho. Lui che fa fatica a tener su lo zaino con cui si reca ogni mattina in Piazza Sicilia (Metro 1 De Angeli), dove ha sede la sua scuola elementare. Molto più sicuro di sé Alvarez, che gli amici chiamano Slowly Gonzales. Ranieri allontana le vecchie polemiche con Mourinho: “Io non ho 70 anni. O comunque, con le riforme del nuovo governo Monti, non sarò già in pensione”. Bell’esordio di Ballardini sulla panchina del Cagliari. Per lui si tratta di un ritorno. D’altra parte si sa, Cellino esonera sempre due volte.

Il Presidente

Leggi anche gli altri A Piena Fifa

Calcio ai porci - Muller uber Kessler

Gerd Muller (sin.) negli anni Settanta, quando a tempo perso suonava negli 'Hans und der putzerstoffen'

 La scorsa settimana sono stato in Germania per partecipare ad una conferenza organizzata dal Bert Vogts Institut fur Fussball und Katroffelsalad. Titolo della conferenza: “Christian Ziege, l’uomo che ha fatto fallire la Topexan”. Decido di farmi accompagnare da Bobby Brambo e da Gerd Muller. Partiamo venerdì da Sesto Marelli. Andiamo con la Opel Kadett di Bobby, che in Italia non ha la patente, ma in Germania ne ha tre: una per le auto, una per i camion e una per il pullman del Bayern Monaco. Con noi c’è il mitico ex bomber della nazionale tedesca, che ci farà da navigatore. Da è anni amico di Bobby. I due si conoscono da quando Gerd lo allenava nel Borussia Marelli. 
Pariamo alle 6 e all’inizio fila tutto liscio. Alle 7.15 ci fermiamo in un autogrill della periferia di Lugano per la colazione. Coscia di maiale alle mele e crauti, birra, sigaro alla pancetta per me e Bobby. Gerd è a dieta e ripiega su un panino lardo e cozze del lago di Lugano. Poi si allontana per andare in bagno. Usciamo e dopo mezzora ancora non torna. Lo abbiamo perso. Strano, perché ha una memoria di ferro. Lo ritroviamo due ore dopo nella pineta del Delta del Po, mentre vaga nudo urlando “Forza Spal”. Ritorniamo verso la Svizzera, la attraversiamo ed arriviamo in Germania. Bobby si emoziona e canticchia ‘O Tennenbaum’. Chiedo a Gerd dove si imbocca l’autostrada per Berlino, sede del congresso. Lui attacca raccontandomi della semifinale Italia-Germania del 1970, cominciando da quando l’aereo della nazionale decollò per il Messico. Chiedo aiuto a Bobby, ma lui piange intonando ‘Numero Uno’ di Matze Knopp. 
E insomma, o Berlino o morte. Mi hanno invitato, mica posso fare il cafone e non andarci. Arriviamo alla periferia di Monaco. Ci fermiamo per il pranzo in un’area di servizio nel delizioso paesino di Ottoverbagaessuung. Prendo un boccale di sidro di mele con dentro un cotechino. Bobby opta per un classico secchio di patate e grasso di balena. Gerd lo abbiamo lasciato legato alla macchina. Quando torniamo, al posto di Gerd troviamo un Pitbull calabrese di nome Gennaro, che pretende pure di guidare. Lo lasciamo fare, ma arrivati all’altezza dell’Allianz Arena di Monaco, il gioco di luci della facciata dell’impianto confonde il cane, che già aveva un problema a un occhio. Finiamo in un campo di crauti. La macchina resta impantanata e non possiamo più proseguire. Nel frattempo, ci raggiunge Gerd, che indossa un pigiama a righe e in spalla porta uno stereo che spara a manetta ‘Notti magiche’. Aspettiamo l’arrivo del carro attrezzi con Gerd che ci racconta di quella volta che la Germania vinse i Mondiali del 1990, mentre lui era ancora all’Azteca convinto che ci fossero altri due tempi supplementari. 

IL ROMPICOGLIONE, Pane per tutti i denti

Mario Monti: "Sulle riforme saremo incisivi". Berlusconi: "Noi eravamo canini".

L'AVVOCATO DEL CAVOLO - In difesa della Democrazia

Il nero manto della tecnocrazia si sta stendendo sopra il fulgido sole della volontà popolare. All’indomito spirito italico, che aveva direttamente espresso la propria preferenza per Silviodoro Berlusconi I, detto Il Magnifico, viene scippata la possibilità di rivotarlo immediatamente. Con quali argomentazioni poi! Lo spread, il tracollo dei mercati, il fallimento dell’euro…come se alla casalinga di Voghera, vero metro, oserei dire alfa e omega della rappresentanza popolare, gliene fregasse poco meno di un cavolo nero e falliforme. Ora non c’è più Lui, che gli italiani avevano votato, e tutti sono più tristi. E la piantino le professorine dalla penna rossa, tipiche di una certa sinistra, di invocare la Costituzione. Che l’elezione diretta del presidente del Consiglio non esista nella nostra Repubblica, che la volontà popolare debba essere mediata, che i parlamentari debbano avere un comportamento decoroso, sono solo grigie disposizioni normative che stanno strette all’estro tipico dei discendenti di Romolo. Ora siamo governati da professori, rettori, prefetti, banchieri, militari, gente con due o tre cognomi. Tutto ciò è inaccettabile. Il popolo si identifica con gli occhi sbarrati di Mara Carfagna, con l’imperioso stacco di coscia di Vittoria Brambilla, con il musetto appuntito del suo chihuahua (Pisapia, restituisci Cartier!)(e Mike!), con il tunnel della Gelmini e con la specchiata onestà del ministro Romano (per tacere della coerenza di Capezzone, dell’astuzia di Giovanardi e della simpatia di Gasparri). Il tentativo degli innaturalmente intelligenti, colti, spocchiosi oligarchi delle turboburocrazie europee e mondiali, di imporre qualcosa di diverso è ignominia pura. La democrazia significa che il popolo italiano deve poter fare quel che il popolo italiano vuole. Basta a queste odiose intrusioni che pretendono di dettarci un’agenda diversa da quella che abbiamo prescelto: tette, tv e cazzate. Se a Bruxelles e Strasburgo hanno questa antipatica mania di voler sovvertire gli impulsi naturali basilari in ogni società democratica, vadano ad occuparsi dei Lemmings.