venerdì 31 dicembre 2010

La pagella del 2010

2010                               V OTO: 1(0)
Un bell’anno così brutto non l’avevo mai visto. È stato un anno pieno di eventi. In politica abbiamo assistito a grandi lotte e al ritorno dei grandi ideali. Uomini e donne impavidi che, incuranti del tornaconto economico, hanno rischiato tutto a favore delle proprie sacre idee: Scilipoti, Moffa e Catia Polidori ne sono alcuni esempi. A proposito di politica, Berlusconi ha risposto alle critiche di Leonardo, allenatore del Milan poi passato all’Inter, che lo aveva definito un Narciso. Il premier ha detto: “Non sono un narcisista. Se fossi nato in Grecia non sarei di certo stato Narciso. Sarei stato Zeus”. Il 2010 è l’anno di Bossi dietro al cespuglio, del terzo polo e della terza gamba. Sì, in effetti siamo ormai entrati a pieno titolo anche nel terzo mondo.
È stato un anno di grandi inchieste giornalistiche: il tinello di Montecarlo, il dossier sulla Marcegaglia, il finto attentato di Fini, l’abuso di potere a firma di Giuseppe D’Avanzo. Il giornalismo del 2010 si è contraddistinto anche per la sobrietà con la quale ha affrontato il caso di Sarah Scazzi e Yara Gambirasio. Ma sono tempi duri per i paladini della libera informazione. Belpietro ha subito un agguato, Feltri è stato sospeso dall’Ordine. Ma ricordiamoci che il 2010 è stato anche l’anno dove l’estro giornalistico di Vittorio Macioce è finalmente venuto alla ribalta. Il 2011 comincerà con il nuovo scoop di Libero: Alfonso Signorini torturato e sodomizzato da un gruppo armato. Ne facevano parte Leonardo e Dino Boffo.
Il 2010 è stato l’anno di WikiLeaks e delle sue stupefacenti rivelazioni. Per il 2011 si annunciano già incredibili scoperte: sembra che in America ci sia un presidente di colore, che Silvio Berlusconi possieda alcune reti televisive, che Fassino soffra di anoressia e che il Milan abbia già vinto lo scudetto. Nel frattempo Julian Assange, ricercato per stupro dalla giustizia svedese, è accusato del medesimo reato in Papua Nuova Guinea: avrebbe costretto due donne del luogo ad avere un rapporto sessuale con lui dopo aver fatto loro indossare una spirale.
Quel che resta della Scuola dei Gladiatori
Il 2010 è l’anno dei rifiuti. Napoli e la Campania sono sommerse, intanto Pompei crolla e Bondi è sempre Ministro della Cultura. Si dice che venga usato come terapia contro la depressione. Il depresso cronico guarda Bondi, vede che è ministro della Cultura e capisce che anche lui nella vita qualcosa di buono può riuscire a fare.
Il 2010 è l’anno delle conquiste sindacali. A Pomigliano e Mirafiori, Cisl e Uil hanno clamorosamente ottenuto l’accordo per il nuovo contratto dei metalmeccanici. Tra i risultati raggiunti: sette turni da 16 ore al giorno, pause di quattro minuti e mezzo compresi caffè e pit stop alla toilette. Per lavarsi le mani vanno inserite monete da 10 centesimi. All’entrata in ditta, la mattina, ci si dovrà inchinare davanti alla statua in bronzo ligneo di Marchionne.
Il 2010 è l’anno dell’Inter, del Triplete e della Manita. Nel frattempo, con il licenziamento di Benitez prosegue a gonfie vele l’iniziativa umanitaria di Moratti: “Una pianta per ogni allenatore cacciato dall’Inter”. In 15 anni, il Presidente è riuscito a rinverdire una buona parte di taiga siberiana. Parlando di calcio, il 2010 è l’anno del magnifico mondiale dell’Italia di Lippi. Pareggi con Paraguay e Nuova Zelanda. Sconfitta con la Slovacchia. Si dice che Lippi e Cannavaro abbiano perso anche a ramino con una coppia di boy scout del Botswana. Restando al calcio, il 2011 sarà l’anno di Adriano, che da Rio ha rassicurato i tifosi romanisti: “Ho tanta birra in corpo”.
Il 2010 è l’anno della seconda venuta del Messia. Josè Mourinho da Setubal, che ha giustamente impedito ai figli di iscriversi a catechismo: “Conoscono benissimo la vita del papà”.
Il 2010 è l’anno della crisi, delle grandi incertezze, non sappiamo più chi siamo. È la televisione a dircelo. A tal proposito, mi sembra appropriato questo passo di Philip K. Dick tratto da A Scanner Darkly: “Che cosa vede una camera? Voglio dire, che cosa vede per davvero? E fin dove? Anche dentro la testa? Anche giu' dentro il cuore? Può una passiva telecamera vedere fin dentro di me, fin dentro di noi, in modo chiaro? O in modo confuso, oscuro? Io spero possa vedere con chiarezza, perché io non riesco a vedermi dentro oramai. Io vedo solo tenebre. Tenebre tutt'intorno; tenebre dentro. Spero, per il bene di ciascuno, che le olocamere facciano meglio”.
A proposito di televisione, il 2010 ha segnato la riscossa dei programmi di qualità: Vieniviaconme, Voyager e il TG4.
Il 2010 è l’anno di Mario Monicelli, che si butta giù dalla finestra e qualcuno ne approfitta per parlare di spot all’eutanasia. Parlando di cinema, Woody Allen ha offerto un nuovo ruolo a Scarlett Johansson. Lei ha risposto che, prima di accettare, il suo agente deve approvare la sceneggiatura, e anche sua madre a cui lei è molto legata. Poi anche l'agente di sua madre deve dare il beneplacito. Poi è sorto un problema. Nel pieno delle trattative, la Johansson ha cambiato agente e anche madre. E a proposito di Woody Allen mi torna in mente una sua battuta quando penso all’Italia, al 2011 e al futuro di noi giovani ex adolescenti che fa così: “Domattina verrò giustiziato alle 6 per un crimine che non ho commesso. Dovevo essere giustiziato alle 5 ma ho un avvocato in gamba”.
Insomma, si sta davvero come d’autunno sugli alberi le foglie. Sembrerebbe un bel capodanno di merda. Senza soldi, senza futuro. Va beh, grazie a Dio sono ateo.

giovedì 30 dicembre 2010

Ambasciate di Jefferson: i rapporti confidenziali

(Vengono di seguito pubblicati alcuni cablo che contengono rapporti riservati redatti dalle Ambasciate di Jefferson all’estero. Pare che siano indirizzati a Jefferson in persona, che aveva richiesto ai suoi funzionari di scoprire informazioni sul conto di alcune eminenti personalità estere).

Peter Tartufo, Ambasciata di Jefferson ad Alba
Sentiamo ostilità verso il Paese che rappresentiamo, in molti ci insultano dandoci degli “zizek”. Dobbiamo poi smentire con assoluta certezza le voci che circolavano su Pieroni: non ha il verme solitario. È il verme che ha il Pieroni solitario.

La celebre torta alle albicocche
di Caccamo
Johnny Pizzino, Ambasciata di Jefferson a Modica
Abbiamo raccolto dati certi dai quali emerge che i capelli di Caccamo sono veri. Abbiamo il sospetto che abbia corrotto alcuni nostri funzionari con la sua celeberrima torta alle albicocche. Ci permettiamo di avanzare la richiesta di un ritocchino allo stipendio. A sud di Tunisi fa molto caldo.

Uno degli abituali compagni
delle serate dissennate di
Maggiacomo
Michael Prostata, Ambasciata di Jefferson a Latina
Abbiamo avuto conferme sulla vita dissoluta di Maggiacomo. Le sue performances sportive ora dipendono da una flebo che si porta sempre dietro insieme a un catetere. Da fonti interne al suo staff abbiamo saputo che ha fatto interamente ricoprire gli uffici governativi da foto grandezza naturale di Nadia Macrì.

James Corona, Ambasciata di Jefferson a Lecce
Fiore in questo momento ha parecchi problemi interni. Deve fare fronte al gruppo antagonista degli khmer rossi. Arcangelo Rociola, il leader dei ribelli, ha istituito lo ius prime noctis sulle affiliate al partito. Fiore spera di mantenere la seconda.

Dario Frigo
Frank Losurdo, Ambasciata di Jefferson a Lambrate
Alvise Losi è un portavoce di Putin. Conclude accordi in Russia seguendo logiche personali e non quelle del Paese. Favorendo i gasdotti russi ha ottenuto in cambio un clamoroso lotto di anabolizzanti che basterebbero per prolungare di 15 anni la carriera ciclistica di Frigo. Delinquente, cattivo, manipolatore. Insomma, una brutta persona.

Santino Limone, Ambasciatore di Jefferson a Verbania
In questa terra lontana da dio ci sentiamo in costante pericolo. Abbiamo fondati motivi di credere che Glenzer stia tramando per conquistare la Sua first lady. Per fare ciò ha disposto avanzatissimi attacchi informatici in grado di bloccare le schede telefoniche che operano su tutto il Piemonte. Nostri informatori ci dicono che si stia anche per dotare di una bestemmia nucleare. Si consiglia l’invasione.

Al Delinquente, Ambasciata di Jefferson a Locate Varesino
Ci dispiace, ma non te la dà.

mercoledì 29 dicembre 2010

Costituzione fondativa di A pieno titulo

Il Presidente ha promulgato la costituzione del blog A pieno titulo. Le linee di pensiero sono quelle scaturite dopo il confronto con l’Ad Alvise Losi avvenuto in data 20 dicembre 2010.

Art. 1
Il blog A pieno titulo è una repubblica presidenziale fondata sulla zizzania.
Art. 2
Il Presidente ha pieni poteri all’interno del blog. Viene votato illegittimamente dopo ogni partita di calcetto nella quale Glenzer non bestemmi. Per essere rieletto il Presidente ha bisogno di almeno un voto su 29. Va bene anche il suo.
Art. 3
L’Amministratore Delegato è individuato dal Presidente. Ha poteri esecutivi e il suo mandato è reiterabile all’infinito. Per ricoprire questo ruolo è assolutamente necessario essere delle brutte persone.
Art. 4
Il Faccendiere Capo è nominato per merito direttamente dal Presidente. Il suo mandato è reiterabile all’infinito. Il Faccendiere Capo ricopre altresì la funzione di Gran Ministro della Zizzania. Il crollo dei litigi e delle incomprensioni potrebbe essergli fatale.
Art. 5
Il capo dei servizi segreti è nominato per merito direttamente dal Presidente. Il suo mandato è reiterabile all’infinito. Ha il compito di monitorare il grado di disinformazione presente e, ove si renda necessario, organizzare campagne e azioni volte a ristabilire la scollatura tra notizie e realtà. Sono permessi dossieraggi e campagne diffamatorie.
Art. 6
Il blog A pieno titulo è l’organo ufficiale della zizzania. È e sarà sempre asservito alle logiche del potere come strumento di controllo.
Art. 7
Il blog A pieno titulo si propone di accompagnare alla pubblicazione dei cablo riservati la redazione quotidiana di un post nel quale si dà un voto a qualcosa o qualcuno. È permesso dare voti a più persone o più cose nello stesso post. Non è permesso dare un voto maggiore di 6 a Jefferson.
Art. 8
Ogni riferimento a cose, persone, animali e caccami è puramente voluto.
Art. 9
Il blog A pieno titulo è la cassa di risonanza del potere ma allo stesso tempo è improntato sugli stilemi della Realpolitik. Qualsiasi accordo o sotterfugio che può tornare a vantaggio del Presidente o dell’Amministratore Delegato è ben accetto.
Art. 10
La pena per chi non accetta queste regole è fare la fine di Paolo Pegoraro.

martedì 28 dicembre 2010

I pretendenti della Favasuli: le quote ufficiali

(Pubblicazione delle quote ufficiali redatte dai bookmakers della Tobagi. Sotto le quotazioni si possono leggere le annotazioni segrete fatte da queste brutte persone).

ARALLA     150
pro: viene dalla televisione
contro: è un po’ diva.
BARATTA  200
                        Pro: ha già dormito da lei
                        Contro: le dispiacerebbe ferire Paolo
BRAMBILLA 100
                        Pro: Il fascino discreto dell’uomo delle caverne
                        Contro: Il fascino discreto dell’uomo delle caverne, che parla
BRIANZOLI  120
                        Pro: è da tempo che propone prestazioni in natura
                        Contro: Ci vuole più delicatezza
CACCAMO  70
                        Pro: il profumo dell’Africa
                        Contro: è extracomunitario
CANETTA  110
                        Pro: è molto sportivo, dopo il rapporto stringe la mano
                        Contro: la sua statura rende più difficile la riuscita dell’Houdini
CARNELLI 500
                        Pro: il suo fare solitario potrebbe attirarla
                        Contro. E' troppo sensibile all'arte        
CASELLA 120
                        Pro: l'esperienza
                        Contro: il rosso è il colore del demonio
DE VIVO 300
                        Pro: ha buone mozzarelle
                        Contro: la superstizione tipica dei campani
FIORE   100
                        Pro: l’umiltà del faccendiere
                        Contro: ha in testa solo Luisa Corna
FRANCESCHINI  300
                        Pro: la giovinezza
                        Contro: la vita dissoluta
GLENZER 90
                        Pro: può stordirla con degli stupefacenti
                        Contro: è un bestemmiatore incallito
GOBBO 250
                        Pro: gli occhi cerulei
                        Contro: troppo alta
LAMPERTI 90
                        Pro: hanno già cenato a lume di candela
                        Contro: S. teme la pagella del presidente
LESSI  180
                        Pro: è un alcolista
                        Contro: è un alcolista
LOSI 180
                        Pro: il capello lungo
                        Contro: è una brutta persona
MAGGIACOMO 70
                        Pro: il gioco di sguardi
                        Contro: lui vuole solo chiavare
MALVENUTI 200
                        Pro: la erre moscia lo nobilita
                        Contro: mancando all'aperitivo di Natale ha perso un'occasione importante
MILANI 50
                        Pro: la può prendere per sfinimento
                        Contro: hanno diversi operatori telefonici
OLIVA 90
                        Pro: sta lavorando sottotraccia
                        Contro: non gli basta il dirty Sanchez
PEGORARO 120
                        Pro: sta lavorando nell’ombra
                        Contro: quando esce dall’ombra
PIERONI 60
                        Pro: per lui ha mangiato per la prima volta un kebab
                        Contro: fa dei giochetti per ingelosirla
PRUNEDDU  90
                        Pro: è il vero latore della rosa incriminata
                        Contro: in Sardegna ha paura di essere rapita
RAGUSA 500
                        Pro: può usarla per arrivare a Fiore
                        Contro: il sudismo
RICCARDI 200
                        Pro: gli occhiali le danno sicurezza
                        Contro: pensa solo al traffico
RIZZATO 100
                        Pro: il suo abbigliamento le ricorda Marchionne
                        Contro: ha paura di finire come Mirafiori
ROCIOLA 150
                        Pro: ha amato la sua tesi su Gerardo Greco e Heidegger
                        Contro: le simpatie bolsceviche
ROSSI 90
                        Pro: la fotograferebbe come Hannes Schick
                        Contro: non vuole ritrovarsi su internet in pose compromettenti
SANTELLI 50
                        Pro: chiede di lui
                        Contro: parte del suo sangue è friulano

lunedì 27 dicembre 2010

Le pagelle del Presidente parte VI

(Partita di calcetto del 10 dicembre 2010)

Zigoni negli anni '70
LESSI 6
L’agghiacciante processo di trasformazione da Falcao del Triveneto a Zigoni di Castellammare di Stabia continua. Il figlio illegittimo di Bob Maroni non è brillante come suo solito. Sottoporta è evanescente; forse non lo aiuta il clima da perenne sceneggiata napoletana in cui è costretto a vivere.

RIZZATO 7
Rinfrancato dai 17 minuti di sonno della notte precedente nel bagno dell’aeroporto di Madrid, torna a giocare ad alti livelli. Spinge i compagni alla rimonta, quando negli ultimi minuti gli vengono meno le forze e non riesce più a spingerli tutti e quattro, loro si fermano in mezzo al campo a guardar giocare gli avversari.

LAMPERTI 5,5
Il Presidente dell’Accademia dell’Astratto è pronto a salire al Colle dopo “un’altra prestazione al di sotto delle sue possibilità” (virgolettato della First Lady, dopo che a Salisburgo durante il ponte dell’Immacolata si è vista offrire una visione notturna de La miniera bianca di Bruno Ambrosi).

Lo sguardo languido
di Lucia Annunziata
CACCAMO 6
Per chi non ci credesse eccolo qui, il regionale Caserta-Battipaglia che torna in pista. Si immette sul binario di destra e con la sua consueta fluidità di corsa si mette al servizio delle Ferrovie di Rizzato. Sfodera un incredibile assist di tacco, punto fermo del suo repertorio come la capacità di ascoltare in quello della Santanchè e lo sguardo dritto negli occhi in quello di Lucia Annunziata. Un evento di tale portata non si verificava dal 1187, anno dell’ultimo allineamento di 4 pianeti. Qualcuno dice che il 23 dicembre 2012 Caccamo farà un gol di rabona.

SANTELLI 7
Si piazza davanti e corre come un matto, mai a caso. Sottoporta prova ancora a fare il terzo tempo, ma il suo processo di conversione calcettistica sembra ormai andato a buon fine. Per sfogare la sua indole polemica, si è creato una terna arbitrale immaginaria che può contestare ogni volta che la palla esce dal campo.

Alcuni compagni di partito di Rociola
ROCIOLA 6
Dopo aver finito di pagare la multa alla società per il ritardo della settimana precedente, il Leibniz biondo randella a destra e sinistra, ma soprattutto a destra, vista la sua nota propensione politica, che lo ha portato alla fondazione del Partito degli Khmer Rossi Salentini. Mezzo voto in meno per la sua penosa sceneggiata finale, quando finge un infortunio per rompere l’assedio avversario.

MILANI 6+
Il maggior cliente delle compagnie telefoniche italiane gioca a fasi alterne. Inviso ai compagni, che non ne sopportano l’arroganza misogina, cerca di ritagliarsi uno spazio sulla fascia sinistra. Devastato dall’amore non corrisposto per la Favasuli, dovrà accontentarsi della sua bollente relazione con Miriam.

ROSSI 7,5
Il Brasiliano comincia umilmente in difesa, visto che le avances di Lessi in marcatura hanno cominciato a stancarlo. Poi, quando vede che l’alcolista veneto oggi è innocuo va in avanti e segna 3 gol decisivi. Nel dopo partita Lessi gli offre una birra riparatrice, ma l’attrazione delle prime settimane sembra essere svanita.

Alcune delle pastiglie
rinvenute nella borsa
da calcetto di Losi
LOSI 8,5
5 gol e tanto altro, compreso un Dirty Sanchez con la fidanzata qualche ora dopo. Un Ad del genere non si era mai visto; era da quando era nella pancia della mamma che non dava cinque calci così. “Il mio exploit non è casuale”, dice l’Ad negli spogliatoi, mentre finisce di sniffare il suo quinto grammo di cocaina misto a un cocktail di anabolizzanti.

PIERONI 6,5
Continua il percorso di normalizzazione del bulldozer di Alba. Va in campo sempre più tranquillo e disciplinato; i suoi falli sono scesi a 264, 123 insulti, 78 proteste e solamente 3 infortuni causati. Se continua così vincerà il premio Fair Play 2011. Fa un dribbling pazzesco con lui da una parte e palla dall’altra e migliora anche nella costruzione del gioco: 7 passaggi azzeccati su 346.

Le pagelle del Presidente parte V

(Partita del 26 novembre 2010)

ROCIOLA      7
“Questa partita sarà l’11 settembre del calcio a cinque”. Così aveva annunciato prima di scendere in campo il ministro degli esteri Rociola. Cerca di mantenere fede alla previsione razzolando tutto quello che gli passa a fianco, compresa una coppia di anziane sulle 56. Ringalluzzito dall’ammòre, va costantemente al tiro.

Gianni Bezzi
RIZZATO       5
Nervoso, stizzito, irritabile. Preciso come un disegno di Sioli, puntuale come un’analisi di Gianni Bezzi, il vicepresidente vicario con poteri esecutivi non riesce a essere intermediale come suo solito. Avvilito nelle retrovie, continua imperterrito a rimuginare sull’emozionante lezione di Simone Abarno.

LAMPERTI    4,5
Il Presidente onorario si rende protagonista di una prestazione monomediale. Immobile sulla linea laterale, gioca con la vivacità di Vianello (quello di adesso) ai derby del cuore. Talmente vecchio che l’occhio umano lo percepisce in bianco e nero. Indossa una maglia in lana con numeri romani.

Antonio Manicone
BRAMBILLA            5,5
Bobby Brambo fa quello che può, cioè ben poco. Sfiora il gol nel corso del riscaldamento, poi  ascolta ubbidiente le confuse indicazioni dei compagni, prodigandosi in un infimo lavoro di contenimento che gli potrebbe valere il Premio Antonio Manicone per la Pace.

ROSSI                        6,5
Il Brasiliano torna in campo dopo gli impegni da foto editor e torna a predicare in un deserto più arido del solito. Assistito al meglio dai compagni, riceve in tutta la partita mezza palla pulita su un errato disimpegno di Losi. Leggerà stasera da Fazio l’”Elenco delle foto di merda ricevute per MM”. Per la lettura completa gli sarà intermante dedicata una puntata speciale il prossimo lunedì.

Antonella Elia ai tempi
di Pressing
LESSI             7,5
Il fantasista della cirrosi epatica torna in difesa, e si dedica anima e corpo alla marcatura del Brasiliano, passione mai sopita del Falcao del Triveneto. Lancia l’azione con la stessa sapienza con cui Antonella Elia lanciava la pubblicità a La ruota della fortuna.

SANTELLI     7
“Ci rido su”. Così Santelli ha commentato la pubblicazione su Il Fatto Quotidiano di alcune intercettazioni ambientali nelle quali offriva una lezione di ripasso sui giusnaturalisti a Passerini in cambio di una spiegazione su cosa cavolo fosse la transmedialità.

LOSI               7,5
Il suo stock è la corsa a testa bassa. Il suo flusso è un gol stratosferico in corsa. Baciato da una folgore divina, decide di convertirsi all’uso del preservativo “in determinate situazioni”. D’altronde, non è che uno può fare per sempre il prostituto senza prendere precauzioni.

Antonio Di Pietro.
Jefferson ne apprezza la
padronanza sintattica
MILANI         7
Un pazzo, autoritario e paranoico. L’imperatore nudo contribuisce alla vittoria così come Di Pietro all’Accademia della Crusca. Efficiente in campo come Sandro Bondi a Pompei, la fascia sinistra è la sua Scuola dei Gladiatori.

PIERONI        6,5
Indicato da Wikileaks come il principale pericolo in Italia. South Stream riesce appena a soddisfare il suo fabbisogno di gas naturali. Disperso da 4 giorni, sta ancora cercando le chiavi dello spogliatoio, intimorito dai gestori del campo che hanno minacciato di spiccare un mandato di cattura internazionale.

Le pagelle del Presidente parte IV

(Partita del 19 novembre 2010)

ROCIOLA 7,5
Un sì, un no, un forse. Sì, Rociola ha lasciato a casa il motorino ma ha messo la museruola a un Presidente mansueto. No, Rociola non è coinvolto nell’attentato alla Twin Towers. Forse, Rociola ha avuto delle dritte sulla marcatura nella società dello spettacolo da Guy Debord alla fiera del coniglio.

RIZZATO 7,5
Un sì, un no, un forse. Sì, Rizzato ha dipinto passaggi illuminanti come nemmeno Pirandello avrebbe saputo fare. No, Rizzato ha smesso con il clembuterolo. Forse, Rizzato dopo aver preso un doppio palo mai visto a calcetto scriverà un trattato filosofico dal titolo: “Il caso e la sfiga sistemica. La dea si sbenda ma non ci vede comunque un cazzo. E mi è anche arrivata una pallonata sul naso”.
San Gervaso vanta il titolo di santo piu' citato da Glenzer nelle sue bestemmie
MILANI 7
“Allah akbar!”. Così ha gridato Jefferson prima di perdere il 35esimo treno per Torino. Prima, aveva trascorso la partita pensando al regalo da fare alla sua amata e organizzando un focus group sul lancio di una rivista sugli scherzi telefonici. Si mangia un gol fatto, forse era ancora sconvolto per la sorte dei terremotati indonesiani.

GLENZER 7
Un sì, un no, un forse. Sì, Glenzer ripete stancamente sempre il solito aneddoto: “Sono solito portare una pallottola all’altezza del taschino. Un giorno un tizio mi tirò dietro una Bibbia ma la pallottola mi salvò la vita”. No, Glenzer non ha mai avuto male alla caviglia. Forse, lo lasceranno andare a “Vieniviaconme”, dove ha chiesto di essere ospitato per leggere un elenco delle sue 158 modalità di bestemmia.

Fiore sta completamente rilanciando l'immagine di Papa Ratzinger
BRAMBILLA 7
Un sì, un no, un forse. Sì, Sebastien Chabal ha segnato due gol, forse persino tre, di pregevole fattura. No, la partita non si svolgeva in una delle dimensioni inconsce di Leonardo Di Caprio in Inception. Forse, la partita di calcetto di giovedì scorso è stata giocata a Macerata.

FIORE 6,5
Un sì, un no, un forse. Sì, è stato proprio Paolo Fiore a scrivere per Papa Ratzinger il discorso sui preservativi. No, Fiore non crede al sesso prima del matrimonio e neppure alla marcatura a uomo. Forse, marcandolo a zona ha capito che Brambilla gli può anche piacere, prima però gli ha chiesto di tagliarsi almeno un po’ la barba.

LESSI 7,5
“A passa ad A che scatta e passa ad A che tira e segna”. Su una scatola di fiammiferi negli spogliatoi è stato ritrovato lo schema che ha guidato Lessi nell’azione del gol del pareggio. Subito dopo la partita, confessa di aver pensato ad uccidere il Presidente per incassare la polizza assicurativa sul loro pezzo sui cinema per MM.

Una tipica serata
davanti allo schermo
di Capodistria
LOSI 7
Il Gattuso di Lambrate è tornato e corre come il cavallo di Sarkozy. Segna subito un gran gol, poi fa su e giù sulla fascia, rendendosi utile nella propria difesa e anche nella difesa avversaria. La sua visione di gioco è nitida come la trasmissione di Telecapodistria. Per il compito sul confine ha deciso di filmare la linea della sua fascia destra.


PIERONI 6,5
“Solo spazzatura”. Così il placido Pieroni ha commentato l’invito di Squizzato a datare il primo bunga bunga organizzato da Berlusconi nella villa di Arcore. Il bulldozer di Alba è meno aggressivo del solito e segna anche un gol, rompendo un digiuno che durava dal 14 ottobre 1988, giorno di una memorabile sfida con suo cugino nel cortile di casa.

Il Presidente in azione
LAMPERTI 5
Per chi non se lo ricordasse, eccolo qui il Presidente versione Subbuteo di un mese fa. Stavolta il motorino lo prende lui, ma Rociola gli aveva tagliato le gomme. Va a sbattere contro gli avversari come un pesce sul vetro e la sua corsa è fluida come la trasmissione di Rojadirecta quando va in crash.


Le pagelle del Presidente parte III

(Partita di calcetto del 5 novembre 2010)

Diamoutene, il modello di Fiore
FIORE                                    8
Per chi non ci credesse, eccolo qui il Montero del Salento, il Raoul Bova dello sperone, il Diamoutene della Walter Tobagi. Dirige la difesa con silenziosa autorevolezza, mostrando una fermezza degna del semaforico Prodi di guzzantiana memoria. Gli avversari gli arrivano a tiro e lui lì, fèèèrmo, tranquillo.

MILANI                     7,5
Per chi non ci credesse, eccolo qui l’imperialista biellese noto per il suo passato da cabarettista nei night club di Settimo Torinese. Corre sulle due fasce come se fosse Sarkozy a cavallo e fa tiri in porta come Glenzer ai cannoni comprati dai writers colombiani. Festeggia la vittoria in maniera fredda e cinica, manco stesse leggendo il suo commovente attacco sullo tsunami in Indonesia.

Una vista aerea delle isole Tonga, gia' in fermento per il prossimo arrivo di Caccamo

CACCAMO               7
Per chi non ci credesse, eccolo qui il jolly di Modica. Fischia e sbuffa come un regionale Caserta-Battipaglia, sfodera un invidiabile campionario di bestemmie dopo che un suo poderoso destro si stampa sul palo. Morde di continuo le caviglie degli avversari. A fine partita ha perso due molari e quattro incisivi. Ma il sapore della carne gli è piaciuto. Svolgerà lo stage nell’isola di Tonga, nel piccolo quotidiano locale di proprietà di una tribù di aborigeni. Cannibali.

LAMPERTI                8
Per chi non ci credesse, eccolo qui il piede sinistro di cardinal Bertone. Non incide sulla partita, se si eccettuano le 8 reti, i 27 assist e i 145 dribbling riusciti. Dimostra una grande capacità di stare in equilibrio sul campo bagnato: si sono contate 58 cadute, di cui 32 rovinose, sulla fascia di competenza. Innamorato del pallone, al 45’ dichiara che non lo avrebbe più passato fino al prossimo malanno. Al 46’ gli tira il polpaccio e va in porta.

Pieroni durante il riscaldamento prepartita
PIERONI                    6,5
Per chi non ci credesse, eccolo qui il bulldozer inferocito di Alba. Pressa gli avversari con la delicatezza di un editoriale di Feltri, l’eleganza di un comizio di Bossi, la leggiadria di Giuliano Ferrara che balla sulle punte. Se la prende anche con i suoi compagni: chiede le dimissioni di Jefferson che gli risponde: “Che fai, mi cacci?”. Negli spogliatoi si stava ancora chiedendo se la sua prestazione fosse più televisiva o più radiofonica.

ROCIOLA                  6
Per chi non ci credesse, eccolo qui il sobillatore del master di giornalismo, il turbolento della rassegna stampa. Una serata storta, oltre alla sconfitta deve registrare un pesante deficit economico, dovuto ai 25 euro di benzina fatti al motorino con cui cercava di stare dietro al Presidente. Forse distratto dalla tesi che sta completando dal titolo: “Heidegger e Gerardo Greco: dall’esistenzialismo alle freedom fries, un’ipotesi di soddisfacente sesso anale”. Esente da colpe sul gol finale.


Milo Infante, il riferimento di Rizzato
RIZZATO                   7
Per chi non ci credesse, eccolo qui l’eterno studente discriminato dagli affittuari milanesi per essere uomo e per aver fondato il Milo Infante Fan Club. Segna un gol dalla linea laterale del parcheggio dell’Uci Cinemas Bicocca, poi prova a tenere alto il morale della squadra anche nei momenti più difficili, mettendo in scena sulla fascia destra un piccolo spettacolo itinerante dal titolo: “Giacomo Leopardi e Slavoj Zizek rubano le carriole”.

GLENZER                 7
Per chi non ci credesse, eccolo qui lo smadonattore di Verbania. Sapete cosa fa adesso? Finge infortuni e corre come e più di prima. Questa volta, però, il suo triangolo dei ricavi è squilibrato. Segna due gran gol all’inizio, poi nella seconda parte si ritira a vita privata sulla sua fascia di competenza. Chi gli è passato accanto, giura di averlo sentito rimuginare tra sé e sé sulle differenze tra nota politica e news analysis.

Lo sguardo grintoso di Bobby Brambo
BRAMBILLA                        6,5
Per chi non ci credesse, eccolo qui il Sebastien Chabal di Sesto Rondò. La sua presenza è stata in forse fino all’ultimo, doveva partecipare a un seminario di Squizzato sul poststrutturalismo sincretico delle apparizioni televisive di Samantha De Grenet. Alla fine, lascia in secondo piano i suoi appuntamenti culturali e si presenta in campo. Immola la sua virilità per la causa segnando un gol in spaccata. Ha già comunicato a Elisa Sgorbani la sua assenza per l’8 marzo: ha un appuntamento a Casablanca.

MAGGIACOMO       6,5      
Per chi non ci credesse, eccolo qui il Mago Maggiò, come era affettuosamente chiamato il centravanti di Latina dai suoi compagni del circolo di ramino, luogo dove aveva svolto tutte le sue attività fisiche e sportive degli ultimi 4 anni e mezzo. Costretto a lasciare la flebo negli spogliatoi, ha un respiro leggero come quello del Baffo che faceva le televendite su Rete A. Va comunque in gol con la stessa regolarità con cui Ammaniti scrive il suo libro settimanale. Il suo brand è il colpo di testa, il suo target è Nadia Macrì.

Le pagelle del Presidente parte II

(Partita di calcetto del 14 ottobre 2010)
Thomas Jefferson
JEFFERSON 6,5. Arrogante, saccente, evanescente, puntiglioso, stucchevole. Si arroga leadership e readership della squadra e porta a casa la seconda vittoria in due partite, a testimonianza dello scarso livello delle stesse. Nel week-end vince contro una rappresentativa azteca sulle spiagge di Tripoli. Palla bellis, palla pacis.
LOSI 7. Questa volta l'amministratore delegato non perde l'olio dal motore e fa valere il suo differenziale: la corsa. Sotto porta è preciso come il ragionier Filini a piantare i paletti di una tenda da campeggio, ma fa tanta sostanza. Deve ancora diventare un brand, ma ha già capito il suo target.
SANTELLI 7. Protagonista di una mutazione genetica da una settimana all'altra. Cronenberg sarebbe stato fiero di questo tuttofare che in una partita si trasforma in una costante spina che si insinua nel deserto del Nevada che è la difesa avversaria.
FIORE 7. Aveva annunciato di essere un macellaio, invece il Montero del Salento si rivela essere un difensore cazzuto dotato anche di un'ottima tecnica se paragonata all'eccelso livello medio della partita, simile
LESSI 6. Il necrologo della Walter Tobagi rende al di sotto delle sue aspettative, forse a causa della birra a triplo malto bevuta a pranzo. Influenzato dalla sua militanza politica, chiama tutti "compagno", ma quando vede che nessuno lo ascolta torna all'alcol. D'altra parte è veneto.
RIZZATO 7,5. Vera anima della squadra, impone la sua personalità con i fatti più che con le parole, a differenza di altri (senza fare nomi, Milani). Crea gioco da leader di una difesa che concede agli avversari solamente 13 gol e 58 occasioni da rete.
LAMPERTI 5,5. Il Presidente continua la sua parabola di trasformazione in un giocatore di Subbuteo. Infortunato, cammina pacifico sulla fascia sinistra con la flemma di un lord scozzese. Segna 4 gol grazie al dinamismo di un Mariolino Corso, ma lui al massimo è il piede sinistro di Tettamanzi.
GLENZER 7. Il più pericoloso in attacco per gli avversari, segna a ripetizione e tira in porta con la frequenza con cui Pannella dichiara uno sciopero della fame. Il bestemmiatore di Verbania, il posto più bello del mondo al pari di Modica, è anche generoso: quando è in porta stende un tappeto rosso per un paio di gol
CACCAMO 6. Il jolly della squadra. Gioca prima sulla fascia destra, poi su quella sinistra, va in difesa, in attacco, arbitra e fa anche il tifo. E che cosa poteva fare di più, spazzare anche per terra?
ROCIOLA 7. Arriva alla partita preparatissimo, facilitato dalla convocazione anticipata, giunta ben 14 minuti prima del calcio d'inizio. Nonostante riesca a infilarsi il secondo calzettone solo a qualche secondo dal termine, dirige con sicurezza la difesa e si permette anche qualche sortita offensiva.


domenica 26 dicembre 2010

Le pagelle del Presidente parte I

(Partita di calcetto del 7 ottobre 2010)

MILANI 7. Si presenta con la maglia della Germania, dirige con attenzione la difesa, mostra una grande personalità e richiama all'ordine i suoi compagni. Qualcuno lo ha visto esultare a braccio teso dopo un gol. A parte le simpatie naziste, alla fine si sposta in attacco e realizza anche un gol, riscattando la prova evanescente offerta durante la lezione di inglese.

GLENZER 7. Il filosofo della fascia destra, sale e scende come un pacman impazzito. Mette in mezzo una cinquantina di palloni sfruttati quasi mai al meglio dalla batteria di cecchini appostata in area. Non demorde, realizza anche tre gol di pregevole fattura. Il record di bestemmie, 127, realizzato durante la partita dimostra tutto il suo impegno e fa ingelosire il Presidente del Consiglio. Ma Glenzer una botta a Rosy Bindi gliela darebbe anche.


CACCAMO 6,5. Considerando che non giocava una partita dal 1991, la sua è una prestazione con i fiocchi. Va in gol dopo pochi minuti, poi il Toro di Modica si dedica a coprire la fascia destra. Fa intravedere le potenzialità che potrà esprimere quando sarà in forma: fino al 2027 dovrà stringere i denti.

LAMPERTI 6,5. Il Presidente sfoggia una condizione fisica da fare invidia ad Adriano. Sfreccia sulla fascia sinistra con la velocità di una Prinz. Dopo qualche minuto si fa anche male a un inguine, a testimonianza della sua proverbiale tenuta muscolare. Nonostante questo, mette a segno tre gol uno piu' bello dell'altro, pensati e voluti come i rinvii sotto la traversa dello zio Bergomi.

LESSI 8. Il Falcao del Triveneto si merita l'onore della ribalta con una prestazione eccellente, considerando che giocava con un paio di scarpe di tela che manco la nazionale del Tonga. Segna in attacco, aiuta dietro, poi si mette a marcare il centravanti avversario con ammirevole dedizione, seguendolo come neppure Tiziano Ferro farebbe con una figa.

RIZZATO 7. Ottima prestazione fino a quando le forze non lo sorreggono, quindi fino al settimo-ottavo minuto. Da lì in poi fa sentire la sua voce guidando la squadra da dietro. Tiene in piedi la baracca finché può, poi quando vede che i due giocatori di fascia per tornare in difesa chiamano il taxi si arrende anche lui.

PIERONI 7,5. Il Michael Moore del cuneese si rende protagonista di una prestazione sopra le righe. Corre manco fosse la Gelmini davanti a un corteo di ricercatori e pressa in maniera asfissiante la difesa avversaria. Non merita l'8 solo per qualche piccolissima imprecisione sottoporta, degna del miglior Darko Pancev.


SANTELLI 6,5. Nonostante la tenuta da cestista sfodera una prestazione da calcettista consumato. Fa un po' di fatica a trovare la posizione in campo ma poi è tutta sostanza. Un paio di volte chiama il time-out, un'altra prova il terzo tempo. Quando capirà che si può calciare con i piedi per gli avversari saranno dolori.

Alvise Losi al ritorno a casa in bicicletta dopo la partita
LOSI 7. Il doping durante la lezione di inglese ha dato i suoi frutti. Corre come un ossesso avanti e indietro, disturba tutte le azioni avversarie e anche le proprie. A fine partita soffre di crampi e il venerdì non si vede a lezione. Si consiglia di mangiare un'altra bistecca.

ROSSI 8. Il Brasiliano si presenta con i rollerblade e per questo si rende protagonista di una prestazione anonima, se si eccettuano i 4 gol, 6 traverse, 18 tiri in porta e 57 dribbling. Fa valere peso ed esperienza in avanti, poi cede alle lusinghe di Lessi e si abbandona con piacere alla sua stretta marcatura.