giovedì 30 giugno 2011

FOTO: Il nuovo motto di A Pieno Titulo

Foto Testuale

L'AVVOCATO DEL CAVOLO, La difesa di A Pieno Titulo


Pubblichiamo le memorie preliminari di difesa di A Pieno Titulo  redatta dal Povcato Tommaso "er Condono" Canetta in risposta alla nota legale perpetrato da Lidia Baratta ai danni del Presidente.
 
AL GIUDICE DEL TRIBUNALE DI VELLETRI
Competente ratione materiae
L’ILL.MO FRA CAZZO

MEMORIE PRELIMINARI DI DIFESA PER CONTO DEL EGR. PRESIDENTE DI A PIENTO TITULO

Preliminarmente a qualsiasi difesa in fatto e in diritto, che ci si riserva di esprimere all’udienza fissata per il 2 del corrente mese, il mio assistito intende portare alla Vostra attenzione le seguenti considerazioni:

Ancorchè rappresentata dallo stimatissimo Gianclaudio Pierenrico Azzeccagarbugli, la sig.na Baratta è una donna. Il mio cliente fa parte di una prelatura personale a cui non si applica alcuna convenzione, legge o regolamento che riconosca alle femmine la capacità di agire, anche mediata, in giudizio. Pertanto taccia.

Il licenziamento poi non risulta nullo e non è possibile procedere al reintegro. Secondo lo Statuto della disinformazione non è infatti “licenziamento” quello in oggetto, ma corretto utilizzo dei poteri di indirizzo del Presidente. Vorremmo qui riportare la massima giurisprudenziale dal caso, discusso in sede europea, Caccamo vs Caciotta valdostana: “Le persone il cui cognome contiene più di due “a”, e almeno due “t” non sono licenziabili. Se allontanate dal posto di lavoro vanno considerate “spontaneamente autoinflittesi una giusta e savia punizione”.

Infine, per quanto riguarda le molestie, è pacifico in dottrina che il comportamento degli animali domestici non può configurare “molestie”. Se un cane, citiamo a titolo di esempio, si attacca ad una gamba umana nel tentativo di copulare, ipso facto non sono configurabili le molestie. Anzi, è crudeltà nei confronti degli animali la repressione degli istinti basilari operata dalla sig.na Baratta.

DOMANDA RICONVENZIONALE

A titolo di domanda riconvenzionale chiediamo che vengano liquidati i danni a “A Pieno Titulo”, di immagine, economici e proctopiretici.
In subordine chiediamo che alla sig.na Baratta venga imposta una publica et umiliantae ammenda.

P.Q.M.

Si chiede il rigetto di tutte le domande dell’attrice e l’accoglimento delle domande riconvenzionali.
In giudizio verranno prodotte prove audio, video, fotografiche e testimoniali (il dott. Pruneddu viene già da ora indicato come testimone chiave) per acclarare le responsabilità della sig.na Baratta, alla quale, in sintesi, si contestano:

illegale costituzione in giudizio
lite temeraria
crudeltà nei confronti degli animali
mobbing nei confronti dei sottoposti
mancata fedeltà al blasone di “A pieno titulo”
ripetute offese alla morale ed al buon costume
abigeato
                                                                                                                              Milano, lì 30 maggio
Il legale rapp. Figl, di putt. Gran. Invent.di cazz. Antrocch. Ammammat. di “A Pieno Titulo”,                                                

COMUNICATO UFFICIALE, Nota legale

Lidia Baratta in una delle sue scarse prestazioni giornalistiche
A Pieno Titulo da sempre è una testata votata alla trasparenza della disinformazione. Per questo abbiamo deciso di pubblicare la nota legale che ci è stata recapitata dall'avv.Azzeccagarbugli, che tutela la nostra ex direttrice editoriale Lidia Baratta. Evidentemente la Baratta non ha dato seguito al suo proposito di dedicarsi a mansioni a lei più indicate e ha deciso di scatenare una sterile polemica. Vorrei ricordare alla dott.ssa Baratta quello che ci siamo detti in privato (anche se devo riconoscere di non aver compreso tutto quello che mi ha detto, ma quel verso gutturale quando le ho comunicato il licenziamento in tronco l'ho preso come un "nessun problema Presidente") e che grazie al coraggio di Pietro Pruneddu abbiamo alzato un velo su suoi comportamenti vessatori nei confronti degli stimati colleghi della nostra redazione. Comunque, visto che sarò personalmente coinvolto in un'udienza il prossimo 2 luglio prometto a tutti i nostri lettori che darò battaglia insieme al mio consulente legale Tommaso Canetta detto "er Condono" Meno fatti, più promesse.
Il Presidente

Presidente redazione “A pieno titulo”
Piazza Indro Montanelli, 1
SSS (MI)

 VISTA

la legge 604/1966 ddl 78074h. cc. comma 6 45890 direttiva 6790784298, L. 986798798 n. 0763986937869, RIGA 575695957070, ddl 9869059706970, comma7864298792, dl 1561, 796999
 
il licenziamento dei lavoratori deve essere giustificato e motivato.
 
PER CUI

Il licenziamento della illustrissima direttrice editoriale Baratta Lidia, premio Kaputziner 2011 e punta di diamante della vs redazione e del Cosenza Times, risulta nullo. E come tale si procederà per via processuale e giuridica al reintegro della suddetta illustrissima nella vs redazione.


Lidia Baratta ha richiesto il risarcimento di euro 453.678.432.000 per i danni morali e personali subiti, anche a causa delle ripetute molestie da parte del nuovo presunto pseudo direttore editoriale di cui non si ricorda neanche il nome se non con un vago riferimento a un noto telefilm per bambini con protagonista un quadrupede a pelo lungo di razza collie (guarda la foto).

Il presidente della redazione è pertanto invitato a presentarsi in tribunale il giorno 2 corrente mese per il dibattimento. 

Il legale della illustrissima Lidia Baratta

Gianclaudio Pierenrico Azzeccagarbugli

LETTERE AL DIRETTORE, Lettera di giubilo

Gentile Presidente,
come Lei ben sa, nel corso degli anni il nostro sodalizio professionale ha resitito nonostante le nostre visioni opposte su A Pieno Titulo, il mondo, le donne, il calcio e il modo di cucinare la cassoela (io continuerò a mangiarla con la marmellata). Non starei qui a ricordare tutti gli episodi che ci hanno fatto scontrare, dalla assunzione di Caccamo in redazione a quella volta in cui cercai, invano, di convincerLa a non pagare due milioni un krapfen. La recente nomina di Davide Lessi a direttore editoriale mi riempie di gioia. I mesi di oblio causati da Lidia hanno finalmente avuto fine.. Finalmente non la vedremo più arrivare in redazione con i suoi pantaloni da paracadutista-acrobata. Lessi è invece un uomo meraviglioso, oltre che di gran classe. Ricordo ancora quando ci prendemmo la nostra prima sbornia, all'asilo di Stalingrado. La sua predilezione per l'alcol è il suo segreto: il prada ai fumi di 8 damigiane di Tocai gli ho visto scrivere pagine meravigliose del giornalismo italiano. Articoli di forte impegno sociale come 'Qualcuno volò sul nido del kruspzufl' restano una pietra miliare del nostro amato mestiere. E il 
recente siluramento di quel cialtrone di Frank Riccardi, poi, è la prova più vivida del fatto che il Lessi sa già cosa vuole. La sua linea editoriale è ben precisa, d'altronde: meno fatti, più promesse. Colgo quindi l'occasione per augurare al Lessi ogni bene e fortuna nell'intraprendere questo nuovo e fulgido capitolo della sua strabiliante carriera. E' un bel direttore! E' un santo, un apostolo!

Con servilismo,
Il Passante

Leggi le altre lettere al direttore

VIDEO: Gianni Drudi intervista integrale - parte 1

Inizia oggi la pubblicazione in versione integrale dell'intervista a Gianni Drudi, il mitico cantante di Fiky fiky
Venerdì 1 e lunedì 4 luglio la seconda e terza parte dell'intervista. Mercoledì 6 e giovedì 7 il concerto di Gianni a Bellaria Igea Marina lo scorso 19 giugno.
Per un'estate all'insegna della baracca.

LETTERE AL DIRETTORE, Il sacro fuoco della zizzania

A Pieno Titulo pubblica con grande piacere la lettera aperta scritta dal suo redattore Pietro Pruneddu, curatore della fortunata rubrica "Il sabato della zizzania". 

Presidente,
è arrivato il momento della verità. Delle verità, anzi. Avevo una rubrica. Avevo delle lettrici accanite che mi scrivevano lettere erotiche gasate dalla zizzania che inoculavo nelle loro tristi vite. Ricevevo plichi di minacce firmate dal gruppo terrorista Al-Kacham che mi lanciava condanne di morte per aver raccontato episodi inquientanti che riguardavano un loro confratello. Come lei ben sa, il sabato era il giorno del boom di accessi per il sito. Dagospia era pronto a ricoprirmi d'oro ma io le sono rimasto fedele. Avevo una bella vita, piena di soddisfazioni lavorative. Però da alcuni mesi a questa parte ho iniziato a subire una sorta di mobbing da parte di una componente della redazione. Una persona che, per il suo ruolo editoriale, aveva il potere di bloccare la mia verve di zizzania. Era impaurita a tal punto dalle mie rivelazioni che per osmosi la sua coinquilina ha iniziato a tremare senza sosta e non si è ancora fermata. Presidente, in questo losco complotto potrebbe essere coinvolto anche un noto faccendiere, salito agli onori della cronaca con lo pseudonimo di Luigi Bisignani ma conosciuto dal Salento alla Padania con tutt'altro nome. Non ho prove contro di lui, ha depistato con cura le sue mosse. Ora comunque sono un uomo di nuovo libero, un giornalista che ritrova le sue possibilità di espressione, guidato dal sacro fuoco della zizzania. Apprendo con giubilo la nomina di Lessi, mio punto di riferimento negli anni, mio collega di scrivania alla gloriosa redazione di "Indipendenza Rivoluzionaria Veneto-Sarda", mio maestro nella fedeltà alla linea. Ora, se venisse confermata la cacciata di quel mezz'uomo finto intellettuale di Riccardi, sarei veramente pronto a tornare sulle barricate della disinformazione. Testualmente, con la protezione di due fratelli maggiori come lei e Lessi.

PPP

Risponde il direttore Lorenzo Lamperti
Caro Pietro,
A Pieno Titulo è felice di riaccoglierti ora che ci siamo liberati delle mele marce. Basta fatti. Vogliamo promesse.

IPSE MALEDIXIT, Tenutaria dentale

Minetti: "Io tenutaria in un bordello? È falso" 

Alvise Losi

Leggi le altre maledizioni dell'Ad

Il blog di Alvise

IL LESSEVIRO, Fedeli alla linea

Pubblichiamo con grande piacere il primo fondo del nostro nuovo direttore editoriale Davide Lessi. Un discorso di insediamento che, conviene agli oppositori, non farà discutere.

Il nuovo direttore editoriale D.L.
La mala femmina Lidia esce da A Pieno Titulo, il giorno in cui le quote latte entrano nei cda. Qualcosa vorrà pur dire, e voi no? Una scelta editoriale non troppo sofferta forse, ma testualmente contro. Che, disinteressatamente, sottoscrivo. Perché come ben dice la Bonino (Emma, n.d.MM, acronimo per “non di MM”): «Sappiamo già da quale filiera vengono le donne che entrano nei consigli di amministrazione». E il filo di Lidia, spiace dirlo, passò intorno al collo del Faccendiere. Non il giornalista in altri affari affaccendato, ma il suo, il nostro, Faccendiere. Probabilmente stordito dalle troppe vivande piccanti. Ma Allah è grande, proprio nel giorno santificato a Paolo&Pietro, il Nostro si è rinsavito, districandosi dalla trama al peperoncino.
Libertà, Franzen, Libertà, Frank!  Libertà da pseudo-intellettuali post-romani e pre-istorici (mo’ te purgo), libertà di acCesso stampa (nel segno che lascia il segno sulla tavoletta wc di Pieroni), libertà di censura “artistica” e terzine Losiche, libertà di pubblicocaccamo&privato. Libertà di Passante e tav, libertà di sex diseducation brianzolo and look post-ciglione. Il tutto sospirando a quell’unica stella: la Zizzania. Da celebrare il sabato, da diffondere ogni giorno. D’estate, di notte, di stage…

Testualmente vostro,
D.L. (Democrazia e Libertà)

Ps: Con un'unica eccezione, ringrazio tutta la redazione di A Pieno Titulo per il caloroso “malvenu” che mi ha elargito dopo l’atto ufficiale, e trasparente, della nomina al sapor di gambero. Mi sento un po’ Scola anch’io. Grazie pa..pa..presidente!

LETTERE AL DIRETTORE, Proteste alla nomina di D.L.

Gentile direttore,
da lettore di A Pieno Titulo mi sento umiliato e offeso. La recente nomina di D. L. a direttore editoriale mi lascia allibito e senza parole. E io che mi immaginavo foste un finestra di libera espressione. Illuso.
Come al solito vince l'intrallazzo e la raccomandazione. La nomina di un personggio della levatura del L. è un inganno ai lettori. Ci mentite e lo sapete.
in più, se non lo sapesse, questo sedicente "direttore editoriale" beve.

Un lettore indignado 
 
Risponde il direttore Lorenzo Lamperti
Caro indignado,
mi dispiace che lei si senta allibito. Comunque sempre meglio che illibato. Sono ammirato dal modo in cui cita romanzi di Dostoevskij. Lei si sente umiliato e offeso e fa bene perché non ha capito che la missione di A Pieno Titulo non è la libera espressione ma un fiero realismo disinformativo. Detto questo, la nomina di L. è avvenuta nella massima trasparenza possibile. Infatti la lettera di raccomandazione mi è arrivata dentro una cartelletta, appunto, trasparente. Per finire, ogni persona ha i suoi vizi. E tra tutti i vizi, quello dell'alcol è quello che più si addice a un uomo di cultura.

mercoledì 29 giugno 2011

COMUNICATO UFFICIALE, Davide Lessi direttore editoriale

A Pieno Titulo comunica l'esito positivo della trattativa con Davide Lessi. Lessi è da oggi il nuovo direttore editoriale della nostra testata. A Pieno Titulo ringrazia Lidia Baratta, che aveva ricoperto sino a ora con professionalità questo ruolo, nonostante sia una donna. A Pieno Titulo dà piena fiducia a Lessi e confida di aprire con lui una nuova pagina ricca di successi.

Il Presidente

l'acCESSO STAMPA n.1

La rassegna stampa di A Pieno Titulo. In onda una volta ogni tanto
 
Direttamente dai bagni di Sesto Marelli, ecco la prima puntata della rassegna stampa di A Pieno Titulo. Gabriele Pieroni ci informa sugli ultimi eventi locali, nazionali e internazionali.


martedì 28 giugno 2011

VIDEO: La nuova canzone di Gianni Drudi

Per l'anteprima dlel'intervista a Gianni Drudi che sarà pubblicata da A Pieno Titulo in versione integrale vi offriamo una chicca. Nella sua auto, Gianni ci ha fatto ascoltare in anteprima assoluta la sua nuova canzone per l'estate 2011: Te te te. Eccone un assaggio con Gianni che alla fine la canta anche fuori dal finestrino.


FOTO: A Pieno Titulo se fa l'aipad

Il Passante con i mezzi avveneristici della redazione di A Pieno Titulo (Jefferson Images)

lunedì 27 giugno 2011

venerdì 24 giugno 2011

LA PAGELLA: Gasperini all'Inter

VOTO: 3
Quesa volta il mal di pancia ce l'ho io. E non quello dorato di Ibrahimovic. Ho il mal di pancia perché il futuro dell'Inter mi sembra di dubbio gusto. Noi bauscia abbiamo goduto tanto in questi anni. Ci siamo rifatti di anni bui e tristi vincendo tutto. Per questo saremo sempre grati a Moratti e tutti quelli che hanno indossato la maglia nerazzurra o si sono seduti sulla nostra panchina. 
E sulla panchina dell'Inter di gente se n'è seduta parecchia. Negli ultimi anni abbiamo alzato tante coppe quanti allenatori abbiamo cacciato o visto scappare. Prima il Mancio, cacciato dopo lo scudetto di Parma (il secondo di fila più quello a tavolino con tanto di due supercoppe italiane e due coppe Italia) con la scusa del suo sfogo post-Liverpool. Poi José, dio, che ha riportato a Milano la Champions League (oltre a due scudetti, una Supercoppa italiana e una Coppa Italia). José se n'è andato nella notte di Madrid e a Milano è arrivato quel simpatico ciccione di Benitez. Quel ciccione di Benitez. Quattro mesi di Inter con una Supercoppa Italiana vinta, una Europea persa, un Mondiale per club conquistato ad Abu Dhabi, 48 infortuni muscolari. Largo, grazie. In tutti i sensi. Leonardo, ex milanista, è riuscito a sbagliare 32 formazioni su 31 partite alla guida dell'Inter ma ha comunque portato a casa una Coppa Italia. E il brasiliano che fa dopo che Moratti l'ha preso e riconfermato nonostante le 8 pere subite da Milan e Schalke? Se ne va a fare il direttore sportivo del Paris Saint Germain.
Ennesima estate di passione per i tifosi nerazzurri. Si sogna un allenatore di primo piano: Villas Boas e Capello saltano. Salta la balzana idea Bielsa. Salta il grande ex Mihajilovic. Quello che resta è Gasperini. In attesa di un nuovo avvento, sembra lui l'allenatore ad inter(im). Non più quello di José ma quello di Pep, destinato all'Inter (così è se vi pare) dal luglio 2012. 
Gasperini è un bravo allenatore, tatticamente preparato e ha fatto benissimo al Genoa. E' certamente una brava persona, educata. Il capello bianco gli dona autorità. E' juventino ma nel calcio moderno si può passare sopra anche a queste cose. Ma a Rampulla preparatore dei portieri no. Rampulla all'Inter è come Moggi che si lamenta per un arbitraggio, come Allegri che ride, Giovinco che segna di testa, Rossella Sensi che vince a Miss Italia, Miss Italia che gioca nella Roma, la Roma che gioca a Lazio e la Lazio che gioca a Roma. Rampulla no. E manco Gasperini, sarebbe meglio. Resta Thiago Motta, rinnoviamo il prestito di Kharja, vogliamo Palacio. Ci manca solo Juric. No, quel 3 in testa al pezzo non è un triplete. Forza Genoa.

Lorenzo Lamperti

L'OROSCOPONE SCIENTIFICO di Cialtrosius, 24 giugno

L'oroscopo esistenziale di A Pieno Titulo

Cialtrosius. Da piccolo veniva picchiato a scuola.
Ariete – Se è vero che d’estate dopo una tosatura si sta meglio, è anche vero che si è più esposti alle intemperie monsoniche. Dovevate pensarci prima e chiedere consiglio a uno dei due piatti di una Bilancia. Frettolosi.

Toro – Se avete rischiato di finire sotto una macchina perché non avete sentito il clacson, smettete di incolpare il Torero che vi ha strappato un orecchio per lanciarlo alla bella. Sarebbe ora di svegliarsi. Fortunati.

Gemelli – La vostra vitalità è, come sempre, doppia. Un giorno guardate il sole, l’altro la luna. E non è che sia sempre rossa per un’eclissi. Se il mondo non vi basta più, ci sono sempre gli inferi. O il Paradiso? Troppa doppiezza guasta. Fatalisti.

Cancro – Non bastavano i bambini, ora ci si sono messi pure i vecchi pescatori da domeniche estive. Portate pazienza perché presto uno Tsunami si porterà via tutti. E voi sarete i soli a sopravvivere aggrappati a uno scoglio. Fiaccati.

Leone – La congiuntura astrale è meno favorevole della scorsa settimana quando Venere incrociava Marte e vi lasciava a guardia del suo talamo vulcanico. Efesto, scoperto l’arcano, si l’è presa con voi e vi ha messo al guinzaglio. Fufi.

Vergine (Il segno della settimana) – Il settebello è vostro. Ed è proprio l’estate buona. Ma è meglio che facciate una scorpacciata, perché l’incognita di future magre è dietro l’angolo. Non esagerate, però, credendovi instancabili. Se è la prima volta e non volete rischiare, meglio un po’ di Pesci che un solo Toro tutto in una volta. Fertili. Fini. Focosi.

Bilancia – Il rischio è la virtù dei fortunati. O degli sfigati. Con i soldi vi è andata male, ma una breve vacanza in Grecia potrebbe ristorarvi. C’è chi è messo peggio di voi. Ma non mettetevi a raccogliere da terra monetine a Mykonos. Fro… llati.

Scorpione – Brutta settimana per voi, che siete abituati a godervi le giornate all’aria aperta. Siete in pericolo perché un rinoceronte è abbastanza grosso da schiacciarvi e non rendervi buoni nemmeno per un piatto thailandese. Futili.

Sagittario – È il segno peggiore, lo sanno tutti. La vostra brama di fare è seconda solo alla voglia di vivere di un Gemelli davanti a un’eclissi di sole. Ma il troppo stroppia, ed è difficile far passare un cammello da una cruna di un ago. Farfuglianti.

Capricorno – Irridete giustamente quei fretdolosi degli Ariete. Voi sapete da tempo che nessuna montagna è mai andata da Maometto. E per dirgli cosa poi? Ecce homo? Nessuno sa prendervi in giro quanto voi stessi. Futuristi.

Acquario – La grande riscossa comincia dalla scoperta dell’ovvio. Non vi eravate accorti che erano passati i referendum. Poco male perché avete già avuto modo di rifarvi distribuendo solo acqua bollente in questo fresco momento. Futuribili.

Pesci – Un’alleanza con i Cancro sarebbe propizia. Ma ricordate sempre la catena alimentare. Nessuno dà niente per niente. E nemmeno Roma è stata costruita in un giorno. Insomma, rischiate di essere voi i fessi. O, peggio, lessi. O alla brace. Fifoni.

Cialtrosius

giovedì 23 giugno 2011

IL PROFILO, Lorenzo Lamperti

Juventino di nascita e anche di adozione, la leggenda vuole che le prime parole da lui pronunciate siano: “Giampiero Boniperti”. Per inspiegabili motivi, sin da piccolo ha chiara la sua aspirazione: fare il gobbo. Direttore del giornalino 'Zeman devi morire' della scuola elementare 'Antonio Giraudo', predilige gli argomenti seri: Processo di Biscardi e L'Infermiera ci sta col Colonnello. Folgorato da un fulmine sulla via di casa, dopo la laurea triennale comincia una lunga trafila di collaborazioni e stage tra Delle Alpi, Corso Ferraris e Milano 15, un elegante quartiere a pochi minuti dal centro di Pescara. Nel frattempo prende la laurea specialistica a Torino in Onestà con una tesi su Moggi e Pairetto. Tentenna per qualchemese, ma dopo l’esperienza a Vinovo capisce che il poi è padre del mai e che il bardotto è il figlio del cavallo e dell'asina e prova a entrare all’Ifg Walter Tobagi, ma senza badge è dura. Glielo fornisce Moggi, assieme a una sim svizzera. Ora è qui, con tanto, tutto, da imparare e tanta voglia di dire fare rubare. Alla ricerca del proprio avvocato per il processo di Napoli.


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Leggi il falso profilo di Lorenzo Lamperti

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TOBAGI VISTA DA: Alessandro Oliva

Come di consueto, sempre di giovedì, un modo per capire, per capirsi e forse anche per capirci. Percorsi umani ed esistenziali. Testimonianze di vita e di giornalismo. Quando una lezione, vista l'ora, è appena finita e una nuova lezione è appena cominciata. Una lezione in più per capire, vivere, sognare.

L'intervista a Alessandro Oliva è stata effettuata dal Presidente e dal Caccamo sabato 18 giugno in auto nel tragitto tra Milano e Ravenna.

P: Dottor Oliva, come è sbarcato alla Tobagi?
Sono sbarcato per caso, ero già sistemato e avevo un ruolo importante all'interno del Corriere del Granaio. Ero caporedattore della sezione agricola. Mi occupavo di trattori. Ero inviato nelle zone di Forlì e Cesena ed ero tra i giurati del concorso di Miss Trattore. Ho avuto problemi con i villici e dissidi con le lobby del trattore. In particolare si erano schierati contro l'importazione di trattori stranieri, soprattutto di quelli lombardi. Il mio editore era Tony e Cuntadein. Lì al Corriere del Granaio mi sono trasformato in Passante, un giornalista sempre con la schiena dritta. Nel senso che sto in piedi. Ho ricevuto anche delle minacce come una lettera anonima con un pistone insanguinato. Ho voluto arricchire la mia carriera arrivando a Milano. Ma la scelta si è rivelata infausta già dopo la prima settimana.
P: Senta, e quando è arrivato nei corridoi della Tobagi cosa ha provato trovandosi di fronte un caccamo?
Ero convinto di essere alla Caritas, anche perché l'ho visto lì con una valigia di cartone e parlava una lingua sconosciuta.
c: Ma io l'ho conosciuta alle selezioni della Tobagi e lei millantava di essere siciliano ma con un accento che Gianni Drudi a confronto sembra di Trapani.
La sua è una provocazione meschina. Io in realtà tendo a nascondere le mie origini non italiane, infatti ho studiato dizione romagnola con il mio vecchio editore alla Royal Tony School.
P: Lei è stato definito un ecomostro. Questa cosa influisce sul rapporto con i suoi colleghi? Si sente accettato?
L'antico vezzo del meteorismo ha fatto sì che si allontanassero da me. Testuale.
P: Lei è noto, all'interno della scuola, per l'impegno e il tempo che dedica nella preparazione degli esami. Qual è il suo segreto? Come fa a trovare tutto questo tempo da spendere sui libri e le dispense?
Ho studiato libri fornitimi da Tony e Cuntadein. Il prossimo esame di diritto invece lo preparerò con il mio avvocato di fiducia, Anto' Lu Purk. Ma mi lasci spiegare come ho conosciuto Anto': mi recavo negli Abruzzi - quando ancora non esisteva il Molise - come giornalista enogastronomico. Una sera al ristorante non avevo soldi per pagare e dunque mi hanno messo a lavare i piatti. Nel lavandino accanto al mio, c'era il mio futuro avvocato.
P: Caro Passante, lei ha un vezzo che tutti conoscono: quello di denudarsi non appena le si offre l'occasione. Da dove nasce questo desiderio di nudità?
Questo mio vezzo risale ai tempi delle elementari, quando feci una scommessa con un mio compagno napoletano sullo scudetto dell'Inter. Vi lascio immaginare com'è andò a finire...
P: Pregi e difetti del Passante.
Guardi, io so bene di essere la feccia dell'umanità. Nella mia vita ho commesso molteplici reati: dalle insolvenze a reati contro il patrimonio artistico. Per esempio una volta scrissi "Forza Inter" utilizzando le tessere del mosaico di Sant'Apollinare.
P: C'è una voce che sostiene che lei ami mangiare cagando. Corrisponde al vero?
Guardi, i miei detrattori non sanno che io vado orgoglioso di questa mia abitudine. Io al cesso faccio di tutto: mangio, leggo giornali, scrivo pezzi, navigo su internet, preparo il presepe. E tanto altro ancora.
P: In questi mesi avrà certamente sviluppato un odio particolare nei confronti di qualche suo collega. Ci può dire chi disprezza di più?
Odio tutti in egual misura. D'altra parte faccio un vezzo della mia proverbiale misoginia e misantropia. Io non faccio amicizia, stringo solo alleanze commerciali. Comunque, mi fanno schifo in particolare Caccamo per le sue origini, Elia per la sua sodomia e la Favasuli per la sua ritrosia al cospetto delle mie avances. Pensi, per lei mi sono persino riaccostato alla doccia!
P: Senta Passante, ma è vero che il suo coglione destro è ormai consumato?
Confermo. D'altra parte, sa, io sono scaramantico. A San Siro mi ero orientato sul palpare Silvia. Lei aveva accettato di buon grado ma poi ho rovinato tutto denudandomi dopo il gol di Stankovic.
P: Ci racconta qualcosa della sua esperienza come inviato di A Pieno Titulo?
Sono stato a Londra due volte per Tottenham-Milan e il Royal Wedding. In quest'ultima occasione ho potuto rivedere il mio grande amico William. Eh, quante ne ho passate con il vecchio Willy! Come quella volta in cui siamo andati al Su Pistillone vestiti da feldmarescialli.
P: Passante, lei è anche un promettente poeta. Come nasce la sua passione per i versi?
Da lontano. Iniziai con le Petiadi, un poema epico-cavalleresco che non ebbe grande successo di pubblico per la sua complessità che lo rendeva incomprensibile ai rozzi cervelli del popolino. Ebbe però un ottimo riscontro nei salotti romani dell'Ikea. Infatti, ho sovente declamato le mie poesie in un salotto di faggio dell'Ikea di Casalecchio di Reno. Ho avuto molto successo con la raccolta Grazie perché mi caghi, che conteneva le celebri Pecorelle e Farfallina. Ora sto lavorando alla mia nuova raccolta ma non so ancora a che animale consacrare la mia opera: urogalli o moscardini sono i miei favoriti.
P: E' orgoglioso dell'istituzione del Premio giornalistico Alessandro Oliva?
Molto. In giuria è stata una scelta difficile data la qualità dei cinque componimenti finalisti. Ma alla fine grazie all'aiuto del grande Leonard Berberi siamo riusciti a dirimere la questione. Ne approfitto per dire che Rubers Bentoglio esiste davvero. So che sembra un personaggio inventato, ma non è così. Al contrario Gino Pilotino è un'invenzione: sono io. Ma non lo avrei mai fatto vincere, son un giornalista corretta e con un pelo alto tre dita sullo stomaco.
P: Passante ha già trovato il suo brand? Si sente abbastanza crossmediale?
Guardi io non ho mai crossato bene perché ho il piede a banana. Comunque la vita riserva sorprese, come quella volta che uscii con una ragazza che aveva la voce di Fausto Leali con l'asma. Ecco quella volta mi sono sentito molto transmediale.
P: Caro Passante, si faccia una domanda e si dia una risposta con un'altra domanda.
Quanto è caliente il sol? Mi scusi, ma lei... chi è?

Leggi gli altri Tobagi vista da

mercoledì 22 giugno 2011

LA FOSSA DEL QUORE, Latin lover de curtura

La posta del quore di A Pieno Titulo. Storie tobagiste (e non), storie d'amore, racconti strazianti su palpitamenti (e pompate) del quore.

Cara Fossa,
ho urgente bisogno di te. Sono un giovane (diciamo così) giornalista praticante, simpatico, acculturato, anche se qualcuno dice che Martufello sembra più intellettuale. Mi sento un po' sfruttato. Io in realtà sono ignorante come una zappa ciociara, però mi tirano per la giacchetta (l'ho comprata qualche giorno fa) e mi costringono a fare l'esperto di cultura. Figurati, Fossa, esperto io: l'ultimo libro che ho letto è "Il profumo del latte di bufala", romanzo Harmony del 1991 di scarsa diffusione al di fuori dell'Agro Pontino. Però, come puoi capire dal tipo di letture, sono un tipo romantico. Eh no, invece no. Sono combattuto tra il mio animo gentile e il richiamo della carne. Di bufala e anche di altre specie animali. Pensi che riuscirò a conciliare i due aspetti della mia personalità? Quanto tempo deve passare prima di avere successo nella sfera amorosa? Ti prego, posso essere latin lover solo perché sono della provincia di Latina?

Risponde, la Ele
Caro Latin Lover,
(la locuzione è nata proprio con riferimento a un tuo antenato della provincia di Latina, anche se in seguito trame di invidia e potere hanno esteso la definizione fino a ricomprendere tutti gli uomini di tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Quindi sì, sei tra i pochi che possono fregiarsi di questo titolo). Dicevo, caro Latin Lover, se tutti si rivolgono a te per il tuo animo apparentemente romantico e per la tua dubbia cultura, forse è proprio perché non c'è nient'altro che li attrae. Dai, guardati intorno: la cultura tira meno di un carro di buoi. Da Non è la Rai a Tamarreide è tutta una lunga discesa nella 'gnuranza. Quindi, se nel 2011 ti si viene a cercare per chiederti di dispensare perle di saggezza, ti si sta prendendo per il culo. Ma c'è la buona notizia: le perle, come è noto, si dispensano ai porci. E puoi puntare su questo per soddisfare le tue legittime voglie.
Sdogana il borgataro che è in te per convincere le gentili donzelle a seguirti in camera da letto. E poi conquistale con il tuo fascino da Hugh Hefner di Stresa: boxer di raso rosso e calzettoni neri fino alle ginocchia.

Leggi le altre lettere alla Fossa del quore

lunedì 20 giugno 2011

PROMO: Gianni Drudi e A Pieno Titulo


Video esclusivo realizzato a Bellaria al bagno Imperiale dalla redazione di A Pieno Titulo con il mitico Gianni Drudi. Gianni ha dedicato la sua Fiky fiky al vostro blog di disinformazione preferito. 
A breve l'intervista esclusiva e integrale a Gianni Drudi.

A PIENO TITULO VIPS: La redazione e Gianni Drudi

19 giugno 2011, Bellaria, Bagno Imperiale. (Foto Ruby)

venerdì 17 giugno 2011

IL PASSANTE, Bastonate ad Amman

Gli insulti gratuiti del venerdì a cura del dottor Oliva

Buongiorno Passante.
Ciao amore.
Bentornato.
Sei bellissimo.
Come mai accoglie il suo intervistatore con queste avances sessuali?
Chiamasi captatio benevolentiae.
Comunque ci sto. Molto bene, comincio chiedendole qualcosa sul suo week-end. Sappiamo che si troverà in Romagna. Vuole svelarci qualcosa di più sui suoi impegni del fine settimana?
Guardi, mi si accappona la pleura solo a parlarne. Sarà un week end denso di impegni culturali. Sabato sera sarò al bagno che Pruneddu ha aperto a Marina di Ravenna, Su Sabbione, per presentare la mia ultima fatica letteraria, selezionata per il prossimo premio Strega. Si tratta di un saggio sui disagi giovanili dal titolo 'Stefano Glenzer: un modo di vivere". Ma il clou sarà domenica: sarà un onore accompagnarla, caro Pres, nell'intervista a Gianni Drudi. Sono carico come una molotov. Ah già, ci sarà anche il Caccamo.
Come pensa che la riaccoglieranno i vicini di casa vedendola arrivare con un caccamo?
Guardi, per il Caccamo ho già predisposto una tenda in giardino. D'altronde dalle sue parti si usa così. Ho piantato anche delle siepi, così i figli dei vicini non si spaventano.
Molto bene, finalmente qualcuno che pensa ai bambini! Caro Passante, vorrei da lei un commento disinteressato sulla situazione che riguarda la panchina dell'Inter.
Temo che Moratti si sia un po' confuso. Dopo aver contattato Bielsa, Rossi, Capello, Ancelotti, Zenga e Dunga, stamattina ha provato a fare una telefonata a Sponge Bob, che però ha declinato: pare sia già in lizza per il dopo Conte alla Juve. Da tifoso moderato ma attaccato alla sua squadra sono un po' deluso. Quando ho appreso che poteva esserci un possibile ritorno di Benitez, ho lanciato sulla sede del consolato spagnolo a milano l'ultimo cd di Silvia Ragusa, dal titolo 'Ahaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahaaaaaaaaaaaaah'.
Sì l'ho sentito, un ottimo disco. Senta Passante, come commenta l'indiscrezione che vorrebbe Elia Jefferson Milani alla direzione di Gay Tv?
Jeffry si merita ogni successo professionale, benchè sia un sodomita. Speriamo non comprometta tutto come due anni fa, quando in Giordania si fece beccare nudo in un bagno pubblico in compagnia di Abdallah, detto 'Il bastone di Amman'.
Che episodio straziante. Molto bene, io le lascerei il consueto spazio per scagliarsi gratuitamente contro qualcuno a caso.
Volevo scagliarmi contro S.F., che per mettersi sulle tracce di Abdallah ha deciso di andare in Giordania per due mesi. Ai suoi genitori ha detto di andarci per motivi di studio, anche se il padre si è vagamente insospettito quando S. ha messo in valigia 5 confezioni maxi di preservativi XXL marca 'El Toro', una tanica di vaselina, un libro da me scritto anni fa dal titolo 'Come curare l'artrosi con la Fist-Fucking terapia, un vibratore di pelo di cammello e una foto di Abdallah. Se deve fare le zozzerie, può tranquillamente restarsene a Locate. O andare a casa di Jeffry per riportarlo sulla retta via.

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L'OROSCOPONE SCIENTIFICO di Cialtrosius

L'oroscopo esistenziale di A Pieno Titulo

Il grande astrologo Cialtrosius, originario della provincia di Macerata
Ariete – Il vostro momento è passato, per quest’anno, ma non rinunciate. I mesi estivi significano tosatura. E allora sarà più facile andare in giro, senza doversi fare una doccia ogni due ore. Igienisti.

Toro – Odiate le spadrillas, e ne avete ben donde. Meglio buttarsi su un sandalo greco. Li danno via a poco, in questo periodo. Ma attenti che non siano di cartone. Ingenui.

Gemelli – Spesso vi dipingono come delle merde umane. Sarà perché siete doppi, o perché preferite la stracciatella. Ma abbattere i pregiudizi per crearne altri è la vostra specialità. Infingardi.

Cancro – Inizia il periodo in cui i bambini vi rompono le palle sugli scogli. Buttateli a mare. Qualcuno andrà a fondo, ma gli altri si ricorderanno di voi con affetto. Incisivi.

Leone (Il segno della settimana) – Il settebello è vostro. Splende la criniera sotto la mantellina, in questi giorni di pioggia. Il vostro charme supera il piccolo problema di alitosi che vi portate dietro. Battete il ferro finché è caldo, perché prima o poi l’alopecia arriva per tutti. Icastici. Incantevoli. Irridenti.

Vergine – Odiate vostra madre perché poteva aspettare ancora un mese a cacciarvi di casa, facendo di voi un Bilancia? Non desistete perché è l’estate buona per rinunciare alla vostra condizione esistenziale. Illusi.

Bilancia – La pacatezza che vi contraddistingue si scontra con gli Acquario, che ogni volta vi irridono con la loro liquidità. Potrebbe essere il momento per puntare parecchi soldi. Invidiosi.

Scorpione – Chi vi vuole pestare la coda, non sa che voi preferite stare in penombra. Ma a furia di farvi superare rischiate il doppiaggio. È il momento di mettere la sesta a posto. Istintivi.

Sagittario – Abituati all’inverno, vi dà fastidio dover giocare ai Guglielmo Tell usando una ciliegia. Il momento non è propizio, ma se pazientate un po’ sono in arrivo i fichi. Irrita(n)ti.

Capricorno – Voi che non potete tosarvi, soffrite il caldo estivo. Se siete combattuti tra un viaggio in Alaska e un soggiorno a Ostia, forse dovreste capire che non esistono solo gli estremi. Imbranati.

Acquario – È il segno peggiore, lo sanno tutti. Ma è il vostro odio verso i Bilancia a mandarvi avanti. Se tutti vi scansano perché avete la mano sudata, non asciugatevela sui pantaloni. Importuni.

Pesci – D’estate, è vero, gli ami sono molti di più. Ma cercate almeno di non abboccare a tutto ciò che vi dicono. Pesate i pensieri e le parole. E, per nuotare, mettetevi dei tappi nelle orecchie. Incerti.

Cialtrosius

FOTO ESCLUSIVA: Caccamo neonato

Daoud Bouzid "Giorgio" Caccamo pochi minuti dopo essere nato. (Foto N'Kono)

mercoledì 15 giugno 2011

MO' TE CREPO, Frank dimenticato in macchina

Una storia straziante. E' quella del piccolo Frank Riccardi, dimenticato in auto dal distratto padre. Un destino amaro, quello di Frank.

GUARDA IL VIDEO SULLA STORIA DEL POVERO FRANK

Hanno collaborato:
Lorenzo Lamperti (montaggio)
Arcangelo Rociola (voice over)
Frank Riccardi (Frank Riccardi)
Stefano Glenzer (il padre)
Silvia Favasuli (la madre)

IPSE MALEDIXIT, Expo o non Expo

"L'Expo? Ma quale conflitto di interessi! Piuttosto è una convergenza" (Stefano Boeri)

Alvise Losi

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Il blog di Alvise

lunedì 13 giugno 2011

IL ROMPICOGLIONE, La linea di Ferrara

Referendum, Giuliano Ferrara sbotta: "Sono in profondo dissenso con questa linea. Sono stufo di essere misurato per diametro".

IL ROMPICOGLIONE, Scajola rompe le righe

Referendum, malumori nel governo. Scajola rompe le righe: "Per misurare Silvio basta un righello".

IL ROMPICOGLIONE, Il nucleare

 Stop al nucleare. Berlusconi non si arrende: "Useremo Oliva come reattore".

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IL ROMPICOGLIONE, Referendum


Referendum, arriva il quorum. Fini, Casini e Rutelli commentano: "Il governo non capisce più gli italiani". L'ammissione di Berlusconi: "Forse non devo più far parlare Borghezio".

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CACCAMO&PRIVATO, Referendum clandestini

In via Carlo Dolci c'è un luogo bellissssimo. Grazie a Pisapia io ho votato lì, nella scuola Luigi Cadorna. Quindi ho votato a Milano, finalmente si vedono i primi effetti della zingaropoli islamica comunista. Come se non bastasse, quel posto ha un'importanza capitale nella storia dell'umanità e soprattutto della professione giornalistica. Lì c'è la sezione in cui vota il Presidente. E prima che diventasse Presidente, in quella scuola ha studiato, fatto i compiti, scritto pensierini, declamato tabelline. Nelle aule e nei corridoi aleggia ancora lo spirito del giovane Lollo, sui muri ci sono ancora i suoi disegni osceni. Alla lavagna il suo nome è nella colonna dei cattivi. I bidelli ricordano ancora le sue scorribande per le scale e le sue partite di pallone in presidenza. Capite allora che emozione è stata per me votare lì, esercitare i miei diritti civili (rubati) vicino al Presidente. Tra l'altro ormai tutti lo riconoscono: in un'altra scuola pensavano che fosse un giornalista che doveva fare un'intervista. Pensate, il Presidente Lorenzo Lamperti scambiato per un giornalista. E io allora cosa sono, italiano?


LA FOSSA DEL QUORE, La erre del cuore

La posta del quore di A Pieno Titulo. Storie tobagiste (e non), storie d'amore, racconti strazianti su palpitamenti (e pompate) del quore.

Cara Fossa del Quore,
scusa se ti disturbo ma ho un dubbio da esporti e spero che tu riuscirai a risolverlo. Non sono di quelli che scrive le lettere sui dubbi del cuore però ho bisogno dei tuoi consigli. In effetti di solito guardo un po' più in basso del cuore. Però cerca di capirmi, sono giovane, vengo dallo stesso paese di Gene Gnocchi e non ho la erre: avrò o no il diritto di avere una passione per "il triangolino che ci esalta"?
Ecco, pensi che questo possa crearmi problemi con le donne? Non è che vorranno pure un po' di sentimento? Dimmi, c'è un modo per far credere loro che sono seriamente interessato, e non solo alla ginnastica? Tu sei una donna esperta, immagino che ormai avrai imparato qualche trucco.

E.

Risponde, la Ele
Caro E.
non hai diritto di "avere una passione per 'il triangolino che ci esalta'", questo proprio no. Hai tutto il sacrosanto diritto di avere voglia di figa. Di essere arrapato da una gnocca. Di avere gli ormoni che fanno il triplo salto carpiato durante le riunioni con il desk di una prestigiosa testata. Ecco, questo sì. E se inizi a pensarci in questi termini troverai donne che hanno semplicemente voglia di cazzo.

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giovedì 9 giugno 2011

FA' CAGARE, I tobagisti con il pigiama a righe

Ok, siamo a giugno e manca ancora un mese di lezioni. Siamo stanchi. Abbiamo voglia di andare al mare ma al limite possiamo navigare nelle pozzanghere di piazza Montanelli. E se a giugno piove l'unica cosa che possa venirti voglia di fare è startene accucciato nel letto. Anzi, sei andato a tirare fuori di nuovo il piumone per potertici nascondere sotto.
Tutto bene, ma non giustifica il fatto di presentarsi al master in pigiama. Ha lanciato la moda un insospettabile Maestro. A dire il vero non proprio insospettabile, visto che si era già presentato in boxer alla partita di calcetto. Ha continuato arrivando in classe con una maglietta effetto caccamo. Una di quelle che tieni nell'armadio giusto per dormire d'inverno, poi d'estate nemmeno quella.
Ma ci sono anche quelli che invece al pigiama ci tengono. Soffrono il freddo e comprano apposta qualcosa da mettersi per stare sotto le coperte. Il pigiama più diffuso al master è il classico a righe, almeno a giudicare dalle camicie che hanno esibito recentemente Jefferson, l'avvocato, Lessi, il Tunisino...
Ma le mie preferite sono quelle coppie che comprano i pigiami in pendant. Da questo punto di vista, i maglioncini lilla abbinati indossati oggi da Rizzato e dalla Gobbo aprono scenari inquietanti...


IPSE MALEDIXIT, Donne e cetrioli

E' evidente il perché siano le donne a essere più contagiate dal batterio killer.

Alvise Losi

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mercoledì 8 giugno 2011

PREMIO ALESSANDRO OLIVA, Rubers Bentoglio

Ecco l'ultimo componimento, quello di Rubers Bentoglio, che si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria. 

Cenni biografici 
Rubers Bentoglio nasce e cresce tra le file della borghesia milanese. La prima parola da lui pronunciata è: "Cumenda". Assiduo frequentatore dei salotti culturali milanesi, si rende protagonista di una brillante carriera scolastica che lo porta a sostenere, a 27 anni, l'esame di licenza media. Fondatore del Gianni Drudi Fan Club di via Ripamonti, è noto al grande pubblico per aver cantato Fiky fiky in 318 diversi locali della Riviera Adriatica. Grande tifoso dell'Inter, apprezzato anche dagli avversari per la moderazione con cui sostiene la propria squadra. Primo vescovo del movimento religioso Samuel Eto'o.

Componimento

Entrato in commercio all'inizio degli anni '80, il bambolotto Sbrodolino suscitò da subito grande curiosità tra gli infanti; giocattolo consigliato a bambini dai 2 ai 4 anni, era chiaro il suo losco obiettivo: sbrodolare a tavola.
Divenne da subito un incubo per i genitori, che non sapevano come distogliere la passione dei figli per questo subdolo strumento.
Bambola dallo sguardo dolce, innocuo, tenero e sincero, era guardato con ammirazione dalle bambine che ne erano in possesso, instaurando in loro un desiderio di emulazione verso la figura di madre già in tenera età.
Ma il continuo sbrodolare era un qualcosa di ipnotico, un gesto ritenuto disgustoso, impossibile da far smettere: il bambolotto ormai aveva preso potere della mente dei bambini. Ben presto ci si accorse che quel gesto innocente altro non era che la panacea di tutti i mali del mondo e avrebbe portato le generazioni future alla rovina.

Rubers

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PREMIO ALESSANDRO OLIVA, Alfredo Maria Minnone

Cenni biografici
Nasce da genitori siciliani a Porto Ceresio, sulle sponde dell'omonimo lago al confine tra Italia e Svizzera, nel lontano 1921. Soffre per il dramma della razza durante gli anni scolastici, per le marachelle dei compagni di classe, che lo accusano di essere un terùn. Durante la Seconda Guerra diserta e diventa partigiano, discriminato pur lì. Il resto è storia.

Componimento

Sbrodolino è stato una pedina politica.
Silvio B., sempre lui, è stato mente e artefice del diabolico bambolotto. Ben sapeva, avendolo imparato dai suoi mentori comunisti al di là della Muraglia, che il miglior modo per governare un Paese è partire da lontano. Forgiare gli intelletti della futura classe dirigente.
Ma come portare avanti una tale impresa? Decise di prendere a modello del puerile gioco un esponente politico con due caratteristiche precise: un minus habens con una laurea in filosofia. Rocco B.
Ecco come Silvio B. riuscì a conquistare e deviare le menti degli italiani. Un’idea di sicurezza, tranquillità e medietà che comportò la morte del libero pensiero già da infanti. I bambini smisero di giocare “al dottore” e iniziarono a giocare “alla famiglia”. E, poiché l’aborto era impossibile a quei tempi, iniziarono a formarsi famiglie di ciellini. Madri che curavano i figli Sbrodolini delle figlie. Questo fu il passaggio fondamentale che portò alla deviazione delle menti dei genitori. I nonni, gli unici che, avendo visto la guerra, erano rimasti sani, sarebbero morti a breve.
Dopo pochi anni infatti, fatta fuori la vecchia classe dirigente grazie all’aiuto di un pm che, pur grande, giocava con il bambolotto e ne aveva prese le sembianze, Antonio D.P., il terribile Silvio B. riuscì a vincere le elezioni. Questo suo regime durò molti anni, durante i quali continuò a far crescere i bambini a Sbrodolino.
Ma alcuni fatti iniziarono a minare la sua leadership. Innanzitutto, il suo primogenito PierDudi divenne omosessuale, terribile affronto per quel padre tanto esigente in termini di donne. Secondo, la nipote di Mubarak, straniera in terra straniera, non sapeva che gli Sbrodolini non fossero un gioco erotico e si lasciò sfuggire molte, troppe parole. Infine, un dramma: elementi deviati del clero smisero di importunare gli Sbrodolini e iniziarono con i bambini. La Chiesa, pur grande alleata, non sopportando l’onta, dovette quindi schierarsi contro Silvio B.
Infine, e siamo ad oggi, anche la sinistra, dopo alcuni tentativi abortiti (Romano P. e Walter V.) e solo vent’anni di dominio di Silvio B., capì che quella del bambolotto era la strada giusta da perseguire. Fu così che candidò a sindaco di Milano un uomo che, pur copia del modello di Sbrodolino, era rimasto nominalmente “comunista”. Costui, essere deviato che rubava automobili perché traumatizzato dai figli che gli sottraevano Sbrodolino, si candidò nel partito di un altro deviato (anzi proprio invertito), e batté la madre di tutti gli Sbrodolini, Letizia M.
Fu così che Giuliano P. riuscì a governare la tana di Silvio B., dando speranza di rinascita a tutti i giovani d’Italia.
Ma intanto due generazioni erano già andate perse.

Alfredo Maria Minnone

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PREMIO ALESSANDRO OLIVA, Beppe Fantino

Cenni biografici
Beppe Fantino davanti al cartello del villaggio natale
Beppe Fantino nasce, cresce, vive e si riproduce a Joppolo Giancaxio. Siciliano, classe 1983, nella vita non ha mai fatto niente di pratico e concreto. Infatti ora scrive poesie e articoli giornalistici. Le sue maestre della scuola materna lo ricordano ancora per lo spirito romantico e sentimentale: un po' meno le compagne di classe che hanno cominciato a denunciarlo quando aveva 4 anni. Il padre Ciccio Fantino era fantino e per anni ha provato a convincere il figlio a montare cavalli. Beppe, che gli amici chiamano Rocco, invece avrebbe preferito fare il cowboy: meglio montare le vacche. Un terribile incidente sportivo durante un rodeo (il lazzo per catturare i vitelli gli procurò la torsione di un funicolo spermatico) lo costrinse a rinunciare a una promettente carriera di attore di grande dimensione artistica. Di lì alla crisi mistica, il passo fu breve. Nel frattempo Fantino era sotto processo per vari reati di natura sessuale. Decise dunque di prendere i voti. Prima si candidò al consiglio comunale, poi entrò in seminario. In tutti e due i casi fu costretto alle dimissioni per voto di scambio. E non diciamo che cosa si scambiava. La poesia e la scrittura sono diventate le sue uniche ragioni di vita, anche perché nel 2003 è stato sottoposto a un intervento di vasectomia alla clinica Lorena Bobbit di Godo.

Componimento
C’era una volta l’uomo nero. Non è l’inizio di una fiaba per bambini, anzi è una minaccia contro i bambini. Senza razzismo, per carità. Ma l’uomo nero “c’era”, non c’è più. Non è più lo spauracchio di una volta. Sarà che i bimbi sono ormai abituati alla società multirazziale oppure credono che l’uomo nero sia Zorro o al massimo Paolo Di Canio. La vera minaccia alla serenità pediatrica ha il volto finto-rassicurante di quelli che una volta erano amici dei bambini.
Sbrodolino è il prototipo del nuovo nemico dell’infanzia. Sbrodolino, il cono gelato che non sbrodola: ma siamo pazzi, il piacere di mangiare il gelato è soprattutto il piacere di sporcarsi. Sbrodolino, Cicciobello Sbrodolino: poveri bimbi, Rutelli che sbava è un incubo persino per gli elettori dell’Api. E quelli sono maggiorenni, almeno anagraficamente. Confuso per lungo tempo con Sbirulino (con cui condivide in realtà solo la produzione incontrollata di saliva), Sbrodolino è stato riconosciuto dall’Oms come la più grande minaccia al benessere psicofisico dei bambini italiani. Più di Tonio Cartonio, Mirko dei Bee Hive e Paolo Limiti messi insieme.
Sbrodolino, all’anagrafe Adrien Sbrody, per gli amici più intimi Lino (Alvise Gerolamo), è nato nei laboratori di Telenorba, assemblato da una cricca di presunti giornalisti pugliesi. Faccendieri e controrivoluzionari hanno capito che occorreva un simbolo, un totem, una figura carismatica che fungesse da leader mediatico per le giovani menti da plasmare al verbo dell’idiozia. Ed è proprio da qui che nasce la storia e la carriera di Sbrodolino, identificato dalla Food and Drug Administration come sostanza stupefacente allucinogena sintetizzata chimicamente. Alcune popolazioni tribali stanziate a sud di Tunisi ricavano però il principio attivo Sbrodolinina dai residui di mirto nelle botti del Su Pistillone, considerato prestanome dell’organizzazione criminogena internazionale dedita al traffico di narco-toys. Sbrodolino è una delle tante droghe ludiche distribuite dalla mafia Zuzzurellona.
Ma Sbrody è davvero così pericoloso? Esistono movimenti che lottano per la liberalizzazione dei giochi leggeri, tra i quali rientrerebbe anche il simpatico bambolotto minchione. Ci sono al contrario sottosegretari che accusano Sbrodolino di voler minare alle fondamenta la famiglia tradizionale fondata sulla Barbie. Studi recenti promettono però rivelazioni clamorose: i bambini, soprattutto i maschi un po’ cresciutelli, preferiscono Sbrodolina.


Beppe Fantino

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